Banner MINI bando Over65 B 3

Ask Kras serie A2 femminile 2019 2020Dopo la retrocessione dalla serie A1 del 2017, è ripartita dalla B e l'anno scorso l'ha vinta a mani basse, aggiudicandosi tutte le gare. Quest'anno ha proseguito la sua marcia e, al momento della sospensione della A2, era in testa al girone A. Nuovo accesso nel massimo campionato, quindi, per l'Ask Kras targato Milic, composto dalle sorelle Martina e Vanja e dalla cugina Katja, con in panchina lo slovacco Dusan Michalka. Sono Milic anche il direttore tecnico Sonja, mamma di Martina e Vanja e zia di Katja, e il presidente Igor, che invece non ha gradi di parentela.

Ciao Sonja, il ritorno in A2 del 2019 è stato per voi una sorta di dovere?

«Si stava avvicinando il cinquantenario della nostra storia, che avremmo poi celebrato il 29 novembre con una festa, alla quale hanno partecipato anche il presidente Renato Di Napoli e il direttore tecnico Matteo Quarantelli. La società è stata fondata nel 1961, ma l'affiliazione alla FITeT è avvenuta nel 1969. Le ragazze in vista di quella scadenza importante hanno espresso il desiderio di ottenere la promozione e hanno fatto il possibile per realizzarlo, per rientrare nella categoria che meglio ci rappresenta attualmente».

Quali erano invece i progetti per questa stagione?

«Ambivamo a rimanere in A2 e, a essere sinceri, la prima posizione a due giornate e a un contramento dalla fine della regular season ha sorpreso un po' tutti. Non avevamo comunque ancora la certezza di concludere al comando, perchè nelle ultime due gare avrei dovuto giocare io al posto di Vanja, che sarebbe stata impegnata con il lavoro, e poi avremmo avuto ancora i playoff».

Nonostante non vi attendeste un campionato di vertice, avete subìto una sola sconfitta.

«All'andata contro Castel Goffredo abbiamo stretto i denti e perso per 4-2, cedendo tre dei quattro singolari al quinto set. Certamente non era facile fronteggiare atlete giovani e brave, abituate ad allenarsi tutti i giorni e molto motivate. Contro di loro al ritorno abbiamo fatto anche meglio, costringendole al pareggio. Avevamo già impattato con il Tennistavolo Asola, secondo in classifica, e nell'ultimo concentramento del ritorno, con me in campo, molto probabilmente avremmo perso».

Quale è stato il segreto del vostro percorso quasi trionfale?

«Le ragazze hanno giocato tutte molto bene e in grande serenità, senza pressioni. S'integravano a vicenda e ci garantivano un terzetto molto omogeneo. Anche l'esperienza ha fatto la differenza, perché tutte e tre sanno variare le palline e parecchie giovani contro di loro si sono trovate in difficoltà, quando vedevano che non bastava tirare più forte per conquistare il punto».

Anche la slovacca Viktoria Lucenkova ha dato il suo contributo?

«Ha disputato il primo concentramento, ottenendo tre successi in altrettanti singolari. Le avevamo chiesto un aiuto all'inizio, quando Vanja non avrebbe potuto esserci, pensando anche di impiegarla nella fase finale della stagione. Si è prestata molto volentieri. Lei è slovacca, di papà ucraino, e insegna tennistavolo alla Scuola dello Sport di Malta. Pur essendo soprattuto un tecnico, è ancora un'atleta di valore. Fra noi sono in corso degli scambi culturali-sportivi. Viktoria viene ogni stagione a Sgonico a fare degli stage estivi e a partecipare alla Coppa Kras con le sue squadre. Lo scorso anno con i giovani più promettenti abbiamo restituito la visita e siamo andati ad allenarci a Malta».

Martina, Vanja e Katja sono atlete e molto altro.

«Sono tutte mamme e lavorano anche. Katja ha tre figli e Martina e Vanja due a testa. Katja insegna italiano alle medie e Martina, come me, scienze motorie alle superiori. Vanja è impegnata nel ristorante della famiglia del marito, che è aperto per sette mesi all'anno, dal periodo di Pasqua alla Barcolana, la storica regata velica internazionale, che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste la seconda domenica di ottobre».

Cos'è per loro il tennistavolo?

«Una valvola di sfogo e un'occasione per stare insieme e per divertirsi. Insomma un bel completamento della loro vita. Questo sport è un po' la loro famiglia e infatti i loro primogeniti lo stanno già praticando. Compatibilmente con gli altri impegni, si allenano tutte tre volte alla settimana e Vanja in inverno è in palestra tutti i giorni, perché dà una mano a Dusan e a me anche con i bambini. È molto brava a spiegare ai più piccoli».

Farete la A1?

«Siamo felici di esserci arrivate, anche se non era nei nostri piani, perché nello sport bisogna sempre dare il massimo e giocare per vincere. Disputarla sarà complicato, ma ci parleremo seriamente al nostro interno, prima di prendere una decisione definitiva».

Avete ripreso l'attività in palestra?

«Sì già da lunedì scorso, comunque i nostri tre ragazzi d'interesse nazionale non si sono mai fermati neppure durante il lockdown. A Matteo Parenzan abbiamo dato il tavolo e il robot, per continuare la preparazione a casa. Erik Paulina si è allenato con Vanja, Martina e me e Francesco Trevisan con il papà. Il nostro coach Michalka tornerà in Italia il 3 giugno, per evitare di effettuare la quarantena di due settimane al momento del suo ingresso. Con lui presente avremo la possibilità di portare avanti gli allenamenti per tutta l'estate, non andando in vacanza».

Nella foto, da sinistra Vanja, Sonja, Martina e Katja Milic