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Ancora medaglie (questa volta cinque in totale) per gli azzurri paralimpici ad Ostrava in Rep. Ceca. Dopo le due medaglie nei singolari, oggi si è disputata la gara a squadre. Oro per Scazzieri ed Alecci in classe 6 e bronzo per Bevilacqua-De Jong (Ola) e Cudia-Saccà rispettivamente in classe 10 femminile e 4 femminile. Scazzieri ed Alecci hanno vinto per 3 a 0 con la Russia (grande Alecci su Esaulov), per 3 a 1 con Inghilterra-Israele (ottima la vittoria di Scazzieri su Weterill), per 3 a 2 su Austria-Slovacchia e, in semifinale, per 3 a 1 con la Croazia (grazie alle vittorie di entrambi sul forte Gregorovic). In finale i due affiatatissimi atleti hanno riaffrontato la squadra mista Inghilterra-Israele e (sfatando la tradizione che vuole che  la squadra vincente in girone venga sconfitta in finale)hanno vinto per 3 a 1, nonostante la sconfitta di Scazzieri con Wetherill. Come scrivevamo in apertura, le due squadre femminili sono salite sul gradino più basso del podio battendo la Russia (Paola e l’olandese De Jong) per 3  a 0 mentre, Federica e Patrizia in classe 4 hanno vito la finale per il bronzo contro la squadra mista Russia-Australia (da segnalare la vittoria di Federica Cudia contro la Russa vicecampionessa mondiale in classe 2 Pourpasheva. Le altre squadre azzurre hanno conquistato un quinto posto in classe2 (Vella insieme ad un Serbo) ed in classe 5 (Bove insieme ad un nuovo giocatore Australiano), mentre in classe 4 Molitierno e Caci non hanno passato il girone preliminare a tre, perdendo sia con la Slovacchia per 3 a 0, che con la Polonia per 3 a 2 (vittorie di Molitierno e del doppio). In questo modo la squadra di Arcigli torna a casa con una medaglia d’oro, due d’argento e due di bronzo e qualche buona indicazione (Cudia-Bevilacqua-Alecci-Scazzieri e Vella) in previsione dell’appuntamento clou della stagione, i Campionati Europei di fine Ottobre a Spalato in Croazia. Da rivedere alla prova Molitierno e Caci, che hanno alternato grandi prestazioni a sconfitte inopinate, mentre Bove e Saccà non hanno certamente demeritato al cospetto di avversari più preparati.