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Vertici federali e istituzionaliIl giorno successivo alla fine di una manifestazione è già quello dei bilanci e dei commenti. La prima volta dei Campionati Italiani in Sardegna, al PalaPirastu di Cagliari, ha regalato al movimento otto giorni d’intenso agonismo, che hanno sollevato i consensi di chi vi ha partecipato e la soddisfazione di chi li ha organizzati.

«Avevo il sogno di portare la rassegna tricolore in Sardegna - spiega il presidente della FITeT Renato Di Napoli - e sono felice di esserci riuscito, grazie al lavoro di tutti. Abbiamo fatto squadra e l’impegno è stato proficuo, perché ognuno ha svolto il suo compito nel migliore dei modi. Sono arrivate 600 persone, fra atleti, tecnici, dirigenti e arbitri e abbiamo ricevuto commenti molto positivi. Siamo riusciti ad allestire tutto in tempi record, nel giro di un mese, in virtù del sostegno, non solo economico, delle istituzioni e del CONI Sardegna e dell’impegno del presidente regionale Simone Carrucciu. La macchina federale ancora una volta ha funzionato e i mezzi d’informazione ci hanno aiutato a far conoscere l’evento anche al di fuori del nostro mondo pongistico».

I tricolori sono, dunque, stati oggetto di grande attenzione: «I rappresentanti di Regione e Comune ci sono stati vicini anche durante le gare e hanno voluto condividere con noi anche il momento delle premiazioni, assieme ai vertici dei gruppi militari. Per la prima volta abbiamo affiancato la seconda e la terza categoria all’assoluto e ne è uscita una settimana di grande agonismo e di spettacolo ai massimi livelli. Sono quelle manifestazioni che si vorrebbe non finissero e che lasciano bei ricordi a tutti coloro che hanno avuto il piacere di partecipare».

Sul fronte territoriale il presidente della FITeT Sardegna, Simone Carrucciu, non nasconde i sorrisi «Le ultime ore condivise con tutto il gruppo organizzatore sono forse le peggiori. Affiora quasi un senso di nostalgia, che fa capire come una macchina così complessa nelle sue componenti, come i Campionati Italiani 2023, sia riuscita ad arrivare al traguardo con il motore intatto. Direi che la Federazione Italiana Tennistavolo abbia vinto una grande scommessa: non era semplice convogliare le forze in Sardegna, con tutte le problematiche ataviche legate all’insularità. Ma è proprio dalla politica isolana che è giunto un sostegno fondamentale, per farci dimenticare momentaneamente la nostra condizione da fruitori forzati di navi e aeromobili. Comune di Cagliari, Regione Sardegna, e ci metto con un pizzico d’orgoglio il Comitato Regionale FITeT, sono stati concreti nel favorire la discesa nel capoluogo isolano di tanti campioni della nostra amata disciplina».

La Sardegna è stata anche grande protagonista con i molti podi conquistati: «I risultati non si sono fatti attendere, sia in termini di medaglie, sia di accoglienza da parte di un pubblico appassionato. Ho apprezzato le molte visite ricevute dalle istituzioni locali e dalle scuole, che ringrazio. Sono grato a Renato Di Napoli, al Consiglio Federale, al personale e al numeroso staff, agli operatori audio, foto e video, ai media e ai partner, senza dimenticare i veri protagonisti, gli atleti e il pubblico. Il mio è sicuramente un arrivederci, perché in Sardegna il tennistavolo è di casa e immagino già campioni internazionali immersi in luoghi che stregano per bellezza e cultura. Siamo pronti a rimetterci in gioco».