Rivincita di Ding Ning, è lei la nuova regina di Olimpia
- Pubblicato: 11 Agosto 2016
Passaggio di testimone nella finale olimpica del singolare femminile. Sempre Cina sul trono, e non avrebbe potuto essere diversamente, con Ding che si è presa la rivincita rispetto a quattro anni fa a Londra e ha sconfitto per 4-3 la connazionale Li Xiaoxia. Un match che ha tenuto gli spettatori del Riocentro Pavilion 3 con gli occhi incollati al tavolo ad ammirare le due contendenti che si sono scambiati fendenti per un’ora e un quarto di gioco.
Ding è partita meglio nel primo set (6-1) ed è poi riuscita ad arginare il tentativo di rimonta di Li (11-9), che nel secondo ha dettato legge (11-5). Combattutissimo il terzo parziale, con Ding che ha prevalso ai vantaggi (14-12), dopo aver annullato set-point all’avversaria. Ancora una volta la campionessa uscente ha impattato (11-9), per poi passare per la prima volta al comando (11-8). La pressione di dover recuperare è dunque passata tutta sulle spalle di Ding, che non si è tirata indietro (11-7) e nel settimo set si è issata sul 3-0, per poi incrementare il vantaggio. Sul 10-5 Li ha neutralizzato i primi due match-point, di più non ha potuto fare e così la campionessa del mondo del 2015 è diventata anche campionessa olimpica.
«Non posso credere di avercela fatta - ha affermato a caldo la nuova regina - . Ho aspettato questo momento per molto tempo e finalmente il sogno è diventato realtà. La sconfitta d Londra mi ha reso più esperta e sono stata capace di dimenticare quel triste ricordo e concentrarmi su questo match. Mi sono detta: vai in finale per combattere per il tuo sogno». Ding succede dunque sul gradino più alto a Cheng Jing (1988), Deng Yaping (1992-1996), Wang Nan (2000), Zhang Yining (2004-2008) e appunto Li Xiaoxia (2012), per un dominio incontrastato a cinque cerchi tutto cinese. Il bilancio oltre agli otto ori comprende sei argenti e tre bronzi.
Per Li Xiaoxia si è trattato dell’ultima presenza ai Giochi:«Non posso mantenere questo livello di allenamento, perché il mio corpo non è più così giovane. Ho provato a ritirarmi all’inizio dell’anno, ma mi hanno chiesto di tornare, perché avevano bisogno di me. Tornerò di nuovo se me lo chiederanno, ma la squadra attuale è molto forte, per cui credo che andrà bene così. Questa per me è stata una stagione difficile, piena di ferite fisiche e interiori. Mi dispiace di non aver avuto più tempo per allenarmi, perché forse in quel caso il risultato sarebbe stato diverso».
La medaglia di bronzo è andata alla coreana del Nord Kim Song I, che nel giorno del suo 22° compleanno ha superato per 4-1 (11-7, 11-7, 11-5, 12-14, 11-5) la giapponese Ai Fukuhara. Secondo scalpo nipponico per lei, che aveva già eliminato Kasumi Ishikawa, e quarta medaglia olimpica per il suo Paese.
Nel pomeriggio riflettori puntati sulle semifinali maschili: alle ore 15 Ma Long (Cina) contro Jun Mizutani (Giappone) e alle 16 Zhang Jike (Cina) contro Vladimir Samsonov (Bielorussia).
Ding Ning (nella foto di Rémy Gros) commossa al termine della finale vittoriosa