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«Questo bronzo per me vale moltissimo» ha spiegato al giornalista Rai Dario Di Gennaro Amine Kalem dopo la premiazione, quasi cullando con lo sguardo la medaglia che aveva al collo. «Ho sognato questo momento tutti i giorni - ha continuato - ma non ero sicuro di riuscire ad arrivare fino a qui. Ho tenuto duro ed è andata a bene. Mi sono qualificato in otto mesi e per me è stato quasi più difficile ottenere il pass che vincere il bronzo. È stata durissima, perché ero la prima riserva e ho dovuto aspettare che qualcuno rinunciasse. Un francese non è andato ed è toccato a me. Questa per me è stata un’occasione bellissima per dare tutto ciò che potevo per tenere alto il tricolore. Questo successo per me ha molti significati È prima di tutto la ricompensa di un lavoro lunghissimo, molto sudore e sacrifici. Dedico la medaglia alla mia famiglia, mia moglie e la mia bambina, che sono stati sempre con me e mi hanno aiutato tantissimo, rendendo tutto questo possibile».

Come hai fatto a battere il numero 1 al mondo Ma Lin? «In verità quando l’ho affrontato non avevo pressioni e volevo dare il 100% e anche di più. Lui era tranquillo e penso che mi abbia sottovalutato. Ha commesso un grande errore ed è stato eliminato». Prima delle due finali Amine e Giada Rossi hanno trascorso qualche momento insieme:«Ci siamo detti che in campo avremmo dovuto essere un leone e una leonessa e avremmo dovuto portare a casa la medaglia, senza guardare in faccia nessuno. Ce l’abbiamo fatta».

Medagliati e tecnici