Massimiliano IachiniCerte passioni nascono per pura casualità, altre per destino. Nel caso di Massimiliano Iachini il tennistavolo è arrivato come un lampo inatteso durante un congresso medico, trasformandosi presto in una delle sue più potenti forme di espressione. Due anni fa, a Barcellona, durante il Congresso Mondiale dedicato al Parkinson, Iachini ha incontrato per la prima volta il ping pong in un contesto tanto scientifico quanto sorprendentemente ludico. «Durante le pause tra una sessione e l’altra - racconta - erano state allestite delle aree per giocare a ping pong. Erano così invitanti che era impossibile non avvicinarsi».

Un incontro fortuito, destinato a lasciare il segno. Poco dopo, complice anche una amica dj che lo ha convinto a provare, riceve un altro invito speciale. E così a Torino nasce il "gruppo del giovedì", una piccola comunità sportiva guidata dal tecnico Romualdo Manna. Un appuntamento fisso, fatto di divertimento, ma anche di miglioramento tecnico. E, soprattutto, di riscoperta di se stessi.

Classe, determinazione e spirito combattivo: Massimiliano Iachini non è soltanto un atleta con il Parkinson, è un esempio tangibile di come lo sport possa diventare uno strumento di resilienza, crescita e rinascita. Diagnosi precoce, vita rivoluzionata, ma mai sottomessa. Oggi è presidente dell’Associazione Italiana Giovani Parkinsoniani e voce italiana di Radio Parkies, realtà europea fondata in Belgio, che dà spazio e risonanza internazionale a storie di vita, medicina e sport. E Massimiliano dà voce all’Italia ogni sabato dalle 8 alle 10 del mattino.

Ma è proprio nel tennistavolo che Iachini ha trovato una metafora perfetta della sua esistenza: «La pallina sta per arrivare, deve essere colpita. Il corpo, anche se rallentato, deve accompagnare il gesto atletico. Il tennistavolo ti impone concentrazione, prontezza, attenzione. Se ti distrai, la pallina passa. E tu resti indietro. Ma se resti presente, puoi ribattere. Sempre».

C’è una potenza narrativa incredibile in queste parole. Il ping pong diventa simbolo di una lotta quotidiana, ma anche di uno spazio dove il Parkinson non è un limite insormontabile, bensì una condizione da sfidare, colpo su colpo. «È uno sport inclusivo - prosegue - ma anche estremamente personalizzabile. Puoi scegliere tu quanto faticare. E poi, diciamolo, ti fa tornare ragazzo. Chi non ha giocato a ping pong negli oratori?».

Nel frattempo c’è un appuntamento che lo vede protagonista: la prima edizione del Criterium Nazionale Parkinson, in programma a Grugliasco questo week end. Un evento capace di unire sport, salute e comunità. «Una gran bella manifestazione - dice con entusiasmo - impossibile non esserci. Grazie alla FITeT per l’opportunità, grazie alla testimonial Tiziana Nasi e alla consigliera federale e dirigente del CUS Torino, Francesca Iebole, che mi hanno anche permesso di raccontare questa esperienza ai microfoni di Radio Parkies». Il Criterium non è solo un torneo. È la conferma di quanto lo sport possa essere inclusivo, terapeutico. È la testimonianza concreta di una svolta culturale e sociale: il tennistavolo diventa veicolo di benessere e riabilitazione per centinaia di persone che combattono ogni giorno contro una malattia neurodegenerativa. Ci tiene, inoltre, a ringraziare altri protagonisti di questa partita: «Fulvio Pasotti, Dario Bravin e Pietro Greco si stanno spendendo enormemente per la diffusione della pratica del ping pong».

Massimiliano Iachini, con il suo sorriso, la sua voce e la sua racchetta, continua a colpire la pallina, a rispondere al servizio della vita con determinazione. Insegue la prossima partita, il prossimo progetto, il prossimo viaggio. E ogni volta che entra in palestra sa di non essere solo: con lui ci sono decine, centinaia di storie simili, che parlano di amicizia e rinascita. Perché in fondo, come lui stesso dice, «se il Parkinson rallenta, il tennistavolo ci permette di dare qualche colpo di acceleratore».

A cura di Fabio Paci