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10577007 529555433812880 6862410274928167557 nPubblichiamo il testo dell'articolo comparso su La Stampa di Torino dedicato con grande enfasi al successo del giovane Lorenzo Cordua nel recente torneo internazionale in Inghilterra.

"Ha soltanto quattordici anni ma è già campione del mondo nel tennistavolo paralimpico. Nella rassegna iridata giovanile di Stoke Mandeville, Lorenzo Cordua ha trionfato nella categoria Under 16, sbarazzandosi in finale del canadese Carón con un perentorio 3-0 (11-9, 12-10, 11-9). Un grande successo per il giovanissimo talento del Cus Torino, che nell'autunno del 2012 ha lasciato l'atletica per dedicarsi alla sua nuova passione, scoperta facendo qualche scambio con papà Antonio. Nel tennistavolo, Lorenzo ha subito dimostrato di aver doti fuori dal comune e ha bruciato le tappe, guadagnandosi la prima chiamata in Nazionale già nel febbraio 2013. Non fosse bastato il successo individuale, a rendere ancora più speciale l'avventura in Inghilterra è arrivata la medaglia d'argento conquistata in compagnia del toscano Francesco Lorenzini nella prova a squadre Under 23. «Sono felicissimo perché non mi aspettavo di arrivare a questo livello in così poco tempo e di togliermi numerose soddisfazioni già quest'anno, per cui voglio ringraziare il commissario tecnico azzurro Alessandro Arcigli che mi ha dato fiducia sin da subito, il mio tecnico Vladimir Sych che mi ha fatto crescere molto e Patrizia Sacca che mi ha seguito agli inizi - spiega il pongista cussino, che prima dei Mondiali Junior ha trovato anche il tempo di dare gli esami di terza media -. È stato bello sentire il tifo dei miei genitori sugli spalti, mi hanno dato una spinta in più soprattutto nella finale perché tutti i tré set sono stati davvero tiratissimi». Ora un po' di meritate va canze in Puglia con la famiglia, poi si torna a lavorare per raggiungere nuovi traguardi: «Mi allenerò a fondo per fare bene ai Campionati Italiani Paralimpici, dove voglio vincere il titolo della classe 10 e poi spero di far bene anche ai Nazionali di 4a Categoria tra i normodotati». Già, perché nonostante la disabilità congenita, il piccolo, grande Lorenzo non teme nessuno quando impugna la sua racchetta."

Estratto da pagina 51 di LA STAMPA di TORINO del 11-08-2014