Banner MINI bando Over65 B 3

inaugurazione centro del tennistavoloLa Polisportiva Pulcini Cascina è nata nel 1969 all’insegna del calcio giovanile. Nel 1997 è stata creata anche la sezione di tennistavolo, che con la danza completa l’offerta, e il merito è tutto di papà Giorgio e di suo figlio Denis Gradi, che sono partiti dall’oratorio per trasferirsi poi all’interno del Circolo Acli della Misericordia. Denis, che è anche il vicepresidente regionale, ha vissuto l’esperienza societaria fino a oggi.

Ciao Denis, come mai avete lasciato la parrocchia?

«Si svolgevano parecchie attività e per noi era rimasto poco spazio. Diventava impossibile fare una programmazione che ci permettesse di avere una certa continuità di azione e di porre le basi anche per una crescita. La Toscana è sempre stata una Regione nella quale il nostro sport era molto praticato, ma a Cascina prima di noi non c’era mai stato nulla e quindi non potevamo fare riferimento a una tradizione. Siamo stati un po’ degli autodidatti. Personalmente dai 6 ai 17 anni avevo nuotato ed ero anche stato vicecampione italiano giovanile dei 100 dorso. Quando ho smesso di gareggiare, soprattutto per le difficoltà logistiche, con papà ci siamo dedicati al tennistavolo e, dopo aver fondato la società, si sono avvicinati degli atleti che giocavano nelle vicinanze, a Pontedera e a Pisa, come Romano Andreoli e Mario La Pira, che hanno portato la loro esperienza. Soprattutto la nostra rotta è cambiata quando nel 1999 si è affacciato da noi un ragazzo, Marco Del Guasta, che faceva attività vicino al nostro paese. Aveva vinto parecchi titoli giovanili ed era arrivato al palcoscenico della serie A2. Si era fermato per un infortunio e ha ripreso con noi. Oggi, oltre a giocare, è il nostro capoallenatore».

Qual è stata l’evoluzione dell’attività?

«Siamo partiti in sordina dalla D1 e piano piano siamo cresciuti come numero, impegnandoci molto sotto l’aspetto promozionale, nelle piazze e durante le varie manifestazioni. Abbiamo anche collaborato con l’amministrazione comunale a vari progetti, come “Giocosport a scuola” e “Sport e disabilità”, che ci hanno aiutato a farci conoscere. Nella nostra zona c’è un predominio incondizionato del calcio, che non è facile da scalfire».

serie A2 femminile 2014 15 da sx nocchi ferri ghelardi schierano brzanQual è stato l’apice in campionato?

«Siamo arrivati per la prima volta in C1 nel 2002/2003, grazie a Francesco Mostacci, Cristiano Casarosa e Marco Del Guasta e da quel momento la prima squadra è sempre rimasta nei campionati nazionali. Per sette anni ha difeso i nostri colori fino alla B2 anche Luca Pancani, l’attuale presidente regionale. Nel 2015/2016 abbiamo vinto la B2 con Christian Ghelardi, Federico Baciocchi, Marco Comanducci e Andreas Furrer e siamo saliti in B1. A Christian, Federico e Andreas si è unito prima Lorenzo Galli e l’anno dopo Luca Della Rosa. Dopo due stagioni siamo tornati in B2, dove l’anno scorso siamo arrivati quarti con Roberto Negro, Della Rosa e Matteo Bagnoli. Doveva essere una stagione di transizione e si è rivelata molto positiva. Nel 2021 rimarrà con noi solo Negro, che farà squadra con Fausto Mazzocco, Massimo Cattoni e il 16enne Alessandro Citi, con l’ambizione di tornare in B1. Alessandro ha partecipato per due volte alla Coppa delle Regioni e nel 2018 si è classificato al terzo posto con la Toscana. La nostra prerogativa è d’inserire in ogni formazione i giovani, per far sì che migliorino e che anche gli adulti beneficino della loro vicinanza. A nostro avviso s’impara sempre da tutti».

Avrete altre compagini nazionali?

«Ne avremo una in C1, che schiererà Luca Mainardi, Fabrizio Ciampi, Christian Bacci e Matteo Di Ponzio. Dal 2016/2017 abbiamo poi la squadra in A2 Veterani, nella quale nel corso degli anni sono stati impiegati Ciampi, Del Guasta, Marco Galli, io, Mainardi, Ghelardi e Massimo Tonacchera. Nei campionati regionali presenteremo altri 12 team».

B1 da sx Ghelardi Galli Comanducci FurrerNel settore femminile?

«Siamo stati in A2 nel 2014/2015, con Ana Brzan, Sofia Schierano, Giada Ferri e qualche apparizione di Valentina Nocchi, che allora aveva 13 anni. Ai playoff di Terni riuscimmo addirittura a conquistare la promozione, battendo il Coccaglio, poi però abbiamo rinunciato alla A1, perché organizzativamente ed economicamente era fuori dalla nostra portata. Siamo rimasti in A2 con Ferri, Nocchi, Olga Dzelinska e Zoya Suprunova, che hanno di nuovo centrato l’accesso ai playoff. Ora la prima squadra è in C regionale ed è composta dalla 19enne Nocchi, dalla 22enne Claudia Callegari e dalla veterana Elka Freudl. Vogliamo risalire in B».

Christian Ghelardi quando è diventato dei vostri?

«Nel 2012. Nella sua carriera aveva girato tutta l’Italia e aveva militato anche in A2. Per molti anni era stato un seconda categoria e nel 1999 era arrivato a n. 30 d’Italia. Prima di venire da noi aveva giocato nel Portammare Pisa. Ci conoscevano da sempre e a un certo punto anche le nostre strade pongistiche si sono incrociate. Quando era già con noi ha sfiorato il podio ai Campionati Italiani di terza nel 2016 e a marzo 2019 si è piazzato secondo nel torneo nazionale di Terni. Purtroppo a luglio, a soli 41 anni, è scomparso. Oltre ad avere un grande talento in campo, ha dimostrato di essere un ottimo tecnico, affiancando Del Guasta e contribuendo alla crescita dei nostri ragazzini. Era anche una bella persona e ha lasciato in tutti noi un vuoto enorme. Oltre a lui e a Marco, c’è una terza persona che è stata molto importante per la nostra società».

A chi ti riferisci?

«A Fabrizio Ciampi, proveniente anche lui dal Portammare, che ha dato un notevole impulso soprattutto ai corsi per i bimbi. Si tratta di una persona molto espansiva, che sa stare con i ragazzi di qualsiasi età».

Matteo Di Ponzio e Alessandro Citi 2016A livello individuale quali atleti si sono segnalati?

«Di Ghelardi abbiamo già detto. Nocchi in singolare ha vinto la medaglia di bronzo nel 2013 ai Campionati Italiani di quinta categoria e nel 2014 ai Giovanili fra le Ragazze. In doppio è stata argento nel misto Ragazzi nel 2014 con Matteo Petriccioli dell’Apuania Carrara. Comanducci è stato il n. 1 fra gli juniores in Toscana e Citi il n. 2 fra i Ragazzi e gli Allievi. Fabio Orsucci si è distinto anche in ambito nazionale».

Anche tu sei salito sul podio?

«Sono stato per cinque volte campione italiano dei Vigili del Fuoco, dal 2007 quello è il mio lavoro, dopo essere stato perito assicurativo. Mi sono anche piazzato terzo in tre occasioni ai Campionati Italiani Interforze. Sono un quarta categoria, diciamo che invece d’investire su me stesso, ho sempre preferito dedicare energie allo sviluppo dell’associazione».

In famiglia hai già l’erede?

«Mio figlio Mattia ha otto anni e ha appena iniziato a giocare. Pare che il tennistavolo gli piaccia, speriamo che continui così. La 16enne Martina, invece, fa danza».

Come sede, siete rimasti a lungo al Circolo Acli?

No, perché, attraverso il Comune, a inizio degli anni 2000, siamo riusciti a entrare nella palestra della scuola media “Luigi Russo”. Avevamo l’impianto tre giorni alla settimana, più il sabato e la domenica per le gare, e il salto di qualità è avvenuto a ottobre 2017, quando abbiamo inaugurato il Centro di Tennistavolo “Giorgio Gradi”, intitolato a papà, che era mancato a luglio, pochi giorni dopo la morte di Alessandro Ghelardi, il babbo di Christian. Abbiamo ristrutturato una vecchia palestra di 250 metri quadrati, nella quale siamo in affitto, e abbiamo a disposizione sei tavoli fissi, che scendono a quattro con il protocollo anti COVID-19».

B2 2004 da sx Frassi mostacci bersezio casarosa del guasta furrer e gradiCome funziona il Centro nel corso della giornata?

«Al mattino, prima dell’emergenza sanitaria, in alcuni giorni venivano gli allievi delle terze, quarte e quinte elementari e in altri gli studenti del Liceo Sportivo di Cascina, che facevano lezione con i nostri tecnici. Nel pomeriggio si allenavano i nostri tesserati, suddivisi in turni, con Del Guasta, Ciampi, Negro, una volta alla settimana, Davide Grazian e Lorenzo Balderi, che cura il settore femminile. Due giorni dalle ore 15 alle 17 erano dedicati ai bambini, gli altri agli agonisti e la sera al gioco libero. Con il COVID-19, se possibile la nostra gestione è anche migliorata, perché abbiamo dovuto adottare l’obbligo della prenotazione e una serie di altre attenzioni che hanno giovato all’organizzazione. Ritengo che, anche quando il virus sarà superato, conserveremo alcune di queste sane abitudini. Venendo ai numeri, in tutto siamo una settantina, dagli 8 anni ai 76 di Fausto Zangarelli, che disputa la D2. La metà è composta da atleti del settore giovanile».

Hai un motivo di orgoglio particolare?

«La nostra società opera a 360° e copre ogni settore dell’attività. Sono felice che per molti ragazzi sia diventata una seconda famiglia».

Com’è composto il vostro organigramma?

«Io svolgo il ruolo del direttore tecnico. Il nostro direttore sportivo è Paolo Giovacchini, il responsabile della comunicazione Daniele Menichetti e i responsabili operativi e organizzativi sono Rinaldo Bersezio e Mario La Pira. A occuparsi degli Enti di Promozione, in particolare dei rapporti con il Centro Sportivo Italiano, è Domenico Prestia».

coppa italia 2018 da sx ciampi gradi lomoro citiAvete aiuti da parte degli sponsor?

«Un carissimo amico, Stefano Menichetti, il fratello di Daniele, è titolare della Physis Servizi per l’Ambiente e ci sostiene da una decina di anni. Con lui ci aiutano le Caramelle Chiellini, i Donatori del Sangue Fratres Cascina e la Grassini Impianti, che ci garantiscono una certa tranquillità per la copertura di alcuni progetti importanti».

Cosa vi piace del progetto Scuole di Tennistavolo?

«Al corso dei formatori abbiamo partecipato io e Bersezio e lo abbiamo trovato interessante. La cura del particolare e il mettere sempre la massima professionalità al servizio degli utenti sono certamente degli ottimi obiettivi cui puntare. Il mondo corre molto dal punto di vista comunicativo e sotto questo aspetto possiamo progredire, in termini di numero di notizie e informazioni riguardanti l’attività che svolgiamo che possiamo far passare sulla nostra pagina Facebook e sul profilo Instagram. L’obiettivo deve sempre essere di raggiungere più persone. L’organizzazione della palestra penso che funzioni già piuttosto bene, anche grazie all’esperienza che abbiamo maturato in questi anni. La nostra Scuola continuerà a essere aperta, partendo dai giovani, a tutti i nostri tesserati di tutte le età».

Foto 1: inaugurazione nel 2017 del Centro di Tennistavolo “Giorgio Gradi”

Foto 2: la squadra di serie A2 femminile 2014/2015, da sinistra Valentina Nocchi, Giada Ferri, Christian Ghelardi, Sofia Schierano e Ana Brzan

Foto 3: la compagine di B1 2016/2017, da sinistra Christian Ghelardi, Lorenzo Galli, Marco Comanducci e Andreas Furrer

Foto 4: i sedicenni Matteo Di Ponzio e Alessandro Citi

Foto 5: il team di B2 2003/2004, da sinistra Gianmarco Frassi, Francesco Mostacci, Rinaldo Bersezio, Cristian Casarosa, Marco Del Guasta, Andrea Furrer e Denis Gradi

Foto 6: la squadra che nel 2018 ha partecipato alla fase regionale a Firenze della Coppa Italia dei Comitati Regionali, da sinistra Fabrizio Ciampi, Denis Gradi, Federico Lo Moro e Alessandro Citi