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Gruppo dei relatori alla riunione sul tennistavolo trentino al Festival dello Sport di Trento 2022La presenza pongistica alla quinta edizione del Festival dello Sport di Trento è stata l'opportunità per affiancare all'attività promozionale, svolta durante il giorno in piazza Fiera, ospiti dello stand dell'associazione Obiettivo 3, un incontro dal titolo "Il tennistavolo trentino in una prospettiva futura" voluto dal presidente del Comitato Provinciale FITeT di Trento Davide Capsoni e moderato dal consigliere provinciale Enrico Panizza. La sede è stata la Sala Rusconi nella Casa dello Sport a Trento.

I partecipanti sono stati una cinquantina, a testimonianza di una proposta che ha riscosso interesse. Il presidente Capsoni ha aperto la serata spiegandone l'obiettivo d'illustrare alle società trentine le prospettive future che potrebbero schiudersi cimentandosi in due campi poco frequentati finora dal movimento, ovvero il settore paralimpico e l’ambito del disagio sociale.

È successivamente intervenuto il presidente federale Renato Di Napoli, che ha ringraziato per l’invito e ricordato come la FITeT sia stata tra le prime realtà ad accogliere il mondo paralimpico e come questo settore si sia sviluppato e abbia raggiunto ottimi risultati anche sul fronte internazionale.

Riunione sul tennistavolo trentino al Festival dello Sport di Trento 2022Ha poi preso la parola Barbara Manni, Marketing e Communication Manager di Obiettivo 3, fondata nel 2016 da Alex Zanardi, che punta a far apprendere e diffondere la pratica sportiva fra le persone diversamente abili. Non è una società sportiva, perché si occupa di orientare allo sport, lasciando ai singoli atleti la scelta di tesserarsi eventualmente con la Federazione di riferimento. Si occupa di varie discipline, alle quali ha finora avviato circa centoventi disabili. Anche dopo il gravissimo incidente occorso a Zanardi nel giugno 2020, Obiettivo 3 ha proseguito grazie alla volontà e all’impegno degli atleti. L'associazione è da anni una presenza fissa con il suo stand al Festival dello Sport e collabora con il Comitato FITeT del Trentino per gestire il tavolo a disposizione di tutti.

Il microfono è quindi passato a Marcello Carli, presidente di Sport Senza Frontiere Trentino, associazione di promozione sociale che ha la finalità di favorire l’integrazione e il benessere di minori in condizioni di fragilità e vulnerabilità sociali, economiche e/o familiari, attraverso iniziative e progetti che utilizzano lo sport come strumento inclusivo. L’esperienza ormai pluriennale di SSF insegna che nei casi di minori problematici spesso lo sport può dare risultati di inclusione che la scuola non raggiunge. Nella provincia trentina è consolidata la scelta di puntare in particolare sul tennistavolo e la mission di Sport Senza Frontiere, che collabora strettamente soprattutto con la società del Lavis, è di ampliare il rapporto anche ad altri club.

Alessandro Arcigli con atleti paralimpiciMassimo Bernardoni, presidente del Comitato Italiano Paralimpico Trentino, ha sottolineato la sua provenienza dal mondo del tennistavolo, come atleta e allenatore, e ha tenuto a ricordare che le realtà trentine che intendessero avvicinarsi al settore paralimpico possono accedere a importanti contributi previsti dalla legge provinciale dello sport (L.P. n. 4 del 2016). Ha poi fatto riferimento al sopralluogo svolto nel pomeriggio da alcuni dei relatori presso l’ospedale riabilitativo Villa Rosa di Pergine Valsugana, accompagnati da una collaboratrice del primario. A breve partirà in quella struttura un progetto  di tennistavolo, come metodo riabilitativo e si auspica che i riscontri siano positivi.

Il vicepresidente vicario della FITeT, Carlo Borella, si è complimentato con il Giudice Arbitro Luciano Cont per la Stella di Bronzo al Merito Sportivo di cui è stato insignito dal CONI e si è poi soffermato sull’impegno che la Federazione ha profuso nel tennistavolo paralimpico, spiegando come siano strutturate le attività specifiche, sia a squadre sia individuali.

Visita allospedale riabilitativo Villa Rosa di Pergine ValsuganaIl direttore tecnico paralimpico Alessandro Arcigli ha mostrato un video con alcune immagini delle partite che hanno portato Giada Rossi a vincere la medaglia di bronzo ai Giochi Paralimpici di Rio de Janeiro nel 2016. Ha descritto il tennistavolo come la disciplina principe del mondo paralimpico, che prevede ben undici classi. È quella che, con maggiore immediatezza, consente ai suoi atleti di essere inseriti nel medesimo contesto dei cosiddetti normodotati, con gli stessi allenatori. Concetto ribadito da Gabriele De Rossi, atleta paralimpico veronese settantenne, che ha raccontato come il tennistavolo sia per lui un'attività fondamentale, con benefici a tutti i livelli.

Davide Scazzieri, consigliere federale e atleta paralimpico, ha ricordato il suo legame con Trento, dove ha svolto il corso allenatori di secondo livello. Giada Rossi ha ripercorso le varie coincidenze  che l'hanno portata verso il tennistavolo, enfatizzando l'importanza delle figure di insegnanti di educazione fisica a scuola. In questo modo ha fornito ad Arcigli l’assist per spiegare che il disabile non cerca un riempitivo della sua giornata, piuttosto una proposta che migliori la qualità della sua vita. Allo stesso tempo le società non devono temere di  essere inadeguate. Agli allenatori non è richiesta una specializzazione specifica, e, per quanto riguarda gli orari di allenamento, spesso un disabile ha disponibilità differenti rispetto agli altri atleti e quindi la sua presenza è compatibile. Bisogna quindi porsi innanzitutto con un atteggiamento disponibile, puntando alla collaborazione con i centri riabilitativi.

Un confronto proficuo fra i relatori e il pubblico ha concluso la serata, che ha potuto contare sul sostegno del Fondo Comune delle Casse Rurali, della Cassa Rurale di Trento e della Distilleria Marzadro, oltre a  Obiettivo 3, Sport Senza Frontiere di Trento, CIP e CONI.

Foto 1: gruppo dei relatori, con il presidente federale Renato Di Napoli e il presidente della FITeT Trento Davide Capsoni

Foto 2: un momento dell'incontro

Foto 3: il direttore tecnico paralimpico Alessandro Arcigli con, da sinistra Gabriele De Rossi, Paolo Antonelli, Giada Rossi e Davide Scazzieri

Foto 4: la visita all’ospedale riabilitativo Villa Rosa di Pergine Valsugana

Le foto sono di Marco Oss