A Parigi l’Italia pongistica chiude al quinto posto nel medagliere
- Pubblicato: 08 Settembre 2024
È stato ufficializzato il medagliere delle gare di tennistavolo dei XVII Giochi Paralimpici Estivi di Parigi, che l’Italia ha chiuso clamorosamente al quinto posto.
La Nazionale guidata dal direttore tecnico Alessandro Arcigli, coadiuvato dai tecnici Massimo Pischiutti e Hwang Eunbit, con i due ori di Giada Rossi e Matteo Parenzan e i due bronzi di Carlotta Ragazzini e Federico Falco, si è classificata alle spalle della Cina (11 ori, 7 argenti e 6 bronzi), della Polonia (4 ori, 1 argento e 3 bronzi), della Corea del Sud (2 ori, 3 argenti e 9 bronzi) e dell’Australia (2 ori e tre bronzi). Come numero di vittorie è terza a pari merito con coreani e oceanici.
La cerimonia di chiusura, che si è svolta questa sera allo Stade de France di Saint Denis ha fatto, dunque, calare il sipario su un’edizione storica dei Giochi per il nostro sport.
Complessivamente la squadra azzurra, la più numerosa di sempre con 141 atleti, 70 donne e 71 uomini, ha gareggiato in 17 discipline, andando a medaglia in undici. Ha conquistato 71 podi complessivi (24 ori, 15 argenti e 32 bronzi), migliorando il bottino di 69 di Tokyo 2020 (14 ori, 29 argenti e 26 bronzi) e si è classificata sesta nel medagliere, alle spalle di Cina, Gran Bretagna, Stati Uniti, Paesi Nassi e Brasile. Tre posti meglio del nono di tre anni fa.
Alla sfilata dei portabandiera l’Italia è stata rappresentata dalla 22enne Domiziana Mecenate (nuoto) e dal 25enne Ndiaga Dieng (atletica leggera), i due più giovani classificati al quarto posto.
«Il nostro movimento - ha commentato il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, durante la conferenza stampa di chiusura di questa mattina a Le Pre-Catelan, che ha ospitato Casa Italia, - si conferma fortissimo e guarda al futuro, se pensiamo allo straordinario numero di 52 esordienti ai Giochi. Questo risultato e il fatto che siamo andati a medaglia in 11 discipline dimostra che la politica orizzontale intrapresa dal CIP, assieme alle Federazioni sportive, è quella giusta. Sono da sempre convinto che nel mondo paralimpico internazionale non esistano rivoluzioni, ma lunghi processi di contaminazione che partono da lontano. Si parla molto dell’importanza delle Paralimpiadi di Londra 2012 come quelli dello spartiacque fra il prima e il dopo, ma Londra per noi è stata fondamentale per le moltissime ore di diretta della RAI. Senza la presenza dell’emittente pubblica alcune immagini iconiche di quei Giochi, come ad esempio quelle di Alex Zanardi, non esisterebbero. Sono convinto che il CIP sia fra i più grandi agenti trasformatori della società civile. La stiamo cambiando e penso che coloro che si sono appassionati alle Paralimpiadi, e sono veramente molti, saranno persone sicuramente migliori, perché in grado di accettare ogni tipo di diversità».
La prossima edizione si disputerà negli Stati Uniti, a Los Angeles nel 2028.