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La prima domanda riguarda ovviamente la partita persa ieri sera con Vlasov, un'occasione sprecata? „E' stata durissima, stanotte non ho dormito quasi mai tanto mi e' dispiaciuto. So di aver giocato bene ma ho sprecato troppi match point, non si vincono partite cosi' lunghe e dure quando hai la possibilita' di chiudere e non lo fai. Sapevo che sarebbe stata una maratona e sapevo anche che di solito con lui non mi trovo troppo bene. Invece lo avevo praticamente battuto, ero 3-2 per me e 10-6 ma invece ho commesso un paio di errori e come e' andata lo avete visto tutti.“ Pero' oggi parliamo con un Piacentini rinato, che in questo momento e' numero uno italiano, che comunque le sue giocate di classe e' tornato a farle anzi alcuni, a cominciare da Nannoni, hanno notato ad esempio grandi miglioramenti nel rovescio?“E' vero, ho recuperato una buona condizione, da numero otto sono diventato uno in Italia, sono molto caricato, ho ritrovato i giusti stimoli.“ E il merito di chi e' oltre che di Valentino? „Di tante persone, della mia ragazza prima di tutto che da un anno e mezzo mi consente di avere quella serenita' che e' alla base delle belle prestazioni, nello sport come in ogni altra cosa della vita. Poi di Patrizio Deniso che un anno fa, quando non avevo squadra convinse il Presidente D'Ambrosio che Piacentini era un giocatore che poteva tornare quello di prima. Deniso mi conosce come nessun altro, e' la persona che sa tirarmi fuori gli stimoli e valorizzarmi al massimo, e sono contento e onorato di aver potuto giocare ancora con lui e vincere anche il quarto scudetto del Pieve. Ma voglio ringraziare anche questo gruppo della nazionale, Lorenzo Nannoni che mi ha dato e mi da fiducia e col quale ho un ottimo rapporto cosi' come con gli altri allenatori; poi Yango che considero veramente un grande esempio ed una fortuna per tutti noi poter averlo in squadra percha' giocare con lui significa veramente imparare come si deve giocare, interpretare, vivere la partita, gli allenamenti, tutti i momenti che condividiamo. Poi Bobo che stimo e ammiro perche' cosi' giovane ha gia' un grande talento che spero gli possa far raggiungere grandi obiettivi. Per ultimo ho lasciato Stefano Tomasi che, a parte il fatto che e' in grande forma, ha il grandissimo merito di essere veramente un grande nel saper fare gruppo, spogliatoio come si dice. Per chi come noi fin da piccolo ha lasciato la famiglia vivendo da soli con altri ragazzi e' stato importante trovare tutte queste qualita' nelle persone che si sono occupate di noi, nei nostri compagni, tutte queste componenti hanno reso i sacrifici sopportabili e a livello umano ci hanno fatto crescere perche' lo spirito di gruppo e' fondamentale e non si inventa facilmente.“ Uno come te pensa mai al suo futuro, magari anche senza ping pong? „Francamente non ci ho ancora pensato perche' sono convinto che ancora per qualche anno posso fare bene e che quindi questa sara' la mia vita. Pero' se ci penso credo che mi piacerebbe cambiare completamente. Ho vissuto in maniera frenetica, tanti viaggi tante esperienze tante persone, fin da ragazzino e forse proprio questa frenesia non mi consentira' piu' di fermarmi…forse per questo quando smettero' cambiero' tutto.“ Hai citato il distacco dalla famiglia, come e' stato?
„Devo sempre ringraziarli per avermi capito e per avermi consentito di fare queste esperienze, credo che i veri sacrifici li abbiano fatti loro perche' in fondo noi ragazzi, vivere insieme ad altri ragazzi… non e' cosi' faticoso o difficile come veder andar via di casa bambini e rivederli ogni due o tre mesi.“ Hai fatto anche l'esperienza tedesca, che ora si appresta a fare Bobo, a te e' servita? „Tantissimo, giocavo con campioni eccezionali ed e' stato un periodo molto formativo non solo per la tecnica ma anche per imparare a dominare lo stress meglio possibile.“ E il futuro? „Gioco A Pieve nella squadra Campione d'Italia, c'e' qualcosa di meglio?“