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altSi sono aperti ufficialmente oggi a Singapore i Giochi Olimpici della Gioventù, prima edizione della storia, con una spettacolare cerimonia d’apertura, conclusasi da poche ore, tenuta nello stadio piattaforma galleggiante nella baia della Marina, proprio al centro della città. Con sullo sfondo l’impressionante sky-line della città-stato, 3600 atleti dai 14 ai 18 anni più i loro tecnici, per un totale di circa 5.000 persone, hanno sfilato nel segno della migliore tradizione olimpica. A seguire i discorsi inaugurali di Jacques Rogge Presidente del CIO e del presidente del Comitato Organizzatore dei Giochi, Ser Miang Ng. “Questa sera – ha detto Rogge – scriviamo una nuova pagina di storia del Movimento Olimpico. Da oggi i giovani di tutto il mondo avranno la possibilità di partecipare ad un evento internazionale che associa sport, educazione e cultura.”
Alla cerimonia ha assistito anche il primi ministro di Singapore, Hsien Loong, il coordinatore di questi primi Giochi, l’ex campione di salto con l’asta Sergey Bubka e la campionessa della stessa disciplina, l’olimpiconica Yelena Isinbaeva, ambasciatrice dei Giochi. Per l’Italia erano presenti il Presidente del CONI Gianni Petrucci, il Segretario Generale del CONI Raffaele Pagnozzi ed i cinque membri italiani del CIO, il vice presidente Mario Pescante, Franco Carraro, Ottavio Cinquanta, Francesco Ricci Bitti e Manuela Di Centa.
Agli atleti Rogge ha detto: “Questi Giochi Olimpici della Gioventù dovranno permettervi di scoprire la differenza tra conquistare una vittoria ed essere un campione. Per vincere basta arrivare primi. Per essere un campione bisogna essere ammirati e rispettati per il vostro talento sportivo ma anche per la vostra personalità.”
I Giochi di Singapore, 26 sport (Italia presente in 19), con 205 Paesi presenti sono caratterizzati da importanti novità come la formula che prevede competizioni a squadre miste per sesso ma anche in equipe composte da atleti di differenti Comitati Olimpici. Su queste prove il CIO fa molto conto perché possano rinforzare i legami tra gli atleti e favorire la conoscenza e la comprensione della culture e dei diversi orizzonti dei partecipanti.

(foto copyright International Olimpic Committee)