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Nazionale paralimpica ai Mondiali di Granada 2022Sta per finire il 2022, in cui si è celebrato il decennale di quella che è considerata la Paralimpiade più importante della storia, Londra 2012, e domani scatterà l'anno che precederà i Giochi di Parigi 2024, che tutti sperano segneranno l’uscita definitiva dalla pandemia.

Il direttore tecnico azzurro Alessandro Arcigli delinea lo stato del movimento pongistico paralimpico, prima di tornare a girare il mondo per i molti appuntamenti previsti nel 2023.

«È straordinario vedere - afferma  - come, dopo la sosta pendemica, i nostri atleti paralimpici abbiano affrontato prima Tokyo nel 2021 e poi Granada quest'anno. Le performance in entrambe le competizioni sono state eccezionali, ma stiamo già pensando a Parigi, che per qualche pongista rappresenterà la fine di un ciclo, ma per molti altri sarà la possibilità di guardare oltre. Il 2023 sarà impegnativo, soprattutto per quanto riguarda le gare valide per la qualificazione ai Giochi, ma siamo robusti e il movimento è in buona forma».

Quali sono i prossimi passi prima dei Giochi francesi?
«Ci saranno diversi appuntamenti internazionali e siamo entusiasti di ricominciare a competere con continuità. Torneremo a disputare il Master Open di Lignano Sabbiadoro, dopo ben 4 anni, e ci saranno gli Europei a Sheffield. Torneremo, quindi, in Inghilterra».

 L’ultima volta fu proprio a Londra nel 2012.

«È vero. Quella Paralimpiade è stata bellissima ed è a quella che guardano gli organizzatori di Parigi 2024. L’approccio del comitato organizzatore francese è veramente, come piace dire a loro, rivoluzionario. Sono molto ambiziosi per quanto riguarda i biglietti. L’obiettivo è vendere 3,4 milioni di biglietti per le Paralimpiadi, 600mila in più di Londra che ha ancora il primato. L'International Paralympic Committee vuole utilizzare i Giochi di Parigi per posizionare le Paralimpiadi come l’evento più "trasformativo" del pianeta. Non solo riguardo lo sport, ma in generale, grazie all’impatto che ha. Ci saranno tante iniziative come quelle per cercare di riempire gli spazi tra gli eventi, così che le persone siano sempre più coinvolte nello sport paralimpico, e usare questo per cambiare la società e cambiare la percezione. Parigi sarà iconica anche perché tutte le venue sono situate nel cuore della città, nei luoghi simbolo. Saranno Giochi molto spettacolari, fantastici. Sarà davvero una buona opportunità per posizionare Paralimpiadi a livello globale come l’evento più trasformativo del pianeta».

Londra è considerata la Paralimpiade migliore di sempre, cosa pensi dell’eredità che ha lasciato?

«Londra ha portato i Giochi paralimpici su un nuovo livello. Esiste un prima e un dopo Londra. È stata anche una combinazione di più fattori. Il movimento paralimpico stava crescendo in modo naturale, abbiamo avuto bellissimi Giochi a Pechino nel 2008, ma con Londra è stato raggiunto il gradino successivo, anche grazie a come sono stati promossi. Per esempio in Inghilterra Channel 4 ha fornito un focus specifico sui Giochi Paralimpici e non “una versione più piccola” di quello che era stato fatto con le Olimpiadi. Questo ha aiutato a cambiare la percezione delle persone con disabilità in quel Paese. E si può notare ancora oggi, ovunque si sente che il pubblico britannico non fa differenze tra atleti con disabilità o senza. Non vi è alcun dubbio che Londra 2012 ha rappresentato il momento in cui la percezione è cambiata. L’eredità di Londra è quella di avere avuto una strategia precisa per le Paralimpiadi. Non si possono promuovere e mandare in onda come le Olimpiadi. Sono diverse, abbiamo alcuni elementi distintivi e unici. I nostri atleti sono diversi in alcuni aspetti. Sono atleti, punto, quindi in questo senso non sono diversi, ma la parte umana dietro gli atleti e le loro storie sono uniche. Penso che Londra abbia portato il nostro movimento a un livello superiore. Ha aiutato a cambiare la storia del movimento paralimpico per sempre».

In Italia in questo secolo è cambiata la percezione dello sport paralimpico e quindi anche della disabilità?
«Il movimento paralimpico italiano è molto robusto. Luca Pancalli è un leader straordinario. Ha sempre una visione a lungo termine per il movimento paralimpico italiano. Quando ha iniziato come presidente del Comitato Italiano Paralimpico non pensava all’edizione successiva dei Giochi, ma a trasformare il movimento paralimpico italiano e l’ha fatto. È un sognatore pragmatico».

Cosa ti auguri per il futuro.
«Il prossimo obiettivo è che i Giochi Paralimpici di Parigi siano percepiti non solo come un evento emozionante, perché lo sport è eccezionale, entusiasmante, elettrizzante ed eccitante, ma che la gente sia finalmente consapevole che questo può cambiare il mondo. Che il movimento paralimpico non solo aiuti a cambiare il mondo, ma guidi il cambiamento del mondo».

Nella foto la Nazionale azzurra ai Campionati Mondiali Paralimpici di Granada 2022