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altLeonardo Mutti è Campione d’Europa di singolo cadetti. L’azzurro, considerato da almeno cinque e sei anni, la promessa ed il miglior talento presente e futuro a disposizione del tennis tavolo italiano non ha tradito le aspettative e dopo aver conquistato la qualificazione per i Giochi Olimpici Giovanili ha conquistato anche il titolo di Campione Europeo cadetti 2010 di singolo.
L’azzurro (n. 3 ranking europeo) ha battuto in finale per 4-3, col punteggio dunque che avvalora e rende il senso della difficoltà dell’impresa del giocatore italiano, il polacco Jakub Dyjas (n.11 ranking europeo) dopo aver azzerato il tedesco Qiu Dang in semi. Non c’è stato dunque il ripetersi della maledizione polacca che già nei giorni scorsi ci aveva tolto dal podio a squadre cadetti ed eliminato nel doppio misto cadetti. L’azzurro ha iniziato la finale in salita sorpreso dai continui cambi di direzione dell’avversario dotato anche di maggior forza e una capacità di attacco veramente impressionante. Leonardo ha impiegato due set per capire come gestire la partita, consigliato al meglio dal suo tecnico, ha cominciato dal terzo set a risalire la china e capire che il match era alla sua portata. Cominciando a giocare con minor fretta ha abbassato anche la sua percentuale di errori ed ha vinto il terzo set nettamente. Decisivo il quarto set giocato in equilibrio ma portato a casa dell’azzurro che ha ristabilito la parità. Il quinto set è stato di nuovo combattuto, la forza negli scambi del polacco con i suoi attacchi improvvisi hanno fatto pendere la bilancia dalla parte dell’avversario che si è riportato in vantaggio 3-2 nonostante ad un certo punto si fosse 8-7 per Mutti. Nell’intervallo la ramanzina di Urh ha i suoi effetti. Leo torna in campo caricatissimo e con un set quasi privo di errori nel quale mette con il proprio servizio in grande difficoltà il polacco di riporta sul tre pari. Si va alla bella. Leo, il killer che conosciamo non poteva lasciarsi scappare l’occasione di vincere la prima vera grande medaglia d’oro della sua vita di atleta. L’avversario lo contrasta fino al 5-4 per il polacco, quando Mutti riesce a rimettere in campo una palla dall’angolo che aggira la rete lateralmente e fa venir giù il palazzetto di Istanbul di applausi e gridare il commentatore internet alla maniera brasiliana. Da qui in poi Dyjas  crolla sotto i cambi di ritmo dell’azzurro ai quali non sa opporre alcuna medicina. Il trionfo per Leo arriva sull’11-6. Salto delle transenne per Alessandro Baciocchi, suo compagno di tantebattaglie, e per Joze Urh che non la finiva più di saltellare come un grillo da un abbraccio all’altro. Ma Leonardo Mutti sorprende ancora, lascia gli abbracci per andare prima di tutto a salutare arbitri ed avversari così come richiesto dal fair play. Ecco lui è un atleta che studia da campione ed anche nella giornata dell’esame più difficile non dimentica che è bene meritarsi un voto alto anche in condotta. Complimenti Leo.
“Credo di aver giocato molto bene semifinale e finale. In finale le mie armi sono state la concentrazione ed il non aver fretta di chiudere i punti. Sono molto felice.” Questo il commento di Leo mentre Urh ha detto: “Questo successo ci ripaga di tanto lavoro. Sono contento per Leo e per la medaglie del doppio perché siamo riusciti a non abbatterci dopo la sfortunata gara a squadre alla quale tenevamo in egual maniera.”

563 MUTTI, Leonardo (ITA) vs 586 DYJAS, Jakub (POL) 4 : 3  (-4 -7 5 9 -8 8 6)