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Renato Di Napoli 3La Federazione Italiana Tennistavolo è impegnata nell'importante progetto "TennistavolOltre", finanziato dalla Fondazione Vodafone Italia.

Ecco in proposito l'intervista al presidente Renato Di Napoli pubblicata sul sito www.ognisportoltre.it, al link https://ognisportoltre.it/contenuti/di-napoli-presidente-fitet-tennistavololtre-e-inclusione.action.

Il progetto TennistavolOltre rappresenta un investimento socio sportivo per la Federazione Italiana Tennistavolo. Un’occasione per poter essere riferimento per centinaia di ragazzi in età scolare con disabilità attraverso un'attività promozionale che parte dalle scuole e, passando per l'inserimento nelle società sportive (con tecnici federali), porti un gruppo di atleti anche al Centro Federale residenziale di Verona. Gli alunni con disabilità in Italia, tra scuola primaria e secondaria, sono oltre 200.000, molti non riescono ad accedere a un’offerta sportiva adeguata.

Con Renato Di Napoli, Presidente Nazionale della FITeT, affrontiamo il tema della missione della Federazione anche all’interno del progetto OSO.
«La Fitet ha tra i propri obiettivi quello di favorire la diffusione e la pratica dello sport del tennistavolo tra le persone con disabilità e, per il conseguimento di tale scopo, si avvale della collaborazione dei propri comitati regionali operanti nelle realtà territoriali, al fine di praticare attività sportiva all'interno delle scuole. La pratica sportiva in soggetti con disabilità è parte integrante del processo di "inclusione" che dovrebbe portare all'inserimento nella società, in particolar modo per quanto riguarda le persone in età scolare».

Come è nata l’idea di TennistavolOltre?

«È un progetto che è in piena continuità con il progetto di promozione del tennistavolo olimpico, che abbiamo avviato negli anni scorsi, Racchette di Classe e che sta avendo un ottimo successo. Ci è piaciuta la perfetta integrazione fra gli alunni disabili e i normodotati nello svolgimento dell’attività. Crediamo possa favorire il passaggio dall’attività scolastica episodica a sport come stile di vita permanente attivato attraverso le società nel territorio. Con TennistavolOltre, la FITeT punta a essere una ulteriore agenzia formativa nella scuola».

Avete sviluppato una rete vastissima?

«Direi proprio di sì. Basti considerare che sono coinvolte 16 regioni, 60 province. Calcoliamo di chiamare in causa fra i 100 ed i 150 istituti scolastici. E ancora 1.000 alunni con disabilità e 10.000 studenti in totale. La massa critica coinvolta supererà le 20.000 persone, se consideriamo insegnanti, genitori e personale scolastico».

Un progetto ambizioso che ha bisogno di momenti ben precisi di partecipazione.

«Intanto avrà la durata dell’intero anno scolastico. E poi avrà dei passaggi nodali che segneranno degli step formativi ben cadenzati. Si comincia con corsi di avviamento di 10 ore nelle scuole. Poi ci sarà un incontro di formazione specifica per gli insegnanti di attività motoria e di sostegno. Poi verrà il momento della conferenza sui valori e sui benefici dell’attività motorio-sportivo nell’ambito scolastico. Poi verrà il momento di divertirsi, con i tornei scolastici. Infine, un gruppo di questi giovani atleti sarà con noi al centro paralimpico di Verona, per vedere dal vivo il quotidiano dell’atleta professionista».