altAncora medaglie per gli Azzurri impegnati nell'ulima giornata di gare dell'Open di Romania. Dopo l'Oro, i due Argenti ed i due bronzi dei singolari la delegazione guidata dal Responsabile tecnico nazionale Alessandro Arcigli ha conquistato un oro, due argenti ed un bronzo nelle gare a squadre, portando così a 9 il numero complesivo di piazzamenti sul podio.
Iniziamo, come doveroso, con l'Oro di Paola Bevilacqua che nella gara a squadre di classe 10, in coppia con la Svedese Abrahamsson ha superato una dietro l'altra le formazioni della Polonia, della Turchia 1, della Turchia 2 e della squadra mista Germania-Romania. Pochi i set lasciati alle avversarie a dimostrazione di una schiacciante superiorità.
Argento per la squadra di classe 3 composta da Michela Brunelli e Federica Cudia, nonostante competessero nella gara di classe 5. La sconfitta, infatti, è avvenua per mano dello squadrone Svedese, ma resta la soddisfazione del doppio vinto per 3 a 1. Nulla da fare, invece, nei singolari che sono stati dominati dalla Alquist e dalla Lundback.
La Brunelli e la Cudia in precedenza avevano batuto la Gran Bretagna per 3 a 0, la Turchia per 3 a 1 e la Serbia per 3 a 0.
L'altro argento è arrivato per mano della coppia di classe 2 composta da Lampacher e Crosara, vittoriosi sull'Ungheria e sulla spagna per 3 a 0; sulla Serbia per 3 a 1 e sconfitti solo in finale dallo squadrone Austriaco per 3 a 0. Julius e Federico hanno trovato, ormai, il giusto feeling e si candidano a diventare una delle coppie più forti al Mondo.
Concludiamo l'elencazione delle medaglie con il bronzo del varesino Marco Santinelli in coppia con lo Svedese Andersson. i due, dopo aver superato il girone sono stati sconfitti dall'Austria ed hanno poi battuto nella finale per il bronzo la squadra mista Gran Bretagna-Germania per 3 a 2, grazie alla decisiva vittoria sul 2 a 2 di Santinelli su Nikelis.
Oltre alle medaglie da segnalare i quarti posti in classe 6 di Raimondo Alecci, decisamente sottotono dopo l'entusiasmo della vittoria nel Singolare e diFabrizio Bove, al rientro dopo le Paralimpiadi Invernali di Vancouver.