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William Santini Renato Di Napoli e Matteo Quarantelli okIl presidente Renato Di Napoli e il direttore tecnico Matteo Quarantelli hanno partecipato all’assemblea delle società dell’Emilia Romagna. Ecco il resoconto dell'evento di Lorenzo Chierici, addetto stampa del Comitato Regionale.

 

“Il Consiglio Federale Fitet è nato con l’impegno di diverse correnti e ora ne sono particolarmente contento: poche chiacchiere, programmi concreti e un coinvolgimento di tutti fin da subito”.

Ha esordito in questo modo il presidente della Fitet Renato Di Napoli all’assemblea delle società dell’Emilia Romagna, che si è tenuta nei giorni scorsi presso la sede regionale del Coni a Bologna.

Grazie all’impegno del neo presidente del Comitato Regionale FITeT Emilia Romagna William Santini, coadiuvato dai suoi attivissimi collaboratori, e per il desiderio dello stesso presidente Di Napoli di incontrare le società a casa loro, tale incontro è stato organizzato nella sede CONI di Bologna con soddisfazione di tutti.

Dal summit sono emersi spunti di riflessione importanti che lo stesso presidente Di Napoli, accompagnato da Matteo Quarantelli (direttore tecnico del settore giovanile e di quello femminile, nonché responsabile della formazione), ha garantito di portare all’attenzione del Consiglio Federale.

"Ho iniziato a livello provinciale, in una piccola società e sono arrivato ai vertici della stessa e ora sono presidente nazionale - ha spiegato il presidente Di Napoli, per sottolineare che comprende appieno le esigenze delle società - Io non amo il mondo virtuale, ma mi rendo conto che sta sempre più prendendo piede: sono poco social, ma molto alla mano, un presidente del quale credo proprio ci si possa fidare, col quale confrontarsi a tutti i livelli.

Riunione società Emilia Romagna febbraio 2018 plateaLa FITeT sta cambiando e, già oggi, è diversa dal passato. Desidero rappresentare  questa rivoluzione, non voglio stare nel palazzo di vetro, ma venire in mezzo alla gente, in mezzo alle società, come ho fatto ora con voi, perché ho sempre vissuto in palestra da giocatore e da dirigente e voglio vivere “la palestra” delle società anche da presidente”.

Dopo questo preambolo per dissipare ogni eventuale alone di incertezza, sempre che ce ne fosse qualcuno, il presidente ha parlato di cose concrete, dicendo: “In questo primo anno e mezzo di lavoro abbiamo sviluppato diverse iniziative che oggi dobbiamo consolidare e strutturare.

Uno dei miei pallini è l’attività promozionale e quest’anno stiamo investendo risorse che in tutta la storia della Fitet non sono mai state investite.

In questo periodo, in particolare, le Società Sportive stanno entrando, a pieno titolo nelle Scuole e dovranno poi organizzarsi per offrire una proposta realmente accessibile.

Dovremo quindi promuovere iniziative e appassionare i ragazzi, dando vita a una nuova classe dirigente di tecnici “ammaliatori”, in grado di attirare nuove leve.

Un altro aspetto importante coinvolge la crescita dei Quadri dirigenziali e Tecnici: la prossima Consulta dei Presidenti dei Comitati Regionali ospiterà il primo step di formazione, che coinvolgerà non solo i massimi esponenti federali del territorio, ma anche i Consiglieri Federali.

Le somme di quanto stiamo facendo le tireremo alla fine del quadriennio, ma le riforme non dovranno terminare nel 2020, quando ci saranno nuove elezioni, ma dovranno proseguire. Io, infatti, non sono legato alla poltrona, ma ho il preciso obiettivo di lasciare numeri concreti che possano essere incrementati da chi arriverà dopo di me”.

“In quest’ottica di lavoro e di cambiamento, abbiamo cercato di dare la possibilità alle società di avere ambienti migliori, facendo anche un bando, senza favorire né gli uni né gli altri. Abbiamo investito sulla comunicazione, facendo un accordo con Sportitalia, ampliando le trasmissioni in streaming, coinvolgendo maggiormente i Media tradizionali

Da quest’anno, poi, Il Consiglio Federale ha varato la Coppa Italia, manifestazione nata negli Anni 70’ e mai più realizzata.

Insomma un complesso di scelte orientate a divulgare e rendere questo sport più visibile”.

Riunione società Emilia RomagnaDall’assemblea sono emersi vari spunti di riflessione, dalle distanze da percorrere, alla qualità tecnica o meno dei campionati minori, dal mondo femminile a quello arbitrale, dalle risorse alla logistica e agli spazi nelle palestra, visto il costante confronto con discipline forti di numeri più importanti. 

“Ritengo sia importante analizzare la dimensione del tennistavolo femminile in Italia, ponendoci qualche domanda. Quante società credono e si impegnano per il femminile? Quante di esse hanno un tecnico donna? Credo che, a oggi, sia uno scenario assai limitato. Il Consiglio Federale quindi ha proposto un nuovo corso che introduce una maggiore attenzione verso le atlete e tutto il movimento,

Il 24 e 25 marzo a Coccaglio, in provincia di Brescia, faremo la “Giornata Rosa”, nella quale inseriremo incentivi per le atlete e le società che parteciperanno, allo scopo di mettere le donne al centro del progetto. Mi auguro che si riesca a coinvolgere il maggior numero di atlete possibili.

Uno degli investimenti principali è destinato al Settore Tecnico con il quale ci occupiamo delle Squadre Nazionali, ma anche dello sviluppo dell’attività giovanile. Una vera e propria filiera, che si interessa del reclutamento, dell’avviamento alla pratica sportiva, dell’Alto Livello. Si traduce in un impegno che ci consente di utilizzare un Centro di Allenamento permanente, a Formia, e di poter sostenere Comitati Regionali e Società Sportive per la pratica di tutti i giorni.

Oltre il 30% del bilancio federale viene dedicato alle società e ai Comitati Regionali, il resto ci consente di garantire la funzionalità dell’attività agonistica, delle Squadre Nazionali e della struttura centrale e territoriale FITeT ".

Non poteva mancare un ultimo pensiero al mondo olimpico e paralimpico: “A breve sorgerà il Centro Federale di Verona, rivolto a Tokyo 2020, una struttura che darà ulteriore visibilità alla nostra disciplina”.

Un ultimo pensiero viene dedicato all’opera che il Coni, in questo periodo, sta realizzando per integrare gli statuti delle Federazioni, tra cui quello della Fitet. Una specifica Commissione federale sta seguendo questa prospettiva sin dal primo mese del nuovo quadriennio Olimpico. “La nostra commissione sta lavorando e a giorni usciranno le nostre proposte - prosegue il presidente - ma alla fine sarà il Coni a decidere e a dettare le linee guida alle quali ci dovremo tutti attenere”.

Matteo Quarantelli

All’assemblea di Bologna ha parlato anche Matteo Quarantelli, che ha descritto alcuni aspetti dell’attività dedicata ai giovani.

Ha spiegato alcuni dettagli tecnici del Trofeo Coni, la manifestazione nazionale che sarà ospitata a Rimini nel terzo fine settimana di settembre.

Riunione società Emilia Romagna febbraio 2018Un’attenzione è stata destinata all’attuale situazione sociale, che vede i nostri giovani sempre meno coinvolti nell’impegno nella faticosa pratica dello Sport.

E così oltre i numerosi competitor desiderosi di attrarre atleti con differenti proposte, anche non solo di tipo agonistico, vi sono i richiami della tecnologia. "Basti pensare ai telefonini - spiega - oppure ai social. Si tratta di un cambiamento, quello virtuale, che non possiamo arrestare, un cambiamento che ci porta a parlare di un “non sport”, ma che di fatto mantiene vivo il concetto della prestazione, tant’è che nel programma di Tokyo 2020 si sta parlando anche di sport di combattimento virtuale".

Una breve riflessione viene nuovamente dedicata al progetto Racchette di Classe: “Lo abbiamo condiviso con le Federazioni di tennis e badminton, per le classi terze, quarte e quinte della scuola elementare, assieme ad altri momenti di ritrovo fuori dall’orario scolastico, in società in grado di ospitare tali attività. Allo stato attuale, quest’anno hanno aderito 127 società in Italia, 370 circoli tennis e un centinaio di gruppi sportivi di badminton. Tra tutte le Regioni, le società aderenti saranno circa 600, una risposta molto forte che il Ministero della Pubblica Istruzione ha voluto accogliere come unico progetto in grado di abbracciare tutta la nazione. Si tratta di una promozione alla pratica sportiva: l’entrata a pieno titolo nell’ambiente della scuola, allo scopo di raggiungere tutti quei genitori che hanno figli in età scolare. A noi interessa utilizzare tale importantissima opportunità come uno strumento che ci consenta una più capillare e proficua organizzazione delle nostre Società e di confronto con quelle di altre realtà sportive, in cui si distinguono operatori con competenze conclamate. Dobbiamo inoltre dimostrare lo spirito di servizio all’interno delle scuole, proponendo, in questo contesto, un’attività orientata all’educazione fisica, attraverso le attività di base che uniscono le tre discipline. Per fare ciò, la FITeT ha messo a disposizione un tavolo maneggevole, piccolo, racchette, palline e reti, che rappresentano il nostro stesso biglietto da visita nei confronti di altri due sport, che si possono giocare ovunque, mentre a noi serve un tavolo da gioco. Il motivo di tutto questo non è l’ampliamento dei tesserati, ma la possibilità che le nostre 127 società si rendano disponibili nel proseguire le attività proposte a scuola nelle loro sedi, incuriosendo le famiglie. Le società devono quindi convincere le famiglie e i bambini, trasmettendo loro la passione. Dirigenti e allenatori devono trasformarsi in animatori o in persone che sappiano attrarre ragazzi, per poi offrire loro un’attività strutturata e organizzata e questo è uno degli aspetti principali nei quali siamo rimasti più indietro. Non potremo magari garantire una dimensione organizzativa di così alto livello, ma possiamo far crescere quegli aspetti che, ad esempio, negli ultimi dieci anni, hanno permesso alla Federazione Italiana Tennis (Fit) di aumentare considerevolmente il numero dei praticanti, soprattutto fra i più giovani. Anche la FITeT deve arrivare a cambiare tale modello, non legato soltanto alla pratica selettiva, ma anche alla creazione di condizioni in cui i ragazzi si possano trovare a loro agio. Anche all’interno dei Comitati Regionali si può creare un percorso di avvicinamento alla pratica sportiva, compreso il settore femminile, o verso coloro che abbiano intenzione di ampliare la loro attività, coinvolgendo magari anche degli adulti, visto che questo sport è adatto a tante età differenti, dai ragazzini ai "diversamente giovani”, perché ogni giocatore si possa sentire protagonista nel nostro mondo”.