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day7Davanti all’incuriosita Andreja Ojstersek , allenatore della Squadra Nazionale femminile che da ieri pomeriggio ha avviato lo stage di preparazione fisica e tecnica, si è svolta una doppia seduta dell’ultimo micro ciclo di questo primo periodo del Campus estivo 2012.
Mattinata all’insegna delle prove (test) di abilità motoria a conclusione delle quali ottime prestazioni possiamo segnalare non soltanto fra i ragazzi più grandi (leva 2000) ma anche fra i numerosi U10 (2002, 2003 e persino 2004).
Nel pomeriggio sono iniziati i match di una prova TOP che vede allineati ed opposti tutti i ragazzi presenti.

Le giornate ternane si sono rivelate poi occasione importante per un bel confronto fra i tecnici presenti. Una serie di attività di Focus Group che ha favorito l’identificazione dei fattori  più caratterizzanti il tennistavolo dei giorni nostri:
•    grande manualità,
•    importante dinamismo,
•    estrema aggressività,
•    grande esplosività dei colpi,
•    notevole capacità di sostenere lo stress.

Questo sintetico quadro, una sorta di modello di prestazione, ha permesso ai nostri tecnici referenti regionali di esprimere una specie di tassonomia delle scelte nell’intervento didattico o allenante. Sono stati così espressi alcuni orientamenti che si ritiene possano caratterizzare le attività di palestra condotte con continuità presso le società sportive e durante gli stages territoriali:

•    favorire l’apprendimento e la pratica con ritmo; tutte le attività proposte, gradualmente debbono favorire una realizzazione di compiti nel tempo, via via più densa ed intensa. Strumento diviene il lavoro con tante palline;
•    far prendere coscienza che la pallina possa sempre tornare in gioco, magari anche più veloce di quanto sia partita. Le esercitazioni con il cesto o con l’ausilio dello sparring partner sono di particolare efficacia: l’atleta quindi dopo aver colpito la pallina, cerca di tornare in posizione più rapidamente possibile;
•    far ricercare la più elevata “qualità” della pallina, producendo la migliore azione possibile. L’atleta deve essere invitato a “non “accontentarsi” di ributtare la pallina, deve al contrario mettere in gioco una “pallina pesante”. Il tecnico dovrebbe però costruire situazioni (esercizi) relativamente semplici, scegliendo di prevedere un numero più o meno contenuto fra i  fattori di circolazione della pallina (velocità, direzione, profondità, traiettoria, tempo);
•    integrare la preparazione al tavolo con un importante lavoro di sviluppo delle abilità motorie: è questo l’abbinamento che induce i cambiamenti complessi, cioè quelli che integrano componenti motorie (di efficienza organica e muscolare), coordinative, cognitive, psichiche.