Michela Brunelli sul podio di classe 3 ai Campionati Europei 2019Un'indomabile Michela Brunelli ha disputato una splendida finale ai Campionati Europei di Helsingborg, mettendo alla frusta la svedese Anna-Carin Ahlquist, numero uno al mondo in classe 3 e vincitrice del titolo nelle ultime quattro edizioni, che alla fine si è imposta per 3-1 (11-8, 11-9, 10-12, 11-5). L'azzurra si è messa dunque al collo una fantastica medaglia d'argento.

La beniamina di casa ha capitalizzato subito il doppio turno di servizio e lo stesso ha fatto l'italiana (2-2). Dal 3-3 la scandinava è salita sul 5-3 e dal 6-4 è stata di nuovo raggiunta (6-6). Ha ripreso il vantaggio (9-6) e Brunelli è tornata sotto (8-9), per poi concedere due set-point (8-10). Una risposta aggressiva di rovescio ha garantito la chiusura ad Ahlquist.

Nel secondo parziale la svedese ha spinto (4-0) e Michela, con un magico break, ha ricucito il gap ed è passata a condurre (6-4). Ahlquist l'ha raggiunta (6-6) e la veronese è riandata in fuga (9-6) ed è stata riassorbita (9-9). La campionessa uscente con un rovescio si è issata al set-point (10-9) e con il servizio lo ha concretizzato.

Nella terza frazione si è lottato (3-3), poi la svedese si è staccata (7-3). La veneta ha reagito e ha assunto il comando (8-7). Sul 9-9 Ahlquist si è procurata un match-point, che le è stato annullato. È stata allora Brunelli a guadagnarsi una chance (11-10) e a coglierla al volo, per riaprire l'incontro.

Nel quarto parziale l'azzurra ha recuperato da 0-2 a 3-2 ed è stata risorpassata dall'atleta locale (3-6). Ha ridotto lo svantaggio con un ace, ma l'avversaria ha allungato (9-4) e di rovescio ha avuto cinque match-point (10-5). Al primo, il secondo in totale ha potuto festeggiare il pokerissimo di primi posti di fila. Sorridente Brunelli alla stretta di mano conclusiva, soddisfatta per l'esito di una rassegna continentale che l'ha vista protagonista assoluta.

Michela, ti aspettavi di arrivare a tanto?

«Dopo tutto il lavoro infinito che avevamo fatto, ero abbastanza fiduciosa. Sapevo di essere preparata e di avere tutte le carte per giocare bene. Poi però bisogna confrontarsi con avversarie che sono altrettanto pronte per appuntamenti importanti come questo. Il girone è subito un ostacolo durissimo da superare, se lo si passa la serenità aumenta moltissimo».

Il tuo era molto impegnativo?

«Beh avevo la Ahlquist, capofila mondiale, e la croata Helena Dretar che ultimanente mi aveva battuta. Questa volta alla "bella" ho avuto ragione io, ma è stata una lotta terribile».

La turca Hatice Duman nei quarti è un'altra atleta a te particolarmente ostica.

«Anche in questa occasione lo è stata. Avevo perso le ultime due volte e qui ero sotto per due set a zero. Ieri sera mi sono rivista la partita e devo ammettere che ho compiuto una bella serie di miracoli».

A quel punto eri già piuttosto soddisfatta di avere raggiunto il podio?

«Certamente era un traguardo molto prestigioso, però c'era la possibilità di fare anche meglio, vincendo la semifinale contro la croata Andela Muzinic».

Un'altra tua "bestia nera", vero?

«Negli ultimi tre anni aveva sempre avuto la meglio, però ai Giochi di Rio nel 2016 ero stata io a prevalere e ho avuto l'impressione che sia entrata in campo intimorita, proprio ripensando a quella sconfitta. Sono stata brava a tenerla bene con il gioco di taglio e ho completato un trittico di successi contro rivali che sono sopra di me nel ranking».

Ahlquist nel girone aveva dominato, cosa è cambiato in finale?

«Avrei voluto giocare alcune palle alte, ma lei ha due puntini medio-lunghi e spinge come una forsennata e non mi ha consentito di alzare le traiettorie. Alessandro Arcigli mi diceva di evitare il centro, dove la svedese faceva quello che voleva, e di coprire bene le palle. Gli ho dato fiducia e come sempre aveva ragione lui. Sono rimasta in partita fino alla fine».

Quanto vale questo argento?

«Moltissimo, pesa come l'oro»

Orgogliosa di avere disputato in singolare il più bell'Europeo della tua vita?

«Sono veramente felice di essere tornata sul podio dopo 14 anni. Nel 2005 ero stata terza e dunque ho migliorato quel piazzamento».

Domani con Giada Rossi vi attende la gara a squadre. Prospettive?

«Siamo motivatissime e vogliamo fare il massimo».

In classe 1-3 si disputerà un gruppo unico a cinque e Giada e Michela affronteranno domani alle ore 10,45 la Francia e alle 16 la Turchia e venerdì alle 10,45 la Finlandia e alle 16 la Croazia.

L'altro team azzurro sarà composto in classe 10 da Lorenzo Cordua e Amine Kalem, che nel Gruppo 1 saranno opposti domani alle 10,45 alla Polonia e venerdì alle 14,15 alla Gran Bretagna.