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33Primi mesi di lavoro del Direttore Tecnico Patrizio Deniso. Ecco le sue considerazioni sui “primi passi” di lavoro svolto con gli azzurri e sui risultati dei nostri nazionali assoluti nelle loro ultime uscite.

“Nell'intraprendere questo nuovo percorso tecnico, era mio obiettivo provare ad arrivare primi nel nostro gruppo della Challenge Division. Obiettivo purtroppo condizionato dalla sconfitta con la Polonia nel settembre del 2012 e completamente  svanito dopo la sconfitta col la Turchia.
Purtroppo, anche una vittoria con questa squadra ci avrebbe costretto a sperare in una sconfitta della Polonia nell'ultima partita, dando chiaramente per scontata, una nostra vittoria con la Danimarca.
Con mio dispiacere, non ho avuto modo di vederli giocare ne in Austria, ne ad Istanbul, ma li ho allenati durante le fasi di preparazione.
C'è tanto da lavorare sull'atteggiamento e su alcuni elementi tecnici che devono essere migliorati per permettere loro una gestione della partita più semplice, ma le sensazioni sono positive.

Stoyanov va recuperato sotto l'aspetto fisico, e se il ragazzo ha voglia di rimettersi completamente in discussione, per me rimane un giocatore importante. Purtroppo la sconfitta che ha subito con il turco è una  brutta caduta che ha pregiudicato l'esito del match. Mi aspetto da lui una grande reazione.

Bene Leo Mutti e Marco Rech, con i quali sto intraprendendo un cammino tecnico specifico affinchè possano sviluppare al meglio la mia filosofia tattica. Rimangono, comunque di tutto rispetto le vittorie ottenute da Leo e da Marco prima in Austria e poi in Turchia.

A questo punto, non potendo puntare alla medaglia ai prossimi Europei Assoluti di ottobre, (...ancora troppo presto) ho la possibilità di lavorare con il primo obiettivo di formare questi giocatori più che cercare la vittoria a breve termine.

Bobocica sta dimostrando più continuità, sono contento di quello che sta facendo vedere in allenamento, in particolare "sopra al tavolo". Deve continuare con questo atteggiamento di perfezionamento e di ricerca continua al miglioramento dei suoi difetti, acquisendo sempre più personalità. Quella personalità che in passato ha lasciato un po’ a desiderare.

Riguardo le donne, il discorso è solo di costruzione e  formazione. Prima di arrivare a vincere bisogna imparare a giocare. Quindi, nessuna ricerca della vittoria, ma individuazione (selezione) di un “green group" motivato a lavorare nell’acquisizione quotidiana della giusta tecnica e di un atteggiamento tecnico-tattico corretto.

Chiaramente, rimane fuori da questo discorso Niko Stefanova dalla quale tutti noi ci aspettiamo risultati importanti. Cìò potrà avvenire solo con un impegno ed una determinazione diversa da quella profusa in questi ultimi anni.

Per ora nessuna pressione, piena disponibilità  e completa attenzione ai giusti tempi, ma sia chiaro che io  rimango il primo responsabile in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, ed a me perdere non piace...”