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FITeT ed Eom ItaliaÈ nata sei mesi fa come sperimentazione e si sta trasformando in un vero gioco di squadra la collaborazione tra EOM, la scuola di formazione osteopatica che vede la sua principale sede  italiana a Villa Vecelli Cavriani a Mozzecane, e la Federazione Italiana Tennistavolo per il settore paralimpico. Dallo scorso dicembre circa tre volte alla settimana, a seconda delle esigenze, la dott.ssa Elisa Gobbetti presta servizio alla Palazzina Masprone come osteopata del team guidato dal direttore tecnico Alessandro Arcigli e dal tecnico Donato Gallo, composto da 12 atleti paralimpici, con diverse disabilità di vario tipo e livello.

I ragazzi, tutti atleti di livello internazionale, hanno finito a metà giugno gli allenamenti e, dopo qualche giorno a Lignano per la preparazione estiva, si preparano per i diversi campionati che li vedranno protagonisti. A fine giugno infatti si terranno i Campionati Europei Under 23 in Finlandia, mentre a settembre, dopo un torneo internazionale in Repubblica Ceca, sarà il turno del Campionati Europei assoluti. E poi arriverà l’appuntamento più importante: le Paralimpiadi  di Tokyo, che si svolgeranno dal 25 agosto al 6 settembre 2020.

Passione, amore per lo sport e spirito di squadra che hanno colpito anche Elisa Gobbetti, fisioterapista con formazione in osteopatia. «Provengo dall’attività dei centri riabilitativi - confessa - ma in questa esperienza sto provando l’emozione di far parte di un vero e proprio team: oggi mi sento un po’ atleta anch’io».

Verona è Centro Federale per il tennistavolo paralimpico e agli ultimi campionati nazionali, ospitati dalla città scaligera, hanno partecipato circa 150 ragazzi provenienti da tutta Italia.

Fra i pongisti che si allenano regolarmente nel centro veronese spicca il nome della campionessa Giada Rossi, bronzo a Rio 2016 e tanto amore per lo sport nel cuore. Nel 2008 un brutto tuffo in piscina le ha cambiato la vita per sempre: da promessa della pallavolo si è trovata a trascorrere dieci mesi in ospedale, con la prospettiva di non riuscire più neppure a tornare a scuola. «E’ stato un momento difficile - racconta Giada - ero stata convocata al Trofeo delle Regioni e improvvisamente la mia vita è tracollata. Ma grazie all’impegno di chi mi è stato accanto, a partire dalla mia famiglia, e alla lungimiranza del mio professore di educazione fisica delle Superiori, non ho mollato. Così nel 2012 mi sono avvicinata al tennistavolo, cogliendo l’occasione che a Lignano erano iniziati gli allenamenti per Londra 2012. Da lì la scelta e l’obiettivo: partecipare alle Paralimpiadi».

E Giada di tenacia e impegno ne ha messi in quantità, perché nel 2015 ha ottenuto la prima vittoria internazionale in Repubblica Ceca, cui è seguito il bronzo ai Campionati Europei e la partenza per Rio. «Oggi il mondo dei diversamente abili è cambiato molto. Ci sono molte più opportunità, molte più occasioni. Oggi atleti olimpici e paralimpici hanno la stessa notorietà, partecipano alle premiazioni insieme, sono considerati atleti e basta. E questo è importante nel percorso di accettazione delle diverse abilità. Essere in Nazionale, per esempio, è un’esperienza unica: senti di rappresentare il tuo Paese, da sportiva e basta. E non temi la fatica e lo sforzo, perché quando hai davanti un grande obiettivo i sacrifici non pesano».

Per il direttore tecnico paralimpico della FITET, Alessandro Arcigli, «il trattamento dei traumi, delle anomalie posturali costituzionali o acquisite, dei sovraccarichi funzionali, delle alterazioni dello stato emozionale e delle disfunzioni dei distretti corporei, associati alle varie patologie, necessitano di un intervento tramite l’uso di tecniche fisioterapiche e osteopatiche specifiche, che solo professionisti qualificati possono garantire. Attraverso la collaborazione con EOM Italia, diamo valore alla terapia manuale e osteopatica nel trattamento dei muscoli e delle articolazioni dei nostri atleti paralimpici. Che le sollecitazioni, derivanti da una quantità e qualità di lavoro fisico non indifferente, possano a lungo andare creare disturbi muscolari o articolari è normale, il trattamento osteopatico è quindi essenziale».

Soddisfatto Andrea Turrina, responsabile nazionale di EOM Italia. «Per noi - afferma - la partnership con la FITeT è importantissima: siamo consapevoli dello sforzo a cui sottopongono questi atleti ed essere al loro fianco in un percorso terapeutico che li accompagni durante il loro cammino sportivo è per noi un motivo di orgoglio. So che dopo sei mesi di attività atleti e staff tecnico notano i vantaggi del nostro intervento e siamo certi che questo percorso condiviso ci porterà a vincere, insieme, ancora molti campionati».

Il suo impegno è quello di collaborare con le istituzioni e confrontarsi con il mondo accademico universitario, al fine del riconoscimento del percorso formativo dei professionisti sanitari e dello sviluppo della ricerca scientifica.

Oltre alla sede di Mozzecane, negli spazi di Villa Vecelli Cavriani, Eom Italia ha sedi operative secondarie a Roma, Torino, Vado Ligure e Udine, per un totale di oltre 600 studenti.