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Non si era qualificato in prima battuta per le Paralimpiadi e ha dovuto usufruire di un ripescaggio soltanto perché ha avuto poco tempo, dopo l’ottenimento della cittadinanza italiana, a 2015 inoltrato. A Rio Amine Kalem ha dimostrato di meritare di esserci e si è preso una medaglia di bronzo che brilla come l’oro.

Dopo aver battuto nei quarti di finale il numero 1 al mondo Ma Lin, nella finale per il terzo posto si è ripetuto ai danni del numero 3, lo spagnolo Juan Bautista Perez Gonzalez, che si è arreso per 3-0.

Kalem ha lasciato da parte l’emozione per l’importanza della posta in palio e si è espresso subito ai massimi livelli, portandosi sul 4-2. Raggiunto sul 4-4 ha messo il turbo ed è andato sull’8-4. Un diritto imperioso gli ha regalato l’8-5 e un altro sul 9-6 lo ha proiettato a quattro set-point. Gonzalez ha annullato il primo e sul secondo ancora il diritto di Amine ha sfondato (11-7).

Anche il secondo parziale si è messo bene per l’azzurro, che sul 5-5 è andato a bersaglio con il servizio e poi con il diritto (7-5). Un errore dell’iberico ha fatto volare l’italo-algerino (8-5), che però è stato poi rimontato (8-8). Kalem è tornato avanti guadagnandosi con il diritto il doppio set-point, concretizzato alla prima chance (11-8).

Senza paura Amine è andato 2-0 nella terza frazione e poi 4-1, costringendo gli spagnoli a chiamare timeout. Gonzalez ha accorciato le distanze (4-3), ma Kalem ha preso il largo (7-3) e sull’8-4 ha iniziato a vedere il traguardo. Un rovescio gli ha dato sei match-point e i primi due se ne sono andati per due errori in rete. Donato Gallo ha chiamato a sé l’atleta, che al ritorno in campo si è preso subito il bronzo, mettendosi incredulo le mani nei capelli e trovandosi di lì a pochi secondi il tecnico attaccato al collo. I due abbracciati hanno così potuto sventolare il tricolore.

Kalem ha 34 anni, ma agonisticamente parlando è ancora un ragazzino. A Rio ha capito che nessun traguardo gli è precluso e certamente questo bronzo gli darà una carica straordinaria per migliorare e porre le basi per continuare a vincere.

Podo Amine Kalem