A Norbello il successo della 10ª Giornata Paralimpica del Guilcer
- Pubblicato: 02 Dicembre 2025
Si è svolto a Norbello l’appuntamento con la 10ª Giornata Paralimpica del Guilcer, organizzata dal Tennistavolo Norbello, in collaborazione con la FITeT Sardegna, il Comitato Regionale del Comitato Italiano Paralimpico, la Fisdir (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali) e il Comune di Norbello.
Sono stati coinvolti circa 250 alunni provenienti dalle scuole I.C. Abbasanta - Sezione di Norbello, I.C. Santulussurgiu, I.C. Porcu-Satta Quartu S. Elena e Liceo Scientifico Galilei Macomer.
Hanno aderito all’iniziativa, con il placet delle rispettive Federazioni, tiro con l’arco, boccia paralimpica, scherma, scacchi, calcio balilla paralimpico, tennistavolo, orienteering e atletica in carrozzina. Immancabile lo stand dedicato ai giochi da tavolo in lingua sarda della casa editrice Demoela, curato dall’associazione lussurgese Montiferru Play.
Al 14° Torneo “Ping-Pong Sardegna” hanno partecipato 24 pongisti intellettivo relazionali appartenenti alle società Speedy Sport Dorgali, Shalom Scuola dello Sport Luras, Janas Samassi e Tennistavolo Quartu. A dirigere la competizione l’aspirante giudice arbitro FITeT Davide Portas che si è immerso con entusiasmo in mezzo ad atleti si sono sfidati con slancio. Alla fine si è riconfermato campione il campidanese Samuele Vargiu (Tennistavolo Quartu), che in finale ha battuto Federico Furcas (ASD Janas). Terzo posto ex aequo per Salvatore Ciro Patteri (Speedy Sport) e Corrado Pau (ASD Janas).
«Ogni anno che passa - commenta il presidente del Tennistavolo Norbello Simone Carrucciu - l’ambiente diventa sempre più fatato e quindi ringrazio tutti i presenti che nel loro piccolo hanno reso magnifica anche questa decima edizione della Giornata Paralimpica nel Guilcer, che punta sempre più all’intensificazione dei rapporti con le persone e alla promozione dello sport paralimpico. Grazie allo sport, non solo i paralimpici, trovano nuovi sbocchi nel campo dell’agonismo e della socialità. Il nostro micromondo dev’essere coltivato con gesti e attenzioni che favoriscano la comprensione e il rispetto, componenti che anche questa volta sono state le vere protagoniste».

