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Lallenatore della Marcozzi Massimiliano MondelloImpegno in Intercup per la Marcozzi Cagliari che domani martedì 30 ottobre nel primo turno affronta alle ore 19 al Palatennistavolo di Via Crespellani la squadra belga del Gierle.

Solitamente le primissime gare della TT Intercup non danno mai eccessivi grattacapi alla formazione cagliaritana. Ma è sempre salutare non prendere sottogamba gli avversari, specie quando non si hanno notizie certe sul loro valore. In casa Marcozzi sono diversi i pongisti che spesso e volentieri vanno in giro per l’Europa a disputare tornei, ma della belga Gierle e dei suoi tesserati nessuno sa cosa dire o pensare. C’è solo un dato che può forse chiarire le reali intenzioni di questo club: è in Sardegna da diversi giorni con l’intento di godersi la splendida perla del Mediterraneo. La comitiva è poi arricchita da una decina di supporter al seguito. Di sicuro ci sarà da temere il loro tifo. Ma il trio della Marcozzi è pronto ad ogni evenienza: Luigi Rocca, Stefano Curcio e Dario Loreto danno gli ultimi ritocchi ad una preparazione che va avanti ininterrottamente da diversi mesi e gli ultimi risultati del campionato di A2 maschile sono ben auguranti. Il tecnico Massimiliano Mondello (vedi intervista in basso) comunicherà solo al momento di compilare il referto di gara chi giocherà da n. 1, 2 e 3.

 

Ecco una intervista rilasciata dal tecnico Massimiliano Mondello all’ufficio stampa della società.

 

“CI METTO ANCHE UN PO’ DEL MIO”

 

Quando al suo pomposo ritorno a Cagliari gli hanno comunicato che in palestra doveva gestire un patrimonio umano di circa quaranta persone, Massimiliano Mondello ha fatto più di una smorfia di disappunto. “Ci sono i pro ma anche i contro, - avrebbe subito commentato il campionissimo di Vibo Valentia – perché ognuno dice la sua e domarli non è semplice”. Ma dopo circa due mesi di duro lavoro, il suo personalissimo bilancio è più che positivo.

 

L’allenamento procede bene.

Grazie alle pause del campionato ci siamo allenati tanto. Per poco più di due settimane abbiamo lavorato intensamente con il tavolo e la preparazione fisica, li ho fatti giocare anche con il “giubbotto”. Ora un po’ di scarico non guasta visto che le prossime gare di campionato sono previste a novembre.

 

Che filosofia stai trasmettendo ai tuoi adepti?

A me piace il gioco libero. La mia più grande fonte di ispirazione è il gioco cinese. Sono stato tantissime volte nella culla del tennistavolo. Ho avuto anche modo di verificare che i pongisti della Cina fanno moltissimo cesto, eseguono al massimo due schemi e poi si affidano al loro istinto.

Ovviamente nella conduzione del lavoro ci metto anche un po’ di mio: dopo il servizio ai miei ragazzi consiglio sempre di giocare subito, mi piacerebbe vederli entrare subito in partita.

 

Gli atleti marcozziani ai raggi X. Si comincia con Dario Loreto.

È il ragazzo che maggiormente mi preoccupa. Ma solo in parte, perché quando gioca male in allenamento, nelle gare ufficiali si trasforma, diventa avversario veramente ostico.

Fino ad oggi in campionato ha collezionato tre vittorie e appena una sconfitta. Significa che ha personalità, ma spero che migliori con la velocità: a volte ci vorrebbe una gru per spostarlo da una parte all’altra.

 

Il tuo corregionale Luigi Rocca?

Luigi sta crescendo e si vede. Si è messo in testa che deve lavorare e lo vedo anche più calmo.

 

Il trio della A2 è completato da Stefano Curcio.

Stefano si allena molto bene, anche se solo una volta al giorno per via dei suoi impegni di studio.

 

Saliamo di una categoria, Stefano Tomasi.

Tommy lo vedo motivato, aspetto che mancava nelle sue ultime stagioni. Vuoi il mio arrivo, vuoi il cambio d’allenatore in generale, lo vedo più convinto delle sue potenzialità. Mi dispiace che un giocatore come lui debba disputare un campionato di A1 così anomalo e poco invitante. Ma gli ho raccomandato di vederlo come preparazione ai tornei singolari; deve giocare per vincere il titolo italiano assoluto: non va bene che perda contro avversari di gran lunga inferiori a lui.

 

L’altro nuovo arrivo Alessandro Baciocchi

Mi ha detto di non essere abituato ad allenarsi due volte al giorno, all’inizio è stata dura per lui, ora lo vedo che commenta entusiasticamente questo cambio di rotta.

Credo che nel giro di due anni possa combattere per il titolo italiano, lui è uno dei pochi giovani talenti in circolazione. Vorrei che entro l’anno guadagnasse diverse posizioni che lo portassero almeno ad essere settimo in Italia.

 

Inizialmente doveva essere schierato in A2

Non era molto contento di questa scelta. Ma un giocatore che milita nelle nazionali giovanili e partecipa ai Pro Tour non vedo perché debba sacrificarlo in A2. Certo avrebbe dato un ottimo contributo in un campionato che, a quelle condizioni, avremmo potuto vincere. Ma a me non interessa, abbiamo la A1 e deve fare esperienza nel massimo campionato. D’altronde Mutti e Rech ci giocano. Perché lui dovrebbe fare diversamente?

 

Pronostico per il campionato di A2?

In tanti mi dicono che è dura. Secondo me possiamo tranquillamente piazzarci tra le prime quattro. Non vedo antagoniste nettamente favorite negli scontri contro di noi.

 

(a cura ufficio stampa Marcozzi)