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aaaaafotoCome facciamo sempre abbiamo chiesto ai tecnici azzurri di dedicarci un po’ di tempo per rispondere alle nostre domande sulle prestazioni degli azzurri in campo internazionale. I beneficiati di turno sono Giuseppe Del Rosso e Sebastiano Petracca che hanno guidato la vittoriosa spedizione in Svezia dove i nostri azzurrini hanno conquistato quattro medaglie in una manifestazione di grande tradizione come quella di Orebro. Ecco il commento di entrambi.

 

GIUSEPPE DEL ROSSO

“Cominciamo con Armanini Elisa, che ha iniziato il torneo nella gara cadet un po’ timorosa e con qualche problema di risposta al servizio che non le ha permesso di esprimere al meglio il suo gioco dal principio, ma partita dopo partita le sue prestazioni sono andate in crescendo grazie a una risposta migliore e alla sua voglia di lottare in ogni partita.

Ha concluso il suo torneo con la vittoria finale nella gara mini cadet dove durante il percorso ha collezionato belle prestazioni anche contro atlete che fino a sei mesi fa l’avevano battuta agevolmente. Lavorando e migliorando la qualità del suo gioco di difesa sono convinto che potrà togliersi molte soddisfazioni.

Riguardo Favaretto Irene, era il suo esordio e la tensione si è fatta sentire sin dal primo giorno di stage. Nonostante ciò,ha mostrato una buona qualità nel suo gioco,sempre aggressivo e positivo; certo deve acquisire maggiori sicurezze tecniche che verranno nel tempo e lavorando(gioca da scarsi 2 anni), quindi sono fiducioso per il futuro.

Laurenti Jamila, anche per lei era la prima volta ma non ha sentito nessun tipo di pressione, ha iniziato molto bene la gara cadet riuscendo ad arrivare tra le prime sedici e dando battaglia anche negli incontri persi. Nella gara mini cadet è arrivata terza perdendo da Elisa (partita incerta fino alla fine), dove durante il cammino prima della semifinale ha vinto partite con atlete di buon livello. Ha dato sempre battaglia e ha mostrato una buona tenuta fisica, anche lei ha ancora poca sicurezza  nella risposta di dritto e deve riuscire ad usare meglio la gomma di disturbo, ma sono fiducioso, complessivamente ha fatto un bel torneo.

Sfameni Sofia era la più grande del gruppo (solo 1 anno in più) quindi non ha giocato la gara mini cadet. Nei cadet è arrivata tra le prime sedici e non le si poteva chiedere di più, l’atleta francese con cui ha perso arrivata successivamente in finale era più esperta e tecnicamente superiore a lei. Sofia deve acquisire maggiori sicurezze tecniche e un miglior uso delle gambe negli spostamenti, durante gli incontri alternava punti di buona qualità con altri meno, se riuscirà ad avere più continuità potrà fare quel salto di qualità che le permetterebbe di essere più competitiva. Comunque ripeto il suo torneo lo ha fatto.

Concludo sottolineando che personalmente sono soddisfatto delle prestazioni delle ragazze, siamo riusciti a portare a casa una medaglia d’oro e una di bronzo ma soprattutto ho visto miglioramenti in tutte le  ragazze e una maggiore convinzione nei propri mezzi. Abbiamo lottato e non sfigurato anche negli incontri persi, ora dovremo lavorare e  impegnarci ancora di più  non cullandoci sulle belle prestazioni ottenute in Svezia ma cercando di migliorarci sempre di più.

 

SEBASTIANO PETRACCA

“Prima di parlare singolarmente dei ragazzi volevo fare un piccolo preambolo. Innanzi tutto  volevo dire che il SAFIR in Svezia è un torneo bellissimo e di grande tradizione nel quale gli atleti possono giocare più gare e quindi fare un gran numero di partite e tutte di qualità. Per quanto riguarda i risultati ovviamente sono il primo ad essere contento per le medaglie perché significa che siamo competitivi e che le società di appartenenza stanno facendo un ottimo lavoro con i ragazzi, inoltre, devono essere anche uno stimolo per tutti perché bisogna capire che se lavoriamo tutti insieme ci saranno sempre più palestre in tutt’Italia dove i ragazzi  potranno recarsi quotidianamente per  allenarsi con qualità. Devo anche sottolineare che il nostro scopo finale è avere giocatori a livello senior, quindi bisogna porre attenzione affinché ci sia sempre una ricerca di un gioco con quelle caratteristiche di consapevolezza ed aggressività che sono alla base di un giocatore di respiro internazionale.

 

Parlando singolarmente dei ragazzi:

Petriccioli Matteo – in lui si vede il piacere che ha di giocare al tennistavolo sempre sorridente e concentrato nonostante fosse la sua prima esperienza internazionale ha lottato come un leone vincendo partite molto combattute. Inoltre essendo del 2001 non ha potuto giocare il mini cadet, quindi si è confrontato con giocatori più grandi ed esperti.

Gualdi Matteo - Bellissima medaglia nel mini cadet dove ha giocato veramente bene, molto positivo nei momenti decisivi, un buon torneo da parte sua. Ha ancora delle lacune nella qualità del servizio che appena colmate lo renderanno ancora più competitivo.

Oyebode John Micheal – un po’ titubante all’inizio è andato via via migliorando arrivando alla fine a giocare veramente molto bene. Nel mini cadet si è dovuto arrendere solo in finale dove però specialmente nei primi due set ha avuto molte chance.

Sulis Jacopo – il più piccolo del gruppo ancora non riesce ad esprimere il suo potenziale fuori dall’Italia ma sono convinto che intensificando i suoi allenamenti riuscirà al più presto ad aver buoni risultati.”