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La nostra disciplina, come altre, ma forse più di altre, ha la caratteristica di essere sempre un po’ border line tra lo sport fatto per divertimento e per magari educare, che poi mentre lo pratichi e lo organizzi ti accorgi che sta crescendo al punto tale che diventa la cosa più importante della tua vita. E’ un po’ la storia anche di Giuseppe Sanvitale che è il punto di riferimento della società sportiva TT Amatori Sessa, di Sessa Aurunca provincia di Caserta. “La società l’abbiamo fondata nel 1994, abbiamo cominciato con una D2 ed abbiamo subito cercato di creare anche un vivaio. Nel 2001 abbiamo avuto la soddisfazione di vincere il tutolo italiano di doppio giovanissimi con Caporaso e Sanvitale, quest’ultimo è mio figlio Pasquale che ora è uno dei componenti la nazionale giovanile.” Sembrerebbe un percorso normale, quasi semplice… “E invece è stata molto dura anche se è una strada che abbiamo fatto con grande entusiasmo. I sacrifici sono stati molti ma sempre ricompensati, dai risultati, dalla gioia di vedere ragazzi che si impegnano e si divertono, da una sempre maggiore attenzione anche delle istituzioni nei confronti del tennistavolo che, dopo averci relegato per anni in un auditorium, ci ha fatto conquistare uno spazio più idoneo alle nostre esigenze nella palestra di una scuola elementare. Certo che i politici non li ho mai lasciati in pace, ogni giorno sono andato a bussare per chiedere attenzioni e portare documentazione delle nostre attività e dei nostri risultati, fino a che ho vinto la mia battaglia.” Oggi però so che avete messo in atto tante iniziative, anche di comunicazione… “Lo scoglio più grande specialmente per chi lavora al sud come noi è il reperimento delle risorse, non ci sono tante aziende e nello stesso tempo non ci sembra opportuno chiedere cifre esose come fanno altri sport, crediamo sia giusto mantenere la nostra dimensione di sport popolare. Allora mi sono inventato ad esempio due lotterie con buoni risultati, e soprattutto una trasmissione televisiva settimanale in una emittente locale dove raccontiamo e facciamo vedere il tennsitavolo. Ogni partita abbiamo manifesti per la città che annunciano le nostre gare ed abbiamo una buona rete di rapporti con tutti i giornali che pubblicano risultati e commenti che forniamo loro sul tennistavolo. Le iniziative sono apprezzate, ci consentono di garantire visibilità ai nostri piccoli sponsor, e di supplire alla mancanza di mentalità sportiva adeguata in particolare negli amministratori che, anche perché costretti ad occuparsi di problemi più impellenti, destinano in un anno complessivamente a tutti gli sport del comune soltanto 3.000 euro!” E con questi numeri che attività tirate avanti? “Una società con una ventina di atleti, molti arrivati dalla costante promozione che facciamo nelle scuole, un servizio che crediamo utile anche per togliere i ragazzi dalla strada anche se da noi non ci sono i problemi che ci sono a Napoli. Dal punto di vista agonistico abbiamo una B2 anche se abbiamo dovuto organizzare una collaborazione col Molise TT per consentire ai nostri migliori di giocare in B1, categoria che non potevamo affrontare economicamente.” Per il futuro… ottimista? “Per quanto mi riguarda faccio il tecnico e sono un po’ il factotum della società, ho perfino accomodato il tetto dell’auditorium in passato…ma in futuro credo che finirò per fare anche il Presidente che è l’unico ruolo che mi manca. Mi piacerebbe che anche mia figlia giocasse, ha iniziato, vedremo se la passione è quella giusta. Spero di lavorare meglio anche sui genitori che rappresentano una delle materie più difficili da gestire e soprattutto quando il ragazzo vale non è facile convincerli che il tennistavolo può essere la scelta giusta cui dedicare grande impegno.”