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A 24 ore dall’acuto delle ragazze, che hanno battuto in trasferta la Teco Corte Auto Cortemaggiore, anche la squadra maschile dell’A.G. Turini Castel Goffredo è andata a segno nel match di andata della finale scudetto. I mantovani si sono imposti per 4-1 a Carrara sull’Apuania. Cheng Qian (nella foto) ha sconfitto per 3-0 Lyu Boliang e per 3-1 Mattia Crotti e Marco Rech Daldosso non è stato da meno, con il 3-1 su Alessandro Baciocchi e il 3-0 su Roberto Negro. Nelle fila toscane Crotti ha lasciato a secco (3-0) Luca Bressan.

«Marco - spiega il coach castellano Alfonso Laghezza - ha giocato molto bene, dopo essere partito male nel primo set contro Baciocchi. Era sotto anche nel secondo ed è riuscito a recuperare e a invertire l’inerzia della sfida, dando il “la” alla nostra vittoria. Cheng Qian non ha avuto vita facile con Crotti e l’ultimo parziale è stato molto tirato. È stato bravo ad aggiudicarselo, perché, se si fosse andati alla “bella”, le insidie per lui sarebbero aumentate. Bressan è stato in partita nella prima e nella terza frazione, mentre nella seconda non c’è stata molta storia. Sapevamo che sarebbe stato fondamentale imporci con qualsiasi punteggio, per orientare la finale. Questo risultato in trasferta, seppur al termine di un confronto impegnativo, ci dà molta fiducia per affrontare il ritorno in casa nostra. Dovremo comunque rimanere concentrati e non dare nulla per scontato, per ottenere un altro successo».

Il direttore sportivo dell’Apuania Claudio Volpi accetta il verdetto del campo:«Castel Goffredo è sicuramente più forte di noi e anche oggi l’ha dimostrato. Per giocarcela alla pari abbiamo bisogno che loro si esprimano un po’ al di sotto delle loro possibilità. Questa volta, invece, il cinese e Rech sono stati più bravi dei nostri nei momenti più difficili. Baciocchi e Crotti mi sono comunque piaciuti e anche Negro nell’ultimo singolare non ha demeritato contro Rech. Al ritorno faremo il possibile per vincere ribaltare la situazione. Nello sport guai a mollare e a pensare che tutto sia finito prima di arrivare al traguardo».

Cheng Qian 2