Mihai Bobocica ha perso 4-3 l’estenuante incontro con il difensore della Bielorussia Chtchetinine, semplice e irritante nel suo gioco almeno quanto è impronunciabile il suo nome. E’ stata una fatica come sempre indicibile per un giocatore d’attacco come il nostro Bobo cercare di superare un avversario che in sette set ha forse attaccato tre volte in tutto, limitandosi, si fa per dire, a rimandare in maniera magistrale nel campo avverso ogni tipo di pallina attaccata dall’azzurro. E dire che la partita era cominciata bene. Nel primo set subito un affanno continuo di punto in punto sino alla vittoria dell’azzurro dell’Aeronautica Militare per 15-13. Secondo set un po’ più corto ma ugualmente pesante, vinto anche questo da Bobocica per 11-8. Sembra mettersi bene. Un passo cruciale è il terzo set nel quale dopo la consueta via crucis si arriva al nove pari, Bobo si fa un po’ prendere dalla fretta di concludere, come spesso accade in queste partite, e il bielorusso vince il set. Dal mancato 3-0, che avrebbe probabilmente tagliato le gambe all’avversario veramente totalmente rinunciatario, al suo confronto la Timina è una attaccante, si va al 2-1 che riapre l’incontro. Bobo paga subito la delusione e si fa superare anche nel quarto 11-6. Ancora una grande chance sprecata per l’azzurro nel quinto set quanto avanti 8-5 finisce per perdere 10-12 andando addirittura in svantaggio 2-3. Nel sesto parziale Bobo mette in campo tutta la rabbia possibile, ed una giusta dose di attenzione e pazienza, e si riporta in parità vincendo 11-7. Settimo set fotocopia degli altri ma il braccio di Bobocica è ormai stanco, i suoi attacchi perdono di efficacia e con l’avversario che sbaglia poco alla fine perde 7-11. Tanta fatica per un pugno di mosche. E’ consolante pensare che non ci sono molti difensori in giro e dunque domani l’avversario di Bobo sarà con ogni probabilità un giocatore “normale”. Si va avanti con fiducia, niente da rimproverare all’azzurro che ora può riposare un po’ soprattutto la testa, oltre che il braccio e la spalla, e pensare alla sua seconda chance che lo aspetta e che ha dimostrato di meritare.