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Podio a squadre juniores maschileI confronti fra italiani e tedeschi sono diventati il leitmotiv delle competizioni juniores maschili in chiave podio all’Open di Lignano Sabbiadoro. Nei quarti del singolare Antonino Amato aveva sconfitto Tobias Hippler e nella finale del doppio lui e Daniele Pinto avevano battuto Hippler e Kay Stumper.

Anche la finale del torneo a squadre ha visto il confronto fra azzurri e teutonici e questa volta si sono imposti i secondi per 3-1. Gli atleti guidati in panchina da Lorenzo Nannoni hanno obiettivamente dato tutto e alla fine hanno dovuto accettare una sconfitta che non sminuisce in alcun modo il loro valore. Pinto contro Hippler è partito a razzo e ha fatto suo il primo parziale (11-6). Nel secondo e nel terzo ha continuato a macinare gioco, ma il suo avversario è stato più efficace, portando il match sui binari a lui favorevoli (11-6, 11-5). Il novarese ha disputato un quarto parziale generoso e ha avuto sulla racchetta anche un set-point per riaprire i giochi. Hippler ha però tenuto duro a ha vinto per 13-11.

Matteo Mutti ha messo alla frusta il temibile Meng Fanbo, soffiandogli nettamente il primo set (11-4), cedendo il secondo (7-11) e dominando letteralmente il terzo (11-2). Come è normale che accada, il parziale decisivo è stato anche il più equilibrato e il milanese l’ha portato a casa ai vantaggi (12-10). Prestazione di grande sostanza la sua. Sull’1-1 l’incontro fra i due numeri tre era destinato a diventare l’ago della bilancia. Amato si è aggiudicato un primo set gladiatorio (19-17) e Cedric Meissner ha risposto con un secondo consistente (11-7). Nel terzo Amato ha rimesso la testa avanti (11-6) e nel quarto non ha sfruttato l’opportunità per dare la zampata finale. Meissner ha dunque rivisto la luce (11-9) e nel quinto lo spunto conclusivo è stato il suo (11-8).

I tedeschi sono diventati dunque favoriti e il braccio di Hippler non ha tremato. Mutti ha speso le sue ultime stille d’energia, ma non è bastato per arginare l’avversario, che si è imposto in tre set (11-8, 111-6, 11-7). I campioni d’Europa in carica hanno dunque lasciato il passo, non certamente il testimone, e la prossima volta saranno pronti a tornare sul trono.

Il terzo posto è stato appannaggio della fantastica Italia B di Matteo Cerza, Gabriele Piciulin e Carlo Rossi, pilotati in panchina da Luigi Rocca, e dell’Austria di Christian Friedrich, Maciej Kolodziejczyk e Martin Radel. Le medaglie sono state consegnate dal vicepresidente federale Giacomo Barbieri (il gruppo dei premiati nella foto di Domenico Vallorini).

Podio a squadre juniores femminileNon ha risparmiato emozioni neppure l’omologa finale femminile, terminata non per nulla al quinto set dell'ultima sfida. La Germania di Lotta Rose, Laura Tiefenbrunner, Jennie Wolf e Franziska Schreiner ha avuto la meglio sulla Serbia di Tijana Jokic, Izabela Lupulesku, Sabina Surjan, Dragana Vignjevic e Andjela Menger. La Wolf ha messo sul piatto il primo punto, con il 3-2 (10-12, 18-16, 11-6, 1-11, 11-8) sulla Surjan e la Lupulesku ha replicato per le rime, superando per 3-2 (7-11, 11-5, 10-12, 11-3, 14-12) la Rose. La Tiefenbrunner ha riportato in vantaggio le tedesche, non lasciando set (11-9, 11-8, 11-9) alla Vignjevic, e la Lupulesku si è presa la soddisfazione di battere per 3-2 (8-11, 11-7, 11-6, 9-11, 11-6) la Wolf, vincitrice del singolare.

La Rose ha tenuto fede al suo nome e ha lottato contro la Surjan nel singolare che, per forza di cose, doveva assegnare il successo. È stata brava a non scomporsi al primo set andato a vuoto (5-11) e nel secondo e nel terzo ha imposto la sua legge (11-6, 11-5). Impossibile non attendersi il rientro della Surjan, che infatti ha rinviato il verdetto alla “bella” (11-5). Nel set senza ritorno la tedesca ha impresso il suo sigillo (11-5) e con le compagne ha bissato l'oro dei maschietti, festeggiando il monopolio nella categoria juniores.

Terza piazza per la mista Bielorussia/Thailandia di Nadezhda Bogdanova, Marharyta Baltushite e Monapsorn Saritapirak e per l’Ungheria di Orsolya Feher, Fanni Harasztovich, Leonie Hartbrich e Kata Fule. A premiare il podio è stato il consigliere federale Mario Gabba.