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Giorgia Piccolin vincitrice Assoluti 2019 a BolzanoSono stati parecchi gli spunti emersi in chiave femminile dai Campionati Italiani Assoluti di Bolzano. Maurizio Gatti, il coach della Nazionale assoluta, li prende in esame, passando in rassegna le prestazioni della atlete.

Maurizio, iniziamo dalla vincitrice Giorgia Piccolin, che ha bissato il titolo dello scorso anno?

«Giorgia ha fatto un Campionato super e infatti si è aggiudicata tre ori. Ha preso la decisione di andare ad allenarsi in Francia e a giocare in Germania, che ho appoggiato completamente. Sta cambiando alcuni colpi e il suo diritto è molto migliorato. Era un'atleta che utilizzava prevalentemente il rovescio, mentre ai tricolori ha tirato all'80% il diritto. La sua crescita da quella parte sta procedendo sulla strada giusta. Fa ancora degli errori, ma fa parte del processo di apprendimento. A tratti ha dato la sensazione di essere una spanna sopra le altre e ha ancora ampi margini di miglioramento, soprattutto sul servizio».

In finale è arrivata anche un'eccellente Le Thi Hong Loan, come giudichi i suoi Assoluti?

«L'aver scelto di lasciare la Nazionale e di impegnarsi maggiormente nello studio le ha dato tranquillità e ora gioca senza avere nulla da perdere. A Bolzano è stata molto brava ed è andata oltre le aspettative, anche se in finale, quando si è trovata sul 9-5 nel quinto parziale, ha subìto un break di 6-0. Se fosse salita 3-2 avrebbe potuto essere la svolta».

Che dire delle due altre semifinaliste Veronica Mosconi e Tan Wenling Monfardini?

«Veronica ha fatto il suo, anche se negli ottavi ha rischiato qualcosa contro la giovane Irene Favaretto. Nei quarti contro Chiara Colantoni ha messo in campo una buona prestazione e anche quando si è trovata a inseguire, dopo aver condotto per 2-0, è stata brava a risalire.  Tan secondo me, ancora adesso, può giocare molto meglio di quanto le sia riuscito e in Germania lo sta dimostrando. Si è trovata a partecipare agli Assoluti dopo molto tempo e ha fatto fatica. Nei momenti in cui però le entrano i colpi, è sempre un bel vedere. È sempre stata molto concentrata e, quando si rendeva conto di non essere efficace, cercava di cambiare qualcosa nella sua strategia. Mi è piaciuto questo aspetto».

L'uscita negli ottavi di Debora Vivarelli e nei quarti di Chiara Colantoni sono state due sorprese anche per te?

«Per quanto riguarda Debora, pensavo che questo sarebbe stato il suo anno per vincere il titolo, perché veniva da un periodo di buon livello pongistico e contro la Croazia in casa aveva conquistato i suoi due singolari, invece ha patito troppo la tensione. Contro Loan era rientrata da 0-2 a 2-2 e nel quinto set da 10-6 sotto a 10-10 e a quel punto era lei la favorita. Invece non è riuscita ad approfittare della situazione. Venendo a Chiara, purtroppo non ha giocato ai livelli ai quali ci aveva abituato altre volte. È mancata di brillantezza. A volte ha scelto delle soluzioni un po' troppo difficili e a mio parere avrebbe potuto fare il punto anche tirando dei colpi più semplici. Ha rischiato di perdere già negli ottavi, quando era in svantaggio per 1-0 e 10-8 nel secondo set contro Giulia Cavalli».

Jamila Laurenti era una delle favorite ed è stata eliminata nel girone. Che spiegazioni ti sei dato delle sue prestazioni?  

«In effetti ha giocato male e ritengo che ci sia stato alla base un errore di programmazione. Quest'anno non ha disputato neppure un torneo in Italia ed è normale che al momento di entrare in campo agli Assoluti abbia pagato l'impatto emotivo. Si è anche sentita sotto pressione e non è riuscita in alcun modo a esprimere il suo potenziale. Può capitare».

Veniamo alle altre giovani?

«Inizio con il dire che la nostra squadra juniores è la più forte degli ultimi 18 anni. Abbiamo infatti Laurenti e Gaia Monfardini, che a Bolzano è stata molto brava, raggiungendo i quarti, e siamo fra i pochissimi che da numero 3 possiamo schierare una difesa come Elisa Armanini o una ragazza come Evelyn Vivarelli che a Bolzano a 15 anni si è permessa il lusso di battere una mancina insidiosa come Cristina Semenza e di entrare nei quarti. Ultimamente è stata infortunata e si è potuta allenare poco, ma il suo campionato italiano è stato fantastico. Complimenti a lei. Citerei anche Favaretto, che, come sottolineavo prima, ha impegnato duramente Mosconi».

Nella foto di Marta Moratti, la campionessa italiana Giorgia Piccolin