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Squadra serie B anno 2109 2020 Marzia Comparelli Margherita Cerritelli e Giulia CiferniGrande attenzione al settore giovanile, per farlo crescere anche attraverso le esperienze nei campionati a squadre. L'ASD Tennistavolo Vasto è una delle tre società abruzzesi che si sono date l'obiettivo di creare al loro interno una Scuola certificata dalla Federazione. Il presidente è Stefano Comparelli, che è anche alla guida del Comitato Regionale.

Ciao Stefano, com'è iniziata la vostra attività societaria?

«A fondare il TT Vasto nel 2013 siamo stati in cinque, che precedentemente giocavamo nella Polisportiva San Gabriele. Con me c'erano mio fratello Antonio, Marco Balboni, Mirel Iordache e Nicola Pepe (da sinistra a destra nella seconda foto, ndr). Fin da subito abbiamo creato un piccolo vivaio di quattro o cinque ragazzini. Erano quelli dell'Azione Cattolica, che venivano in parrochia, e li abbiamo invitati a giocare. Poi il numero è cresciuto. La nostra sede è stata la sala parrocchiale per un paio di anni, poi ci siamo trasferiti nella palestra della scuola media "Raffaele Paolucci"».

A quali campionati vi siete iscritti?

«Il primo anno abbiamo presentato due squadre in D2 e una è stata subito promossa in D1. L'altra era composta esclusivamente da bambini. La nostra caratteristica è sempre stata di avere una compagine con i piccoli cresciuti da noi, che avevano la possibilità di confrontarsi con avversari più esperti e dunque anche di progredire».

Dove siete arrivati?

«Nel settore maschile in C1 una prima volta e ci siamo riapprodati due anni fa. Nella scorsa stagione abbiamo mantenuto la categoria, con Alessandro De Vecchis, Renato Zardi, Paolo Caserta e alcune apparizioni di Cerritelli e Ciferni e Antonio Comparelli. Alla sospensione eravamo a pari merito con il Ferentino, ma avevamo una partita in più e dunque sono stati promossi loro, che tra l'altro vantavano gli scontri diretti favorevoli. Quest'anno giocheranno nuovamente De Vecchis, Zardi e Caserta, che sarà anche l'allenatore, più un quarto che stiamo definendo, e l'obiettivo sarà di andare in B2».

Gruppo fondatori TT VastoQuando siete partiti con il settore femminile?

«Due anni fa abbiamo preso il diritto sportivo della B dal San Gabriele. La prima è stata una stagione interlocutoria e nella seconda abbiamo tentato di fare il salto. Anche in questo caso il terzetto era formato da due atlete della nostra "cantera", mia figlia Marzia e Margherita Cerritelli, e da Giulia Ciferni (da sinistra a destra nella prima foto, ndr), che arrivava dal TT Silvi. Eravamo secondi in classifica, a un punto dal TT Ennio Cristofaro, e stavamo aspettando l'ultimo concentramento per operare il sorpasso e poi puntare ai playoff. Il COVID-19 ha bloccato tutto e sono salite le baresi. Abbiamo comunque fatto domanda di ripescaggio in A2».

Chi schiererete?

«Se la richiesta sarà accettata, confermeremo Cerritelli, Ciferni e Marzia e abbiamo già opzionato una 21enne della Nazionale bosniaca. Vorremmo disputare un campionato da metà classifica, per poi nel prossimo fare il possibile per conquistare la promozione in A1, che è il nostro sogno nel cassetto».

Nelle gare individuali quali sono i ricordi più emozionanti?

«Cerritelli nel 2019 è stata campionessa italiana di singolare e di doppio misto, con Igor Milic, di quarta categoria. In quinta era stata seconda nel 2018, sempre nel misto con Nicolò Pierpaoli. Ciferni, quando ancora non era con noi, ha vinto nel 2016 il titolo del doppio di terza con Laura Boiardi ed è stata argento nel 2019, nel misto di terza con Federico Giardi, e nel 2014, nel misto di quarta con Arcangel Giammarino, e terza nel 2017, nel misto di terza con Marco Cappuccio, e nel 2015, nel misto di quarta con Massimiliano Cascella. Fra gli uomini, Federico Antenucci, che è un nostro atleta in prestito alla Virtus Servigliano di B1, è stato nel 2016 campione italiano di doppio di quinta categoria con Mattias Mongiusti e secondo nel misto con Matilde Campanelli».

Anche i veterani si sono distinti?

«Caserta è salito per tre volte sul terzo gradino del podio nel doppio Over 50, con Bruno Esposito nel 2012, Riccardo Malpassi nel 2014 e Giuseppe Brignola nel 2016».

TT Vasto Viola Di Rienzo e Flavia MolinoAvete giovanissimi di prospettiva?

«Fra gli 11 e i 13 anni Viola Di Rienzo e Flavia Molino (nella foto accanto, ndr) potrebbero ottenere dei buoni risultati. Le impiegheremo anche nel team di C, probabilmente con mia figlia Marzia, e ci sarà spazio anche per la 17enne Mia Di Santo e per la 15enne Maria Chiara Trombetta. Riepilogando, quest'anno avremo una squadra speriamo in A2, una in C e nel maschile una in C1, una in C2 e due in D2. In tutto possiamo contare su oltre quaranta tesserati, di cui 25 del settore giovanile, con una decina di femmine».

Come impianto, siete sempre alla scuola "Paolucci"?

«La situazione innescata dall'emergenza sanitaria ha accelerato la ricerca di una soluzione alternativa. Abbiamo trovato un accordo con un imprenditore locale, che ci ha messo a disposizione un locale di circa 300 metri quadrati, in corso Mazzini 338 a Vasto, nel quale siamo riusciti a posizionare sei tavoli (nella quarta foto, ndr). Le spese aumentano, dovendo sostenere il costo per l'affitto, però è come se avessimo una casa tutta nostra. Nei giorni scorsi abbiamo svolto la riunione COVID-19, per spiegare l'applicazione del protocollo, e quindi ora siamo sostanzialmente operativi. La nostra intenzione è di tenere aperta la struttura tutti i giorni, mediamente dalle ore 15 alle 21. Essendo l'area accessibile anche ai paralimpici, abbiamo intenzione d'impegnarci per dare vita a una piccola sezione riservata a loro».

Siete impegnati in iniziative promozionali?

«Durante le festività organizziamo sempre la manifestazione "Palline di Natale", promozionale e di solidarietà, che è una gara di doppio, che coinvolge i genitori e i figli e non è aperta solo ai nostri tesserati, ma a tutta la città. Il ricavato viene devoluto ad associazioni benefiche. Lo scorso anno abbiamo anche dato il via a una sorta di concorso per l'assegnazione di otto borse di studio a bambine di terza, quarta e quinta elementare, che abbiamo chiamato "Ragazze con le racchette". In soldoni facciamo dei provini, testando le capacità coordinative e condizionali e stiliamo una classifica, assegnando alle prime otto un corso gratuito della durata di 10 mesi. Proponiamo anche degli Open Day, presso centri commerciali o palestre scolastiche, invitando gli studenti a venire a provare il tennistavolo. Quest'anno abbiamo anche aderito al progetto CONI "Scuole aperte allo Sport" e nel 2020 siamo riusciti ad andare solo in un istituto, prima del blocco per la pandemia».

Interno nuova sedeIl progetto Scuole di Tennistavolo cosa significa per voi?

«Un'indubbia valorizzazione del nostro lavoro e un marchio di qualità riconosciuto dalla Federazione. Il corso di formazione che stiamo seguendo da qualche mese ci ha trasmesso qualche strumento in più per fare meglio. Quando la FITeT ha ufficializzato il progetto, pensare e aderire per noi è stato tutt'uno. Con le Scuole esiste la possibilità d'iniziare a vedere in maniera diversa la nostra attività. La fase post COVID-19 già ci ha indotto a valutare delle modifiche alle nostre abitudini e il corso con i tutor ha fatto crescere in noi la consapevolezza che dei cambiamenti avrebbero potuto portare solo qualcosa di positivo. In quanto associazioni di tennistavolo, sulla carta siamo tutte uguali. Le Scuole hanno il merito di permettere alle società che hanno delle organizzazioni migliori di acrreditarsi meglio presso una potenziale fascia di utenti. Permettono di emergere a chi voglia attivarsi e sappia farlo in modo efficace».

Cosa offrirete con la vostra Scuola?

«Abbiamo chiesto una Scuola di terzo livello, perché siamo già strutturati a tenere i corsi di avviamento o quelli riservati agli atleti del settore giovanile e abbiamo già introdotto l'attività seguita dal nostro preparatore atletico Marco Laverghetta. Abbiamo al nostro interno delle persone che occupano dei ruoli e li portano avanti. Abbiamo sempre fatto in modo che il tennistavolo fosse la maggiore offerta del nostro pacchetto, ma non l'unica. L'idea che l'associazione sportiva debba suggerire dei bisogni per poi soddisfarli ci trova concordi. Stiamo pensando al mattino di riservare spazio a corsi di ginnastica per le mamme dei nostri bambini e ad altri di ginnastica posturale rivolti ai nonni, che saranno tenuti dalla nostra fisioterapista Giuliana Del Villano».

Il target pongistico principale sarà composto dai giovani?

«Per vocazione ci siamo sempre dedicati in prevalenza a loro e infatti il nostro settore amatoriale al momento è più ristretto. Oggi questo aspetto deve cambiare e d'ora in poi rivolgeremo lo sguardo agli amatori con maggiore sensibilità».