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Campionati Europei Paralimpici di Sheffield 2023 i medaglliati azzurri nei singolariIl direttore tecnico Alessandro Arcigli, che sta guidando magistralmente la spedizione azzurra gli Europei Paralimpici di Sheffield, con i tecnici Massimo Pischiutti e Hwang Eunbit, aveva tracciato l’obiettivo di conquistare più medaglie dell’edizione di Helsingborg del 2019.

Rispetto a un oro, un argento e un bronzo, questa volta solo nei singolari (domani scatteranno i doppi) ne sono arrivate ben cinque, con i titoli di Giada Rossi in classe 2 e Matteo Parenzan in classe 6, che hanno ottenuto anche il pass per le Paralimpiadi di Parigi 2024, l’argento di Michela Brunelli in classe 3 e i bronzi di Carlotta Ragazzini in classe 3 e di Federico Falco in classe 1. Gli italiani in gara erano sei e Federico Crosara ha sfiorato il podio, perdendo per 11-9 al quinto set nei quarti.

Rossi, dopo le vittorie continentale di quattro anni fa e mondiale del 2022, si è confermata la più forte:«Vincere questo Europeo e qualificarsi ai Giochi era fondamentale. Ero la donna da battere e non è mai semplice. Non ho sentito una pressione particolare, volevo confermarmi e cercare di dare il massimo. Il primo giorno del girone ho riposato e non è stato facile gestire il tempo in attesa dell’esordio. Sono soddisfatta del mio gioco. Oggi l’ultima partita è stata una vera finale, avendo sia io sia la Prvulovic vinto i primi tre match. Il primo set mi ha dato la scossa. Perdevo 8-3 e mi sono imposta 11-9. A volte penso un po’ troppo e vorrei fare tante cose che so fare, invece dovrei semplificare. Nel momento di difficoltà il carattere e la testa mi hanno sostenuta e mi sono rimessa in carreggiata. Era importante portare a casa quel set. Stiamo ovviamente lavorando su tutti i fronti, fisico, tecnico e tattico, per Parigi e questa era una tappa intermedia ed essenziale, che dove andare così. Sono veramente felice e ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutato ad arrivare fino a qui».

Parenzan, dopo l’oro iridato, ha centrato il suo primo podio europeo ed è stato subito sul primo gradino:«Si tratta di un risultato davvero incredibile e sono riuscito di nuovo ad arrivare nella forma migliore nel momento in cui contava. Avevo la consapevolezza di poter fare bene. Ero la testa di serie n. 2 e ho battuto il n. 4 Bobi Simion nei quarti, il n. 3 Alvaro Valera in semifinale e il n. 1 Peter Rosenmeier in finale. Ho superato tutti i migliori e posso dire che il lavoro fatto abbia dato i suoi frutti. Sono un ragazzo felice, perché sono riuscito non tanto a raggiungere un obiettivo quanto a realizzare un sogno. Sono cresciuto di partita in partita. Simion mi aveva sconfitto cinque volte su cinque e anche questa volta mi ha messo in difficoltà. Avevo battuto Valera nelle ultime due occasioni e lui era affamato di riscatto. Ho cercato di angolare molto, per sbilanciarlo e poi attaccare dall’altra parte. La tattica ha funzionato benissimo. Rosenmeier era un altro tabù e nell’ultimo confronto aveva dominato. L’ho tenuto di più verso il centro del tavolo, per non dargli la possibilità attaccare facilmente. Nell’ultimo anno ho lavorato molto per mantenere il gomito più avanti rispetto a corpo, per cambiare più rapidamente dal rovescio al diritto, e questa è stata una delle chiavi del successo. Ho vinto questi incontri qui sul campo, ma li ho preparati a casa. Sono riuscito a sbagliare poco e a essere solido mentalmente, mantenendo sempre il filo del gioco. La mia gratitudine va alla mia famiglia, alla mia società Ask Kras, al mio tecnico Marino Filipas e a Martina e Vanja Milic, agli allenatori della Nazionale e alla Federazione, che mi ha permesso di giocare molto e di confrontarmi».

Brunelli, a quattro anni distanza, si è rimessa al collo la medaglia d’argento:«Sono partita da casa molto consapevole che avrei potuto andare sul podio, dopo tutto il lavoro che avevamo fatto in preparazione. Non pensavo al colore della medaglia. Nel girone aveva la turca Hatice Duman, che spesso avevo sofferto. Sono rimasta concentrata e ho accorciato il gioco, mettendo palla alta, facendola patire e spazientire. Sapevo che si sarebbe innervosita e questo ha pesato a mio favore. Passando come seconda avrei trovato Carlotta in semifinale. Mi è dispiaciuto, anche se ero felice, perché entrambe avevamo raggiunto il podio. Ci siamo allenate insieme ed eravamo serene. Sono rimasta fedele alla mia tattica, giocando parecchie palle corte. Lei probabilmente a un certo momento ha avuto un calo fisico, ha però lottato fino alla fine come una leonessa. Dopo che avevo vinto il primo set, ci siamo rimontate a vicenda. Alla fine ho rischiato con le palle corte ed è andata bene. Replicare l’argento di quattro anni fa è un grande risultato, dietro c’è un grande impegno. Con la Muzinic, che ho affrontato nel girone e in finale, era complicato. Lei sa aprire bene sul mio taglio e mettermi le palline spinte nel posto giusto. I suoi taglioni mi hanno un po’ sorpresa e non sono riuscita a gestirli bene. In finale forse mi è mancata un po’ di grinta. Sono strafelice lo stesso, con questo argento alle porte dei 50 anni».

Ragazzini, con il bronzo, ha vinto la prima medaglia agli Europei:«La prima non si scorda mai e certamente non la dimenticherò. Avessi vinto la semifinale sarei stata più contenta, ma questo vale per tutti. Sono felice per come l’ho vinta, aggiudicandomi partite importanti. Ho battuto la slovacca Alena Kanova, una giocatrice con un’enorme esperienza. Ha conquistato l’argento alle ultime Paralimpiadi e ha vinto le Paralimpiadi quando io ancora non ero nata. Ho perso con Michela ed è l’avversaria contro la quale sono più contenta di avere perso. Era la mia prima semifinale in una grande competizione e Michi ha certamente molta più esperienza di me. È una giocatrice che stimo e alla quale voglio bene, è la nostra capitana. Il nostro è uno sport in cui basta veramente poco per far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra. Alla fine non è tanto il diritto o il rovescio a fare la differenza, è tutto il resto. Aver già vissuto certe situazioni, certamente aiuta. Questo è un bel traguardo, un qualcosa cui tenevo quando ho cominciato a praticare il tennistavolo, spero, però, che sia anche un inizio di un percorso ancora lungo. I miei genitori sono qui ed è bello aver condiviso con loro, oltreché con gli altri, questa medaglia. Senza di loro non farei quello che sto facendo. Mi auguro che questo risultato li ricompensi in parte dei sacrifici che hanno sostenuto per me».

Per Falco è il secondo bronzo europeo dopo sei anni:«L’altra medaglia era stata a Lasko nel 2017 e in mezzo ci sono stati due quarti di finale persi per 3-2 ai Mondiali. Finalmente sono tornato sul podio, era il mio obiettivo minimo. Sapevo che avrei avuto la possibilità di puntare anche all’oro. Sono soddisfatto, con un pizzico di rammarico. Sono arrivato vicino alla finale, nella quale avrei trovato l’ungherese Endre Major, che quest’anno avevo battuto le ultime due volte. In semifinale ho affrontato l’inglese Robert Davies, che è forte non tanto tecnicamente, ma per come sa gestire i momenti della partita. Stiamo parlando di un atleta che ha vinto quattro Europei consecutivi (oggi ha perso, ndr), una Paralimpiade e due argenti ai Mondiali. È sempre un onore riuscire e metterlo in difficoltà. Con lui ho perso, come spesso era già accaduto, alla “bella”. Visti i precedenti, sapevo che, se l’avessi portato al quinto set, sarebbe stato difficile per me batterlo. Ero conscio che a quel punto avrei dovuto fare qualcosa in più e questo pensiero mi ha indotto ad accelerare e a esagerare nei primi punti. Non dovevo farlo scappare e invece è proprio ciò che è capitato e poi è stato impossibile recuperare. Pazienza, ci riproverò. Dovrò conquistarmi nei prossimi tornei la presenza ai Giochi di Parigi. Attualmente sarei dentro, ma manca ancora troppo tempo».

Domani scatteranno i doppi. Nel femminile di classe WD5-10, Brunelli e Rossi nel Gruppo 2 affronteranno alle ore 12,30 al tavolo 3 le tedesche Jana Margarete Spegel e Sandra Mikolaschek e alle 18,30 al tavolo 2 le francesi Flora Vautier e Alexandra Saint Pierre e sabato alle 11 al tavolo 3 le serbe Sanja Mijatovic e Ana Prvulovic.

Nel doppio maschile di classe MD4, Crosara e Falco sono stati esentati dagli ottavi e nei quarti domani alle 17,45 al tavolo 2 sfideranno gli spagnoli Iker Sastre e Miguel Angel Toledo.

Nel doppio misto di classe XD4 nei quarti alle 16,15 Crosara e Brunelli saranno opposti al tavolo 1 agli israeliani Chen Baruch e Yona Brill Chagit e Falco e Ragazzini al tavolo 3 ai greci Gregorios Chryssikos ed Evanthia Eirini Bournia.

Gli incontri in programma su tutti i tavoli saranno trasmessi in diretta streaming al link  http://www.youtube.com/@ITTFWorld/streams