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Lignano Master Open 2019 Ragazzini Rossi Elli e Brunelli con i tecniciIl direttore tecnico paralimpico Alessandro Arcigli esamina in chiave azzurra il Lignano Master Open, che si è appena concluso. Ecco il suo articolo.

Anche quest'anno il calendario internazionale del tennistavolo paralimpico si è aperto in Italia, con il "Lignano Master Open".  La   XIII edizione,   organizzata   all'interno del  Villaggio Bella Italia   di   Lignano Sabbiadoro , ha avuto ben  339 partecipanti , in rappresentanza di   34 Paesi. Questo perché con Lignano si è aperta la lunga stagione che, concludendosi il 31 marzo del 2020, porterà i migliori atleti di ogni classe a partecipare alle Paralimpiadi di Tokio. 

Gli italiani convocati dalla Nazionale erano 16:  Andrea Borgato, Federico Falco, Federico Crosara, Alessandro Giardini, Matteo Orsi, Giada Rossi,Michela Brunelli, Carlotta Ragazzini, Alberto Ramundo, Matteo Parenzan, Samuel De Chiara, Elena Elli, Amine Kalem, Lorenzo Cordua, Elia Bernardi e Marco Bove a cui si sono aggiunti Raimondo Alecci, Paolo Antonelli, Giuseppe Armeli Moccia, Francesco Baggio,  Marco Capilli, Luca Chiarini, Gabriele De Rossi, Alessio Dragna, Allegra Magenta,Giuseppe Marchese, Roberto Punzo, Davide Scazzieri e Laura Schilirò.

A seguire gli azzurri oltre al sottoscritto e a Donato Gallo anche, per la prima volta i tecnici Marcello Puglisi e Massimo Pischiutti. L'altro tecnico federale Federico Puglisi ha approfittato dell’occasione per partecipare all'importante corso per classificatori internazionali di massimo livello.

Visto che giocavamo in casa, sentivamo la responsabilità di rispondere con delle grandi prestazioni alla fiducia che la FITeT sta riponendo nel nostro settore considerato, inoltre, che siamo ormai a regime con l'attività del Centro Federale Paralimpico di Verona. I fatti ci hanno rasserenati e le 10 medaglie, di cui 2 d'oro, sono state la migliore risposta ai nostri dubbi.

Iniziamo ad analizzare le prestazioni dei due vincitori, Amine Kalem e Giada Rossi.

Amine era al rientro internazionale dopo 12 mesi di inattività, dovuti all'importante operazione al ginocchio che ha subito a fine giugno dello scorso anno, ed è ritornato sul primo gradino del podio. Proprio da dove aveva lasciato lo scorso anno.

Nel 2018 aveva chiuso non lasciando set in finale (11-8, 11-9, 11-7) a Kats, più complicato il cammino del 2019 con il fortissimo e superfavorito svedese Gustafsson superato in semifinale. Lo svedese, che in passato lo ha messo in difficoltà, non si è adattato alla nuova tattica del "leone" italiano che, non avendo fretta e giocando palle diverse, lo ha annichilito. Ancora più difficile la finale contro il britannico Joshua Stacey superato solo per 3-2 con il set decisivo ai vantaggi. 

Amine è adesso un atleta nuovo, dopo che l'intervento d’impianto della protesi al ginocchio sinistro, effettuato a Parma, gli ha tolto il dolore e gli consente di allenarsi meglio. Fisicamente sta bene ed è molto dimagrito e, quindi, si sposta con più facilità e commette meno errori sulle palle facili. In finale ha lottato fino alla fine e non si è mai arreso mettendo in campo il lavoro di due settimane che ha svolto al Centro Federale di Verona con il tecnico Donato Gallo. Sono molto soddisfatto del suo risultato. Era venuto qui per vincere e ci è riuscito. 

Discorso diverso per Giada Rossi in classe 2 femminile. Persino difficile analizzare la prestazione tanto è il divario con le altre contendenti. Ha acquisito una maturità tecnica, tattica, fisica e sopratutto psicologica che non lascia scampo alle avversarie. Sono molto soddisfatto dei continui progressi e, certamente, non si adagerà sugli allori e continuerà a lavorare con la solita determinazione.

Molto belle, tra l'altro, le partite di Giada nella gara a squadre contro alcune atlete di classe 3. La brasiliana Thais Fraga Severo, la thailandese Pattaravadee Wararitdamrongkul e la serba Sanja Mijatovic sono state degli utilissimi banchi di prova e averle battute sta a significare che si è proprio giocato bene.

Fantastica medaglia d'argento per Falco che ha avuto la meglio nei quarti per 3-1 sul brasiliano Aloisio Lima Junior e in semifinale per 3-1 sul coreano Kim Hakjin. In finale si è portato sul 2-0 ed è stato raggiunto sul 2-2 dall’inglese Robert Davies, campione paralimpico, testa di serie numero 1 e n. 3 al mondo, che alla “bella” è scattato avanti per 4-0. Il veronese ha recuperato e si è procurato tre match-point (10-7), che non ha sfruttato. Ne ha salvato uno all'avversario e al secondo è capitolato (11-13). Già quest'analisi basterebbe a fare capire quanto vicino alla vittoria sia andato, ma è il gioco espresso a destare maggiore soddisfazione.

Federico è migliorato moltissimo fisicamente, quindi la tecnica risulta essere più efficace. Sono contento dei suoi progressi e lo aspetto sulla "riva del fiume" dove ben presto arriveranno le meritate affermazioni.

Sorprendenti, invece, i due bronzi al femminile e al "giovanile". In classe 4 con Carlotta Ragazzini ed in classe 8 con Elena Elli. La prima in semifinale ha subito l’esperienza e la classe della serba Borislava Peric-Rankovic, campionessa paralimpica, mondiale ed europea, e ha perso per 3-0, meritandosi comunque il terzo gradino del podio, come anche Elli, che nel penultimo turno è stata sconfitta dalla francese Thu Kamkasomphou.

Ma non erano le semifinali le partite da vincere, Carlotta era già soddisfatta di aver superato il proprio girone grazie alle affermazioni su Flora Vautier (Francia) e Kristina Arancic (Serbia), ma nei quarti ha compiuto un vero "miracolo" superando per 3-1 (6-11, 11-8, 12-10, 11-7) la thailandese Jaion Wijittra, numero 9 della classifica mondiale. Carlotta si è ripetuta poi a squadre superando un mostro sacro del pongismo paralimpico al femminile, la slovena Andreja Dolinar, già campionessa Europea e Mondiale, e dimostrando di non essere più una semplice promessa.

Elena nel girone ha battuto Lucie Hautiere (Francia), cedendo di misura sia a Kanlaya Kriabklang (Thailandia) sia a Juliane Wolf (Germania), ma la classifica avulsa l'ha premiata con un secondo posto che valeva l'accesso alle semifinali e la conquista di un bronzo che vale oro.

Dopo aver analizzato le medaglie, vorrei evidenziare la prestazione di alcuni giovani, iniziando da Matteo Parenzan che, in classe 6, ha ceduto ai quarti di finale, e solo per 3 a 2, al forte inglese Perry. Matteo ha solo 15 anni, ma è già una certezza del tennistavolo paralimpico mondiale.

Altri giovani che hanno bene figurato sono Lorenzo Cordua in classe 10, sconfitto solo dal francese Boheas per 3 a 2, e Matteo Orsi in classe 3.

Entrambi sono poco più che maggiorenni e, ormai da anni, sono torneo dopo torneo sempre più competitivi. Sicuri e consapevoli dei propri mezzi tecnici, hanno lavorato entrambi sull’aspetto fisico dando "pesantezza" ai colpi d’attacco.

Non male le prestazioni dei "veterani" Andrea Borgato, Federico Crosara e Michela Brunelli. I tre "over 40" sono un punto di riferimento importante per la nostra squadra e, pur senza acuti, hanno dimostrato la solita sicurezza.

Sono attesi a una verifica, invece, per mettere in pratica gli indubbi progressi tecnici ottenuti in questi mesi, gli altri atleti convocati, Alessandro Giardini, Alberto Ramundo, Samuel De Chiara, Elia Bernardi e Marco Bove, che non sono riusciti a esprimere in gara il loro potenziale

Concludo ringraziando l’intero staff tecnico che ha operato a Lignano. Donato Gallo è una garanzia di competenza e di affidabilità, ma anche i "nuovi" tecnici del settore, Marcello Puglisi e Massimo Pischiutti, sono stati all’altezza della situazione e si sono perfettamente inseriti nelle dinamiche del gruppo.

Nella foto: da sinistra Carlotta Ragazzini, Giada Rossi, Elena Elli e Michela Brunelli, con il direttore tecnico Alessandro Arcigli e i tecnici Donato Gallo, Marcello Puglisi e Massimo Pischiutti