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Dopo la conclusione dell'European Youth Top 10 di Praga, Carlo Rossi, sta svolgendo cinque giorni di allenamento al Masters College di Ochsenhausen, in Germania. Il giorno 16 partirà alla volta di Vienna, dove si unirà alla rappresentativa europea per uno stage e prima dell'imbarco di martedì 18 per Shanghai (Cina), sede del World Cadet Challenge dal 21 al 29 ottobre. Il tecnico federale Valentino Piacentini traccia un bilancio della sua partecipazione alla manifestazione che si è svolta nella capitale ceca.

Valentino, iniziamo con il dire che una competizione del genere non perdona nulla?

«In effetti è così e non ci si può permettere di mollare un solo secondo, perché, giocando contro i migliori, appena uno dei tre aspetti, tecnico, mentale e fisico, viene un po' a mancare, l'avversario prende il sopravvento. Detto questo, bisogna fare una premessa. Carlo sta lavorando bene e molto. Ci sono anche stati dei cambiamenti significativi che ha deciso d'intraprendere e si sta mettendo in gioco. Deve però capire che i miglioramenti richiedono del tempo e lui stesso non deve pretendere troppo e troppo in fretta da se stesso. Durante questo periodo bisogna allenarsi in modo sereno e tranquillo, senza dunque eccessivo stress o nervosismo».

Carlo era deluso?

«Lo era certamente e ritengo che la delusione fosse anche in parte giustificata, perché alle volte ci si aspetta qualcosa di più e non si riesce a esprimerlo. È anche vero però che è necessario avere pazienza per vedere i risultati. Dopo aver battuto il campione d'Europa in carica Vladimir Sidorenko e aver costretto alla "bella" lo svedese Truls Moregard, che ha poi vinto il torneo, e il francese Lilian Bardet, non puoi essere deluso».

Quali sono state le sconfitte che hanno lasciato più recriminazioni?

«Quelle contro il russo Maksim Grebnev, l'austriaco Maciej Kolodziejczyk e il francese Bilal Hamache, che peraltro sono state meritate, perché se sei il numero 4 in Europa della tua categoria non è detto che tu batta sempre chi ti sta dietro in classifica. Quando affronti il n. 5, 6 e 12 e cali un po' d'intensità e l'avversario ti mette sotto pressione anche fisicamente, perdi la partita. In questo momento Carlo, soprattutto dal punto di vista fisico, contro i più bravi paga molto. Deve anche crescere mentalmente, non abbattendosi troppo quando commette un errore».

È un talento e sente forte il desiderio di vincere.

«È vero, ma deve essere più sereno. Ha fatto il Top 10 e ora andrà al World Cadet Challenge, che per molti ragazzi sono e rimarranno dei sogni. A Praga è arrivato sesto, ma se avesse battuto Bardet nell'ultima partita, che conduceva per 2-0, si sarebbe piazzato quarto. Non mi soffermerei sul risultato, anche se è quello che gratifica. In questo momento l'aspetto più importante è capire quali siano gli errori e poi impegnarsi in maniera tranquilla per cercare di migliorare. Ci lavoreremo insieme».

Carlo Rossi in attesa 2