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Gode oltre ogni limite il pongismo italiano. Giada Rossi, la matricola, ha battuto per la seconda volta in pochi giorni la thailandese Chilchitparyak Bootwansirina, uno dei suoi spauracchi, e ha conquistato il terzo gradino del podio alle Paralimpiadi di Rio. La classe 2 si è confermata fucina di allori, perché, dopo l’argento e il bronzo di Pamela Pezzutto e Clara Podda a Pechino e l’argento della Pezzutto a Londra, è arrivata la quarta medaglia di seguito. La 22enne di Zoppola ha dominato la sua avversaria, superandola per 3-0.

È partito con uno spigolo il suo match, prima di tre punti consecutivi conquistati dall’asiatica. Due bei rovesci, un pallonetto a effetto e un servizio corto, sommati a una battuta sbagliata dalla Bootwansirina hanno mandato Giada in fuga (6-3). Due errori con altrettanti campanili hanno riportato la thailandese in parità (7-7). Sul 9-9 la Rossi ha conquistato il set-point con il servizio, ma un rovescio lungo gliel’ha annullato. Seconda palla utile per lei e una battuta lunga ha spedito il primo set in archivio sul 12-10. Bell'avvio se confrontato con quello del match del girone.

Nel secondo parziale l’azzurra ha capitalizzato il doppio turno di servizio iniziale (2-0) e ha conquistato anche quello dell’avversaria, prima di andare ancora a segno con un diritto e un servizio corti e un diritto in recupero (7-0). Super Giada non si è fermata e ha proseguito fino al 10-0, chiudendo al primo set-point e infliggendo alla thailandese un pesante cappotto. Meglio la finale non avrebbe potuto iniziare per lei.

Nella terza frazione, la Bootwansirina ha finalmente interrotto il digiuno, ma la Rossi, sostenuta in tribuna da tutta la sua famiglia e a bordo campo dai presidenti del Cip Luca Pancalli e federale Franco Sciannimanico, ha subito impattato. L’asiatica ha fatto il break (4-1) e Giada con una schiacciata di rovescio ha accorciato. Il suo pallonetto successivo è risultato con poco effetto e la rivale ha schiacciato senza problemi. La zoppolese però è tornata sotto lo stesso e un campanile a segno le ha dato il pareggio a quota 5.

Ancora equilibrio sul 7-7 e poi sull’8-8. Un pallonetto fatato è valso il 9-8 alla friulana, raggiunta nuovamente. Un rovescio lungo incrociato ha fruttato il match-point (10-9) e un servizio corto, che ha costretto all’errore con il rovescio la thailandese, ha innescato i festeggiamenti, con il direttore tecnico Alessandro Arcigli pazzo di gioia e proiettato in campo per abbracciarla.

Magica Giada, che, dopo il bronzo europeo l’anno scorso, si è messa al collo anche quello paralimpico. Fa quasi sensazione pensarlo, ma, considerati l’età e il talento dell’azzurra, questo risultato clamoroso, che per molti rappresenterebbe un punto d’arrivo, che segna una carriera, per lei potrebbe essere, oltre che una consacrazione internazionale, un trampolino di lancio verso l’empireo del tennistavolo.

Podio Giada Rossi