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Niagol Stoyanov in azione 2È partito per i Campionati Mondiali con molte incertezze Niagol Stoyanov ed è tornato in Italia più fiducioso di poter concretizzare la sua ricorsa alle Olimpiadi di Rio, dando un seguito alle belle e sfortunate prestazioni esibite proprio nell'ultima giornata contro due atleti come Bastian Steger, salito nelle classifiche di marzo al 31° posto del ranking internazionale e Patrick Franziska, che occupa attualmente il numero 47.

Niagol, con che spirito sei arrivato a Kuala Lumpur?

«Con un po' di preoccupazione, che peraltro è normale prima di manifestazioni del genere, e di curiosità, perché era il mio esordio in Prima Divisione. Avevo fatto solo Brema nel 2006 da riserva. Abbiamo iniziato molto bene, con il successo sulla Russia, che ci ha aperto parecchie possibilità, e poi ci sono state le due partite contro Hong Kong e la Corea, che avremmo anche potuto affrontare un po' più serenamente, e senza patemi d'animo, pensando che alla fine erano gli avversari a dover avere pressione, essendo favoriti».

Contro la Croazia avete invece perso un'occasione?

«Vincendo saremmo stati matematicamente terzi, però bisogna considerare che Gacina e Primorac sono abituati a questo tipo di gare e di situazioni. Bobo è andato in campo da numero uno e con l'obbligo di vincere, sapendo che poi Gacina con tutta probabilità avrebbe fatto i suoi due punti e ha trovato dall'altra parte un Pucar che comunque ha giocato bene».

Il momento peggiore della settimana è stato contro la Romania?

«Purtroppo sì e parecchia della colpa è mia, non essendo riuscito a portare a casa neppure uno dei due singolari. Almeno quello contro Szocs avrei dovuto vincerlo. Quel giorno ero un po' nervoso ed è andata così».

Dopo il compito agevole contro la Bielorussia, eccoci alla Germania.

«Ce la siamo giocata alla pari, però io sono più dell'idea che sia facile dire che siamo stati bravi e sfortunati. In certi momento conta solo vincere e i tedeschi si sono dimostrati più giocatori di noi . Sono stato in vantaggio in entrambi i match e alla fine ho perso. Quando ho pensato di aver trovato la chiave per farcela, loro hanno mantenuto un livello di gioco alto, mentre io ho commesso degli errori. Anche questo è esperienza e spero mi possa tornare utile in futuro. Parlavamo con gli altri ragazzi che purtroppo non abbiamo l'abitudine a confrontarci a questi livelli. Dovremo cercare di rimanere il più possibile in Prima Divisione ai Mondiali e agli Europei, per continuare a giocare incontri del genere, altrimenti saremo sempre a rincorrere».

Cosa pensi vedendo l'Inghilterra sul podio?

«Che è difficile, ma anche che tutto è possibile. Contro di loro abbiamo giocato in Seconda Divisione agli Europei per il 17° posto. Ogni gara fa un po' storia a sé. Questo Mondiale ci ha comunque riportato un po' di consapevolezza. Siamo una buona squadra e anche i tre giovani Rech, Mutti e Baciocchi mi danno speranza».

Con le due partite contro la Germania, non hai sfruttato una grande chance in chiave olimpica?

«Se non andrò a Rio, probabilmente avrò lasciato il pass lì, se invece ci andrò sarà stata un'esperienza in più che mi ci avrà portato. I conti vanno fatti alla fine e preferisco non recriminare. Ci sono ancora tre gare, i World Tour in Qatar e in Polonia e in mezzo le qualificazioni europee a Istanbul. L'Open a Varsavia sarebbe l'ultima spiaggia e speriamo di non dover ricorrere anche a quello. Voglio comunque le Olimpiadi con tutte le mie forze».

Torni rafforzato dal Mondiale?

«Mi sento molto meglio rispetto agli ultimi mesi. Prepararsi con un allenatore che ci conosce da parecchi anni è molto più semplice e Patrizio Deniso ha fatto un ottimo lavoro con noi. Il nostro, soprattutto con le palline nuove, sta diventando uno sport sempre più fisico e atletico. Personalmente sto bene, sia tecnicamente sia fisicamente. Guardando al futuro sono più fiducioso».

Nell'immediato cercherai il tuo secondo titolo agli Assoluti?

«Per ognuno di noi della Nazionale puntare alla vittoria è un obbligo morale. Non sarà facile per nessuno, perché giocheremo sulla distanza dei quattro set su sette e ci conosciamo tutti bene. Dovremmo esserci tutti. Ci siamo lasciati in aeroporto, convinti di rivederci a Castel Goffredo. Saranno delle belle battaglie».