I Premi dell’Unione Stampa Sportiva Italiana, consegnati questa mattina a Torino dal Gruppo Subalpino Giornalisti Sportivi “Ruggero Radice” hanno coinvolto a Palazzo Ceriana Mayneri le stelle che hanno tenuto alto l’onore tricolore alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi di Parigi.

Assieme al ct della Nazionale di spada Dario Chiadò, alla pallavolista Marina Lubian, al canoista Gabriele Casadei, al pentathleta moderno Giorgio Malan e al mezzofondista dell’atletica leggera Pietro Arese da una parte e alla nuotatrice Carlotta “Wonder” Gilli, all’arciera Elisabetta Mijno, alla schermitrice Andreea Mogos e al ciclista Lorenzo Bernard dall’altra, hanno ricevuto il loro giusto riconoscimento anche personaggi non presenti nella capitale francese, ma che hanno dato o stanno dando lustro allo sport torinese e non solo.

Fra loro, come promessa, è stato premiato il pongista Federico Vallino Costassa, che ha partecipato alla cerimonia in compagnia del presidente federale Renato Di Napoli. «Ho iniziato a cinque anni - ha ricordato l’azzurro, intervistato dal presidente del Gruppo Subalpino Giornalisti Sportivi “Ruggero Radice”, Federico Calcagno, - quando avevo cinque anni e non arrivavo neppure al tavolo, tanto è vero che giocavo con uno sgabello sotto ai piedi, per cercare di colpire la pallina. La passione è aumentata ed è continuata fino a oggi. Faccio parte della Nazionale giovanile ed è il secondo anno che mi alleno al Centro Tecnico di Terni. Stiamo facendo un ottimo lavoro. Sono cresciuto nel Tennistavolo Torino, che ho lasciato nella stagione scorsa, per andare a giocare nella Marcozzi Cagliari. In serie A1 stiamo disputando un bellissimo campionato e siamo primi e imbattuti».