I campioni paralimpici di Parigi Giada Rossi in classe 1-2 e Matteo Parenzan in classe 6 e i due bronzi Carlotta Ragazzini in classe 3 e Federico Falco in classe 1 hanno partecipato questa mattina al Quirinale, ospiti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia della restituzione delle bandiere da parte degli alfieri Arianna Errigo, Gianmarco Tamberi e Ambra Sabatini. Erano accompagnati dl presidente della FITeT Renato Di Napoli e dal direttore tecnico Alessandro Arcigli.

Il capo dello Stato ha premiato con una medaglia gli azzurri che sono stati capaci di salire sul podio alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi, e, per la prima volta, anche i quarti classificati. <Questo incontro - ha spiegato il presidente Mattarella - intende non concludere, ma prolungare la festa dello sport, che è iniziata con la consegna delle bandiere e si è sviluppata nei Giochi Olimpici e Paralimpici. I primi complimenti sono per avere fatto ancora meglio di Tokyo. Risalta l’eccellente stato di salute dello sport italiano ed è emersa la chiara dimostrazione della qualità delle nostre due squadre, sottolineata anche dalla presenza, accanto a chi ha raggiunto la soddisfazione di una medaglia, di coloro che si sono piazzati quarti. Questo è lo spirito olimpico. Complimenti a tutte e a tutti e adesso Milano-Cortina>. Ai Giochi invernali del 2026 domani mancheranno 500 giorni.

Il presidente del CONI Giovanni Malagò ha ricordato che <dal 18 agosto del 2016 siamo andati a medaglia ogni giorno alle Olimpiadi, coprendo due intere edizioni più una parte della manifestazione brasiliana. Nessun’altra nazione al mondo ci è riuscita, neppure gli Stati Uniti e la Cina, i leader nel medagliere>. Per il presidente del CIP Luca Pancalli <il lavoro di Rai 2 è stato straordinario e la rete paralimpica ci ha permesso di amplificare l’attività già importante di Rai Sport e di entrare nelle case delle persone. Le italiane e gli italiani guardando le Paralimpiadi si sono incuriositi, appassionati e innamorati e secondo i dati la fascia di età più interessata è stata quella sotto i 35 anni e in particolare fra i 14 e i 25. Questo mi dà la speranza, che è sempre stata in me, che, anche e soprattutto attraverso lo sport, si possa aiutare il nostro Paese a diventare più civile, equo e solidale>.