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È presidente dal 2013 Claudio Seretti e aveva vissuto gli ultimi scudetti arrivati a Castel Goffredo nel 2010 come semplice appassionato e papà di Damiano. Chiaro dunque che si sia goduto in un modo speciale i titoli conquistati nel fine settimana da entrambe le squadre targate A.G. Turini.

Presidente, è esagerato dire che il ricordo delle emozioni di questi giorni rimarranno per sempre nella sua mente?

«Non lo è affatto. I ragazzi e le ragazze sono stati fantastici e ci hanno regalato momenti incancellabili. Non finiremo mai di ringraziarli. Diciamo che la compagine maschile aveva qualche chance in più, perché Cheng Qian ha sempre fatto il suo dovere. Soprattutto nella finale di ritorno anche Marco Rech Daldosso è stato strepitoso. In modo particolare contro Crotti ha sbagliato pochissimo. Il titolo è stato meritatissimo ed è stato ottenuto sul campo con una serie di prestazioni sopra le righe. Non a caso abbiamo chiuso il campionato imbattuti».

Sapevate che con le ragazze sarebbe stato più difficile?

«All'andata avevamo anche avuto un po' di fortuna e quel 4-0 era stato bugiardo. Immaginavamo che al ritorno l'andamento sarebbe stato più equilibrato. Eravamo consapevoli di avere due risultati su tre dalla nostra parte, ma alla fine partivamo sempre da 0-0 e la sconfitta ci avrebbe portato alla "bella". Quella partita dopo una settimana non so proprio come sarebbe andata».

Ma lei domenica sera ha sempre ritenuto di potercela fare?

«Quando ci siamo trovati sul 2-3, c'è stato un momento in cui abbiamo pensato che avremmo perso. La Loan è stata bravissima a rimontare e a crederci fino in fondo. Giorgia Piccolin deve aver giocato un po' con il freno a mano tirato, perché aveva chiaro in mente che se avesse sbagliato per loro sarebbe finita lì. La Loan invece avrebbe comunque avuto un'altra possibilità. A Cortemaggiore nel terzo set contro Wang Yu aveva avuto un atteggiamento un po' rassegnato che non mi era piaciuto e glielo avevo fatto notare. Domenica e rimasta concentrata e convinta e ha portato a casa il punto decisivo».

Quanto è stato importante il ruolo di Alfonso Laghezza?

«Alfonso è stato il protagonista principale di queste due vittorie. Ha creato una bella amalgama all'interno delle due squadre e le ha guidate con grande sicurezza per tutta la stagione. I maschi sono un po' più facili da gestire, mentre con le donne il compito è sempre più ostico. È stato bravissimo a far funzionare tutto nel verso giusto, a preparare bene i due gruppi, anche dal punto di vista fisico, e a trasmettere a tutti il senso di unità e le giuste determinazione e voglia di vincere».

Vi aspettavate di fare doppietta?

«Avevamo due team competitivi, ma non imbattibili e dunque non c'erano garanzie assolute. Bisognava lottare su ogni punto di ogni partita e tutti lo hanno fatto, dimostrando grande attaccamento alla maglia».

L'obiettivo per la prossima stagione sarà di bissare entrambi i titoli?

«È ovvio che ci proveremo, anche se non sarà così facile. A quel che sento, Carrara sta mettendo insieme una squadra forte con due stranieri e Crotti. Fra le donne ritroveremo un Cortemaggiore molto agguerrito e pronto a riprendersi lo scudetto, anche se non avrà più Laura Negrisoli, che ha iniziato la sua carriera a Castel Goffredo e ha disputato la sua ultima gara proprio da noi. Era destino».

Quanto ha sofferto in questi anni a vedere andare gli scudetti da altre parti?

«A tutti noi in società era rimasto spesso l'amaro in bocca, ma questa volta ci siamo presi tutte le rivincite. Ora è questa l'unica cosa che conti. Ce lo siamo meritato ed è tempo di festeggiare».

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