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Niagol Stoyanov e Giorgia Piccolin a Parigi 2Hanno disputato la loro stagione di club rispettivamente in Francia e in Germania, oltre a condividere le trasferte con la Nazionale e in particolare i match di doppio misto, specialità nella quale sono campioni italiani assoluti in carica. Niagol Stoyanov e Giorgia Piccolin sono una coppia anche nella vita e stanno trascorrendo insieme questo periodo di quarantena a Parigi. Abbiamo chiesto loro di raccontarci le esperienze agonistiche all'estero e un presente davvero inedito.

Ciao ragazzi, come sono andati i vostri campionati?

Niagol:«Ho giocato nel Caen TTC, in prima divisione francese, e avevo come compagni i transalpini Antoine Hachard e Stephane Ouaiche e il messicano Marcos Madrid. Hanno interrotto alla metà del girone di ritorno. Abbiamo disputato le ultime partite venerdì 6 marzo e martedì 10, entrambe in casa e con il pubblico. L'emergenza sanitaria da COVID-19 in Italia era già a uno stato avanzato e dunque ero piuttosto preoccupato. Non sapevamo se potevamo salutarci e darci la mano. La settimana prima all'Open del Qatar i contatti fisici erano stati evitati e in campionato è stato più complicato, perché si è più abituati a fare squadra. Gli ultimi giorni sono stati pesanti e non vedevo l'ora che chiudessero tutto. Ci siamo aggiudicati quei due incontri, garantendoci in pratica la salvezza. All'inizio dell'anno avevamo un po' sofferto. In Francia si gioca con la formula dei cinque singolari e ogni punto individuale vale un punto in classifica e quindi ogni singolo atleta è particolarmente sotto pressione».

Giorgia:«Mi sono allenata a Metz e ho disputato la Bundesliga con la maglia del TTG Bingen/Münster-Sarmsheim, con le tedesche Chantal Mantz e Wan Yuan, la ceca Katerina Tomanovska e l'americana Amy Wang, che però è venuta dagli States per poche partite. Al momento dello stop eravamo quarte. La formula è quella della doppia Davis su due tavoli, iniziando con i doppi. Siamo partite piuttosto male ed eravamo ai limiti della zona retrocessione, poi da dicembre in poi ci siamo imposte in tutte le partite e ne abbiamo pareggiata una, ottenendo un piazzamento veramente positivo, considerato che il livello competitivo delle avversarie era molto alto. Sono stata molto soddisfatta della mia esperienza».

Le rispettive Federazioni hanno già preso delle decisioni sul destino della stagione?

Niagol: «È stato sospeso tutto, come se nulla fosse stato. In quel momento era in testa il Rouen Spo di Robert Gardos, Can Akkuzu e Alexandre Robinot, che aveva vinto quasi sempre e, nonostante a mio pare lo avesse meritato, non si è visto assegnare lo scudetto».

Giorgia:«Hanno fermato tutto, ma hanno tenuto conto del verdetto del campo, riconoscendo il titolo al TTC Berlin Eastside, che aveva prevalso in tutte le gare fino a quel momento giocate».

Avete già un contratto per il campionato che verrà?        

Niagol:«Avevamo un'intesa sulla parola, ma al momento dello stop non avevamo ancora firmato. Ci siamo sentiti poi e ufficialmente ora ho l'accordo anche per il prossimo anno, quando il team rimarrà lo stesso, con l'eccezione del cinese slovacco Wang Yang al posto di Madrid. Avremo un ottimo organico».

Giorgia:«Alla fine dell'anno scorso ho firmato per le due stagioni successive e dunque anche la prossima rimarrò nella stessa società. Mi trovo veramente bene, anche a livello di pubblico. Il seguito è notevole e c'è molta passione».

Capitolo fase 2 della pandemia?

Niagol:«Il presidente Macron ha bloccato tutto fino all'11 maggio, poi qualche attività ripartirà».

Giorgia:«La mia compagna Mantz, quella con cui sono più in contatto, mi ha detto che a Düsseldorf il Centro Federale ha riaperto prima di Pasqua e si allenano a turno, Ogni volta entrano in palestra due atleti e il tecnico».

Come sta andando il vostro isolamento?

Niagol:«Cerchiamo di svolgere un allenamento al giorno insieme, con pesi, elastici, salti alla corda e circuiti a corpo libero. Fare le cose in due certamente ci aiuta. Sul fronte azzurro, con i compagni siamo in contatto con i tecnici Antonio Gigliotti e Lorenzo Nannoni e con il mental coach Alberto Cei».

Giorgia:«Oltre agli esercizi che facciamo insieme in casa, il martedì e il giovedì effettuo, con le altre ragazze della Nazionale assoluta, delle sedute on line di un'ora con il preparatore fisico Massimo Oliveri».

Riuscite ad andare a correre?

«In questo momento a Parigi c'è una misura che vieta attività all'esterno fra le ore 10 e le 19. Al di fuori di quell'intervallo si può stare fuori per un'ora, che va riportata sull'autocertificazione. Usciamo una volta a settimana per la spesa e due volte per correre. Il clima è molto caldo e, essendo più a nord rispetto all'Italia, la luce dura più a lungo. Si tratta di un bel vantaggio».

Al di là degli allenamenti, cosa fate in casa?

Niagol:«Oltre alle serie tv, che abbiamo visto, ora stiamo privilegiando tutti i film di Star Wars. Sto anche leggendo, un po' di tutto, da un libro sulla storia del calcio a uno sull'economia e sulla finanza personale».

Giorgia:«Mi sto dando alla cucina e sono diventata più brava, prima non avevo mai il tempo per pensarci. Mi sono buttata sui dolci, come il tiramisù e la torta al cioccolato senza le uova, la prossima volta dovrò farla senza lo zucchero. Ho preparato anche il ragù e le lasagne. Dedico poi tempo a un corso di francese e mi piace molto».

Altri aspetti positivi di questa quaratena?

Niagol:«Ci ha dato la possibilità di staccare un attimo la spina, negli ultimi mesi di attività eravamo sempre con le valigie in mano. È chiaro che un prolungamento di questo stato di cose sarebbe problemativo, perché non potremmo permetterci, da atleti professionisti, uno stop così lungo».

Giorgia:«All'inizio è stata anche una sorta di liberazione. La stagione si era sviluppata fra impegni e trasferte e la stanchezza stava iniziando a farsi sentire. Ora stiamo vivendo una situazione cui non eravamo abituati».

Cosa pensate del rinvio delle Olimpiadi e cosa cambia nella vostra ottica?

Niagol:«Era inevitavile che le spostassero e, quando hanno preso la decisione, mi sembrava la cosa più giusta rinviarle di un anno. Ora non so cosa aspettarmi, quando sarà possibile riprendere le gare e come farle. La priorità sarà tornare ad allenarci e, quando avremo un'idea più chiara sui calendari, cercheremo di adeguarci per inseguire l'obiettivo della qualificazione».

Giorgia:«Stavamo entrambi cercando di andare a Tokyo e per quanto mi riguarda il compito era piuttosto arduo. Il posticipo rappresenta dunque una nuova occasione per provarci e, quando avremo delle tempistiche più precise, farò il possibile per raggiungere quel traguardo».