Gorazd VeckoIl movimento paralimpico internazionale è in lutto per la scomparsa di una delle sue personalità più influenti. All’età di 53 anni è mancato Gorazd Vecko, il direttore tecnico di British Para Table Tennis e direttore del comitato organizzatore del torneo di Lasko.

Nato a Lubiana, era figlio dell'ex campione mondiale ed europeo del nostro sport Edvard Vecko e ha allenato Mateja Pintar, che ha guidato alla vittoria della prima medaglia d'oro paralimpica per la Slovenia nel tennistavolo ad Atene 2004. È poi stato reclutato dalla British Para Table Tennis nel 2009 dopo un risultato deludente della squadra britannica ai Giochi Paralimpici di Pechino. Si è rivelato una scelta ispirata.

Vecko ha trasformato il programma di tennistavolo paralimpico britannico, stabilendo una base di alta prestazione a Sheffield e introducendo una "cultura familiare" che ha permesso agli atleti di prosperare e realizzare il loro potenziale. Sotto la sua guida, la Gran Bretagna ha compiuto un importante passo avanti, vincendo quattro medaglie a Londra 2012 e tre a Rio 2016, tra cui gli ori di Will Bayley (singolo maschile classe 7) e Rob Davies (singolo maschile classe 1).

A Tokyo 2020 la squadra si è aggiudicata sette medaglie, segnando il suo maggior successo alle Paralimpiadi dell'era moderna, a cui hanno fatto seguito cinque podi a Parigi 2024. Con il suo lavoro Vecko ha lasciato un segno indelebile nello sport paralimpico sloveno, britannico e internazionale.

«Gorazd - lo ricorda il direttore tecnico azzurro Alessandro Arcigli - era uno degli allenatori più affermati e rispettati nel mondo del tennistavolo paralimpico. Prima di trasferirsi a Sheffield, aveva iniziato la sua carriera di allenatore in Slovenia, dove si era rapidamente guadagnato la reputazione di esperto nel lavorare con atleti paralimpici. Lo straordinario successo di Mateja Pintar ad Atene 2004 è stato solo il primo di una lunga serie, che lo ha affermato come persona in grado di fare veramente la differenza. È stato un grande tecnico, un amministratore e un visionario e ci mancherà moltissimo».