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Kuala Lumpur, sono due paroline dolci per il tennistavolo italiano. La capitale della Malesia nel 2000 fu teatro del clamoroso risultato della nostra Nazionale maschile, che conquistò una sensazionale medaglia di bronzo a squadre. Artefici dell'impresa, sotto la guida di Patrizio Deniso, furono Yang Min, Massimiliano Mondello, Valentino Piacentini e Umberto Giardina, che finirono alle spalle di Svezia e Cina e a pari merito con il Giappone. Questa sera gli azzurri e le azzurre partiranno per tornare proprio là, dove sedici anni fa si fece la storia. Da domenica al 6 marzo sarà ancora rassegna iridata, alla quale parteciperanno Alessandro Baciocchi e Niagol Stoyanov (Fiamme Azzurre), Mihai Bobocica, Leonardo Mutti e Marco Rech (Aeronautica Militare) e, fra le donne, Chiara Colantoni (Tennistavolo Center Parma), Veronica Mosconi (Tt Vallecamonica), Giorgia Piccolin (Teco Corte Auto Cortemaggiore) e Debora Vivarelli (Eppan Tt Raiffeisen). A guidarli sarà il direttore tecnico Patrizio Deniso (nella foto con il presidente Franco Sciannimanico e Valentino Piacentini), coadiuvato dal tecnico Maurizio Gatti.

Il dt è dunque il filo rosso che lega il presente al passato. «Nel 2000 - ricorda Deniso - abbiamo fatto una prestazione indimenticabile, anche se mi piace ricordare che l'anno dopo in Giappone siamo arrivati nei primi otto, perdendo dal Belgio per 3-1 una sfida che avremmo potuto portare a casa. Piacentini vinceva per 19-16 e servizio alla "bella" contro Bratanov e avremmo potuto andare sul 2-1 per noi. In quel periodo abbiamo ottenuto dei grandi risultati. È chiaro che avevamo un giocatore come Yang Min, che dava fiducia alla squadra e Piacentini e Mondello erano due sui quali nei momenti importanti si poteva sempre contare. Quando c'era profumo di risultato, non tradivano mai. Ora gli atleti sono cambiati e il gruppo è relativamente giovane. Non c'è l'uomo determinante come era Yang Min, che era uno dei primi 20 del mondo».

Quali flash sono rimasti di quei Mondiali del 2000? «Ho ancora in mente - afferma Deniso - la gioia dei ragazzi, le lacrime di Valentino, la capriola di Yang Min e anche il tifo che facevano in cinese gli spettatori a nostro favore. Eravamo loro simpatici e non potevano credere che riuscissimo a salire sul podio accanto a Svezia, Cina e Giappone. Era un risultato difficile anche da immaginare».

Patrizio Deniso con presidente Sciannimanico e Valentino Piacentini