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Piccolin Giorgia Open Ungarn 07 11 2013Non si è ancora spenta la gioia e la soddisfazione della Fitet e di tutto il movimento per la qualificazione di Giorgia Piccolin alle seconde Olimpiadi Giovanili in programma in Cina a Nanjing dal 16 al 28 agosto. Per l'azzurra certamente una della Pasque più belle. Un risultato fantastico per la prima italiana del nostro sport in campo femminile a centrare quest’obiettivo così prestigioso (in passato c’era riuscito, in campo maschile nell'unica altra edizione disputata, Leonardo Mutti).

E’ proprio la giovane azzurra a condividere la sua gioia: “Soddisfatta penso che sia poco per esprimere la mia felicità per aver conquistato la qualificazione! Devo ancora realizzare ciò che è successo e ciò che ho fatto. Questo era uno dei miei obiettivi dell'anno a livello internazionale. Ho partecipato alle qualificazioni in Repubblica Ceca e anche in Canada e ho perso tutte e due le volte per giocare poi la partita decisiva. Questa volta invece ero lì e dovevo assolutamente farcela dato che era anche la mia ultima chance. Sono contentissima”.

La gara più complicata è stata forse quella contro l'inglese (di origini cinesi) Ho Tin Tin. Forse visto il finale e rimontando dall'iniziale 0-3 è stata anche la gara più bella?
“La mia rimonta più straordinaria che avessi mai potuto fare in una partita così importante! Una partita che non dimenticherò mai nella mia vita! L'adrenalina era tanta e all'inizio lei ha avuto più grinta e determinazione nei punti decisivi, è riuscita a gestirla nei miglior dei modi. Io invece all'inizio non ho giocato tatticamente giusto e sbagliavo troppo. Dopo il 3° set perso 11:4 ho veramente pensato che fosse quasi impossibile recuperare, ma almeno per lottare dovevo cambiare qualcosa sia caratterialmente sia tatticamente. Ho iniziato a pensare di vincere un set per volta, passo dopo passo, senza farmi prendere dalla paura e dall'ansia. Da questo momento lei ha iniziato a sbagliare sempre di più e ho iniziato a crederci. Arrivati al 3:3 con un set precedente vinto per miracolo 13:11, abbiamo giocato punto a punto, eravamo sempre pari. Andando avanti nel set avevo sempre meno ansia di perdere, ero più serena perché avevo capito come dovevo giocare e che lei era più nervosa di me. Al 12:10 ho lanciato la racchetta, mi sono buttata per terra ed ho iniziato a sfogare tutte le emozioni che stavo provando in quel momento: felicità, gioia, pianto. Non ci credevo ancora ma in quel momento mi dicevo tra me e me: ce l’ho fatta!”.

Come detto hai conquistato le Olimpiadi giovanili. Il tuo sogno può essere quello di fare lo stesso un giorno, con le Olimpiadi "dei grandi"?
“Il mio sogno nel cassetto è proprio quello, partecipare alle Olimpiadi. Non so ancora quando, ma spero il più presto possibile.”
Chiusura con i ringraziamenti di rito da parte della giovane azzurra.
“volevo ringraziare tutte le persone che mi sono state accanto dal primo all'ultimo momento, che hanno sempre creduto in me e che mi hanno sempre sopportato con le mie mille paranoie. Voglio ringraziare la mia società A.S.V Tramin che mi ha cresciuto da quando ero bambina e che mi ha dato tante soddisfazioni, soprattutto il mio allenatore Igor Milic che mi ha insegnato a giocare, a lottare, a crescere sia nella vita, sia nello sport, e mi ha insegnato ad amare questo sport! Voglio ringraziare la Federazione che ha investito molto per me e l'allenatore Antonio Gigliotti che mi ha dato molto opportunità e ha creduto in me fino all'ultimo punto della partita. E in primis la mia famiglia, a partire dai miei genitori. Non ho parole per descrivere tutto ciò che hanno fatto e che stanno facendo per me”.

Giorgia Piccolin non dimentica nessuno nei suoi ringraziamenti, con parole d’affetto anche per il fratello Jordy assente per infortunio: “Un'ultima cosa: in queste qualificazioni avrei voluto giocare con mio fratello Jordy, ma per il suo infortunio non è stato possibile farlo insieme. Ero sicura che anche lui si sarebbe potuto qualificare”.

(intervista realizzata da Roberto Nardella)