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TT Aldo Pappalardo gruppoLe interviste  alle società di tutta Italia che stanno partecipando al progetto Scuole di Tennistavolo ci portano, in ambito campano, ad approfondire la realtà del Tennistavolo Aldo Pappalardo, che è legata a doppio filo alla vulcanica presidente Filomena Della Gloria (nella seconda foto), artefice della sua nascita e del suo sviluppo. Strettissmo è il suo rapporto con il tecnico Anna Shmigelskaya (con lei nella terza foto), che è anche la vicepresidente. Due donne alla guida di un club costituiscono un caso pongistico probabilmente unico e anche un bel messaggio lanciato al movimento.

Ciao Filomena, è vero che se non fosse stato per un piccolo problema di salute, la tua associazione non esisterebbe?  

«Chissà, le vie del Signore sono infinite, ma è probabile che sarebbe stato così. A quasi 50 anni di età ho avuto il colesterolo un po' alto e il mio medico mi ha prescritto di praticare sport. Sono tornata a casa e su Internet ho visto il mio maestro di pianoforte, Giuseppe Squitieri, con in mano la racchetta da ping pong. Mi sono informata e in effetti era tesserato per l'ASD TT Angri. Questo è capitato il lunedì sera intorno a mezzanotte e il martedì alle ore 17 ero già in palestra».

Cosa è successo?

«C'erano i bambini che giocavano e ho chiesto se fosse possibile anche per me iniziare. Ho visto per la prima volta Anna Shmigelskaya, che è in Italia dal 1994 e mi ha messo subito a raccogliere le palline, affermando"Chi raccoglie, gioca". Era l'ottobre 2009 e da quel momento non ho mai smesso di allenarmi neppure per un giorno, pur avendo sempre impegni lavorativi a scuola».

Cosa insegni?

«Sono diplomata in canto e didattica della musica e laureata in musicologia e dall'età di 23 anni insegno educazione musicale nella scuola media statale».

Filomena Della GloriaTornando al tennistavolo, com'è proseguita la storia?

«A maggio 2010 è scaduto il contratto di Anna al TT Angri e le ho detto di non preoccuparsi, perché sarebbe stata la mia allenatrice. Per due mesi abbiamo fatto attività nella sacrestia della chiesa della Madonna del Carmine a Pagani, in provincia di Salerno, nella quale il parroco don Enzo Di Nardi, grazie al mio maestro di musica padre Paolo Saturno, ci aveva messo a disposizione un tavolo. Anna poi è andata in Russia per le vacanze estive e quando è rientrata ha trovato la società costituita e la palestra pronta con tre bambini, figli di amici, che volevano imparare da lei».

Dov'era questa palestra?

«La moglie del mio medico curante Aldo Pappalardo, che è scomparso prematuramente e ha dato il nome alla società, mi mise a disposizione la loro palestra privata in disuso e a settembre 2010 abbiamo iniziato l'attività, con Anna che insegnava a me e ai bambini su un tavolo vecchio, più grande degli altri. Il 19 gennaio 2011 ho fatto l'atto costitutivo e, dopo il primo anno, in data 12 luglio 2012 ci siamo affiliati alla FITeT».

Quali sono le affinità fra il tennistavolo e la musica?

«Sono moltissime, dal ritmo alla coordinazione, dall'agilità alla concentrazione, dal tempo allo spirito di sacrificio».

Quanto siete stati nella palestra del dottor Pappalardo?

«Per un paio d'anni fino all'affiliazione, poi siamo stati per qualche mese nel garage di casa mia, prima di entrare nella palestra comunale della scuola di Angri, che ci ha ospitato per 4-5 anni. I costi però sono lievitati vertiginosamente e, per non chiudere la società, tre stagioni fa sono stata costretta al trasferimento».

Filomena Della Gloria e Anna ShmigelskayaDove siete andati?

«Una mia ex alunna di scuola media, Maria Carillo, mi ha illuminato, consigliandomi di andare a Poggiomarino, in provincia di Napoli, dove sono piuttosto conosciuta, e di chiedere al Comune di avere qualche ora a disposizione in palestra. All'inizio ci hanno concesso solo due ore alla settimana, ora abbiamo la palestra dell'Istituto Comprensivo Poggiomarino 1 Capoluogo, che tutti chiamano "Giovanni Falcone", tutta per noi e il rapporto con la dirigente scolastica Antonietta Ottaiano è ottimo. Quella è la nostra sede operativa, mentre quella amministrativa è ad Angri, in provincia di Salerno, dove abito».

Quindi siete in palestra tutti i giorni?

«Ogni giorno io sono lì, dopo aver lavorato a scuola al mattino. Passo a prendere Anna e siamo le prime ad arrivare e le ultime ad andare via. Puliamo e montiamo i tavoli. In condizioni normali sono sei e in questo periodo difficile si limitano a quattro. Voglio essere un esempio d'impegno per tutti. Facciamo attività il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 17 alle 22 e il martedì e il giovedì dalle 19 alle 22. Il sabato, se non ci sono i tornei o i campionati, dalle 16 in poi ci ammazziamo di partite».

Quindi sei impegnata a 360°?

«Questa è la mia vita e ne sono felice. Sono diventata anche tecnologica, tanto è vero che abbiamo il sito Internet, la pagina Facebook, il profilo Instagram e ora anche il canale Youtube. Durante le partite faccio i filmati e li carico lì. Effettuo anche dei montaggi e li mando a Telenuova di Pagani, che li trasmette. Usciamo spesso anche sul giornale on line "Il Risorgimento Nocerino", grazie agli articoli della mia amica e compagna di coro Rosa Soldani, che canta da soprano ed è avvocato e giornalista. All'inizio non conosceva il tennistavolo e ora, a forza di scriverne, è diventata un'esperta. La nostra attività è molto basata sull'amicizia».

Squadra promossa in serie C2 da sinistra Francesco Matrone Filomena Della Gloria Gennaro Iaquinandi Antonio Battaglia e Anna ShmigelskayaCome stanno andando i risultati?

«Sono molto soddisfatta, perché abbiamo ottenuto la nostra prima promozione in serie C2, grazie al terzetto composto da Anna e dal 18enne Gennaro Iaquinandi e dal fresco 41enne Francesco Matrone, entrambi cresciuti nella nostra associazione. Abbiamo disputato una partita anche io e Antonio Battaglia (nella foto qui a fianco la squadra, da sinistra Matrone, Della Gloria, Iaquinandi, Battaglia e Shmigelskaya, ndr). Quest'anno saranno ancora loro tre a giocare nella nuova categoria, affiancati da Luigi Scognamiglio, e poi presenteremo anche una squadra in D2, per impiegare i ragazzini, dal momento che la "famiglia azzurrina", come chiamo la nostra società, si è ingrandita. Giocherò anch'io, assieme a Salvatore Bifulco e al 14enne Antonio Pio Alfieri. In tutto i tesserati sono una trentina e i giovani sono in maggioranza».

Chi sono i ragazzini più promettenti?

«Fra le femmine abbiamo Immacolata Aurora Serrapica di 10 anni (nella quinta foto, ndr) e Flora Mariniello di 8 e fra i maschietti, oltre al già citato Alfieri, Francesco Pignalosa e Riccardo Sirignano, che hanno dieci e nove anni. Più grandi di loro sono i due giovani di origini cinesi Nunzio Chen e Jacopo Lin, di 17 anni, che sono nati in Italia, e il 16enne Fabio Ferrara e il 18enne Loris Califano, tutti studenti delle scuole superiori».

Qual è il tuo obiettivo?

«Voglio far conoscere il tennistavolo alle donne, perché non penso proprio che non sia uno sport femminile. Ho anche grande rispetto per tutti i miei tesserati e voglio che tutti coloro che vengono in palestra giochino con Anna, che è un tecnico federale, e abbiano la migliore opportunità possibile d'imparare. Io, avendo frequentato il corso e conseguito il titolo di tecnico di base, mi metto a disposizione e cerco di aiutare, sfruttando anche l'occasione per allenarmi. Mi esalta vedere le persone che vengono in palestra, giocano e migliorano».

Come vi muovete sul fronte promozionale?

«Siamo sempre piuttosti atttivi e fra tra le varie attività c'è "Scuola Viva", presso l’IC Samuele Falco di Scafati (Salerno), con Anna docente e la sottoscritta codocente, giunta alla quarta annualità. È stata bloccata solo a causa del COVID-19, ma confidiamo di  riprenderla al più presto. Abbiamo anche il progetto OSO, arrivato alla seconda edizione, all'interno del III Circolo Didattico di Angri, e da quest’anno il PON di tennistavolo, proprio nel nostro IC Poggiomarino 1 Capoluogo».

Immacolata Aurora SerrapicaCosa pensate delle Scuole di Tennistavolo?

«Abbiamo pensato fin da subito che fosse un'iniziativa interessante e sia io sia Anna siamo sempre presenti alle lezioni svolte dai formatori federali. Ad attirarci era una grande curiosità e sono piuttosto contenta di ritrovare, nel corso degli incontri, parte delle esperienze che abbiamo vissuto sulla nostra pelle. Le spiegazioni che riceviamo mi confortano sulla bontà delle decisioni che ho assunto in passato».

Una volta messo in atto, il progetto cosa può garantirvi?

«Come territorio abbracciamo l'agro nocerino-sarnese da un lato e tutti i paesi vesuviani dall'altro e la Scuola può darci una visibilità che sono certa di riuscirmi a giocare al meglio. Nella lotta quotidiana per battere la concorrenza degli altri sport, avremo un biglietto da visita importante su cui contare».

A chi vi rivolgerete?

«Soprattutto ai bambini, che sono il nostro futuro. Voglio dimostrare loro che solo sacrificandosi arrivano i risultati e continuerò a impegnarmi tutti i giorni per avvicinarli al tennistavolo e per far svolgere loro un percorso di crescita. D'altro canto farò il possibile per portare in palestra molte più donne. Ce la farò, quando mi metto in testa una cosa vado sempre fino in fondo. Sono una che non ama le sconfitte».