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Tomokazu Harimoto vince lOpen di Repubblica Ceca 2017Continua a inanellare imprese a sensazione per un atleta della sua età. Forse però bisognerebbe smetterla di scomodare i dati anagrafici, perché Tomokazu Harimoto (nella foto di Jan Brychta) è un fenomeno che smentisce qualsiasi regola. Ieri a Olomouc si è imposto nell'Open di Repubblica Ceca, diventando, a 14 anni e 61 giorni, il più giovane ad aggiudicarsi un torneo del World Tour. Prima di lui il cinese Yu Ziyang si era imposto nel Japan Open del 2014 a 16 anni e 30 giorni. In finale ha battuto un campione esperto e celebrato come il 36enne tedesco Timo Boll, testa di serie numero 1, che forse non sarà nel momento più fulgido della sua carriera, ma rimane pur sempre il numero 7 del ranking mondiale.

Il giapponesino terribile, quarto atleta del seeding, è risalito con una scalata vorticosa al n. 20 e ora farà ancora un bel salto verso la Top 10. Il ragazzino si è aggiudicato di prepotenza il primo set (11-3) e il teutonico ha risposto imponendosi nel secondo (11-4) e nel terzo (11-8). Sul 6-5 per Boll nel quarto il coach nipponico Yosuke Kurashima ha fiutato l'insidia e ha chiamato time out. Al rientro in campo il suo allievo ha vinto il parziale (11-9) e anche il quinto (11-6). Nel sesto Harimoto era in vantaggio per 5-3 e questa volta è stato Boll e richiedere l'interruzione del gioco. L'intervallo gli ha giovato e ha propiziato il sorpasso (8-6). Quando sembrava che la settima e decisiva frazione fosse dietro l'angolo, Tomokazu è risalito (9-9) e si è procurato un match-point, subito concretizzato.

L'asiatico era già approdato all'atto conclusivo nell'Indian Open del febbraio scorso a 13 anni e 237 giorni e aveva trovato a sbarrargli la strada (0-4) l'altro tedesco Dimitrij Ovtcharov. Boll lo aveva sconfitto per 4-1 nella semifinale dell'Open di Cina e a Olomouc è andata in scena una rivincita con i fiocchi. «L'età non conta - ha sentenziato Harimoto a fine incontro - e bisogna giocare e combattere contro qualsiasi avversario. Era la mia seconda finale del World Tour e la prima era andata male. In questa occasione ce l'ho fatta. Alle Olimpiadi di Tokyo del 2020 voglio conquistare la medaglia d'oro in singolare e a squadre. So che dovrò allenarmi duramente e lottare per guadagnarmi la gloria».

Le doti del lottatore non gli mancano, se è vero che nel suo percorso verso il successo in Repubblica Ceca ha superato per 4-3 nei sedicesimi il kazako Kirill Gerassimenko, nei quarti lo svedese Kristian Karlsson e in semifinale il brasiliano Hugo Calderano (16-14 nel settimo set).

Per la serie "largo ai giovanissimi", il singolare femminile è stato terreno di caccia della 16enne giapponese Mima Ito, che nell'ultima sfida ha inflitto un 4-1 (11-5, 15-13, 11-3, 9-11, 11-4) alla sua connazionale Kasumi Ishikawa (24 anni), capofila del tabellone.

Nel doppio maschile, il tedesco Patrick Franziska e il danese Jonathan Groth, che al primo turno avevano eliminato Marco Rech Daldosso e Niagol Stoyanov, hanno avuto la meglio per 3-1 (11-6, 8-11, 11-9, 11-8) sui giapponesi Jin Ueda e Maharu Yoshimura. Il Paese del Sol Levante si è prontamente riscattato fra le donne, con Ito e Hina Hayata che hanno recuperato da 1-2 a 3-2 (11-5, 8-11, 8-11, 11-6, 11-8) contro la svedese Matilda Ekholm e l'ungherese Georgina Pota, campionesse uscenti.

Nei singolari Under 21, sul primo gradino del podio sono saliti il francese Can Akkuzu, che ha prevalso per 3-2 in rimonta (11-9, 6-11, 9-11, 11-3, 11-7) sul taipeano Lin Yun-Ju, e la portoricana Adriana Diaz, che si è affermata per 3-1 (11-9, 7-11, 14-12, 14-12) sulla tedesca Nina Mittelham.