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Alessandro Arcigli alla sfilata delle Paralimpoiadi di Rio 2016Ha riscosso un grande successo il webinar della European Table Tennis Union dal titolo “Regole, Regolamenti e Procedure negli eventi paralimpici per gli arbitri, i tecnici e gli atleti”. Lo hanno infatti seguito in videoconferenza 160 addetti ai lavori, che si sono collegati da 30 Paesi.

Lo avevano organizzato, dedicando oltre un mese di lavoro, due professionisti del calibro di Alessandro Arcigli (nella foto durante la sfilata alle Paralimpiadi di Rio 2016), direttore tecnico nella Nazionale paralimpica azzurra, che è anche il presidente della Commissione Paralimpica della ETTU, e dell’austriaco Werner Thury, presidente della Commissione Arbitrale.

Sono stati loro a introdurre i lavori, prima di passare la parola a quattro relatori d’eccezione come la campionessa slovacca Alena Kanova, che ha disputato cinque edizioni delle Paralimpiadi estive e una invernale, nel curling in carrozzina, ed è la rappresentante degli atleti nella Commissione della International Table Tennis Federation, il tecnico Gorazd Vecko, che è performance director in Gran Bretagna e capace di conquistare con i suoi atleti nove medaglie alle Paralimpiadi, il finlandese Asko Rasinen, componente della Commissione Arbitrale e arbitro per più di 30 anni e l’inglese Karen Tonge, facente parte del Consiglio Nazionale dell’Associazione Paralimpica Britannica e anche lei direttrice di gara per oltre tre decenni.

«La portata del successo dell’iniziativa - spiega Arcigli - è stata inaspettata e ne sono veramente felice. Il principio ispiratore era di creare un ponte fra gli arbitri, che non sono esperti esclusivi di attività paralimpica, e gli atleti e i tecnici paralimpici, che svolgono il loro compito in modo sempre più professionale e, oserei dire, professionistico. Abbiamo parlato di regolamenti, servizi, carrozzine, riclassificazione e dunque di tutti gli aspetti del tennistavolo paralimpico con i quali non sempre gli arbitri hanno dimestichezza. Per di più lo abbiamo fatto in un momento in cui non ci sono gare da oltre un anno e ognuno di noi, per forza di cose, vede il mondo, la propria vita e anche lo sport con occhi diversi, in attesa comunque di una imminente ripartenza, perché siamo tutti ottimisti che ai primi di giugno si giocherà a Lasko il torneo di qualificazione alle Paralimpiadi. Abbiamo interagito sul web, utilizzando uno strumento che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare in questi mesi, e il fatto che 160 persone di tutta Europa si siano incontrate, rimanendo ognuno nella propria casa o alla propria scrivania, per discutere di tennistavolo paralimpico è stato assolutamente strabiliante».

Alla base c’era una consapevolezza comune: «Siamo tutti sulla stessa barca e miriamo allo stesso obiettivo, pur in presenza di punti di vista diversi. Non esiste chi abbia ragione o torto, ma coloro che, come gli arbitri, siano deputati ad applicare i regolamenti e coloro che, come gli atleti e i tecnici, siano chiamati a rispettare le loro decisioni. Creare un ponte, per confrontarsi al di fuori degli impegni agonistici, è stata un’ottima idea, che è venuta a Werner Thury e che io ho sposato in pieno, allargandola agli atleti e ai tecnici paralimpici. Questo progetto per me è stato un buon modo per inaugurare questo quadriennio da presidente della Commissione Paralimpica della ETTU. Vogliamo tutti un tennistavolo migliore nel mondo e soprattutto in Europa, dove, perlomeno da un punto di vista quantitativo, risiede la maggior parte dei pongisti paralimpici».

Esauriti gli interventi, c’è stato spazio per le domande. «Al termine dell’ora e mezza prevista - afferma Arcigli - il webinar è terminato e ci siamo dati appuntamento a una prossima occasione, perché i quesiti che non hanno ricevuto risposta erano decine. Organizzeremo dunque un secondo appuntamento, con la partecipazione di altri relatori».