Banner MINI bando Over65 B 3

La semifinale Challenge con la Serbia era una partita delicata ed equilibrata già sulla carta e sul campo non lo è stata di meno. Gli azzurri sono stati sconfitti 3-2 dopo essere stati anche in vantaggio per 2-1 grazie alle vittorie di Bobocica e Tomasi. I serbi vanno in finale a giocarsi la promozione in un torneo a squadre molto duro dove solo una squadra meriterà alla fine di giocare con l’elite nella Championship. Ma vediamo cos è accaduto tra azzurri e serbi. Nel primo incontro di fronte il carismatico Karakasevic, n. 100 del ranking mondiale ed il nostro Stoyanov n. 180 dello stesso ranking. Il serbo che solo da due mesi ha una classifica a tre cifre negli ultimi otto anni è sempre stato tra i primi cento con la migliore posizione 32 nel dicembre 2006. E’ soprattutto un grande giocatore di doppio, specialità in cui è stato anche più volte Campione d’Europa. L’italiano, figlio d’arte di due giocatori bulgari emigrati in Italia quando lui era un bambino, giocatore di classe che studia Ingegneria, e questo gli fa onore, è invece un atleta in crescita che sta scalando pian piano la classifica e quella attuale è la sua migliore in carriera. Tra i due anche diversi anni di età di differenza a vantaggio di Niagol. L’azzurro contro la vecchia volpe balcanica che vedemmo spaccare in mille pezzi la racchetta a Pescara durante i Giochi del Mediterraneo, ha sofferto molto, è riuscito ad esprimersi soltanto nei primi due set, il primo vinto con grande autorevolezza sullo slancio ma il secondo perso 16-14 è quello che ha cambiato il corso di una partita tra un giocatore, il serbo, che si era potuto riposare qualche ora in più rispetto all’azzurro uscito da solo un paio d’ore dalla maratona col Belgio. Sull’uno a uno Karakasevic ha straripato battendo nettamente il nostro giocatore e alla fine è stato 3-1. Nulla di compromesso ovviamente, anzi certamente Nannoni aveva messo in cantiere anche questo tipo di risultato. Per la seconda partita Bobocica contro Pete Zolt. L’azzurro è favorito e non si lascia distrarre dalla sua superiorità. Una volta Bobo tanto gioca bene anche contro qualcuno meno forte di lui e annienta l’avversario in tre set lasciandogli solo 11 punti in totale. L’Italia torna così in parità. Per la terza partita in campo Stefano Tomasi contro Crepulja, giocatore alla portata dell’azzurro a quanto dice la classifica. Stefano gioca concentrato, qualche errore di troppo non gli impedisce di vincere ai vantaggi i primi due set, si concede un relax nel terzo set ma poi porta a casa il risultato nel quarto, vince 3-1 e porta l’Italia in vantaggio ad un solo punto dalla finale di Challenge. Sulla carta a questo punto sembra impossibile non farcela. In campo vanno i due numeri uno Karakasevic e Bobocica divisi da una manciata di posizioni in classifica, solo la quantità di esperienza che li divide non è quantificabile. Il punto va avanti con alternanza di risultati e di emozioni. Vince Bobo il primo poi perde il secondo ai vantaggi e nel terzo non riesce a trovare il rush per giocarsela sul filo di lana. Sotto due a uno con uno scatto d’orgoglio riesce a far suo il quarto annullando diversi match point dell’avversario, vince 14-12 e va alla bella. Poi per l’azzurro si è spenta la luce. Nel quinto set in campo c’è solo Karakasevic. Quanto abbia influito la stanchezza di tutte queste ore di gioco dalle 13 di oggi fino alle 22, con solo un paio d’ore di riposo, più fisico che mentale probabilmente, non è dato saperlo. Fatto sta che il serbo fa suo il punto e riporta in parità la partita consegnando nelle mani e nelle racchette di Stoyanov da una parte e di Pete dall’altra le sorti della partita ed il futuro delle due squadre. Nessuno avrebbe potuto pensare che il giocatore annientato da Bobocica nel secondo incontro avrebbe potuto battere il nostro Stoyanov per 3-0. Invece è successo. Nel tennistavolo molte volte ci sono giocatori contro cui proprio non si riesce a prendere le giuste misure, forse è stato uno di questi casi o forse una serie di episodi negativi possono aver determinato il risultato e ammorbidito la prestazione dell’azzurro nel senso psicologico oppure, ancora, forse eravamo troppo stanchi per farcela. Non sappiamo e la lettura che ne darà il tecnico, che non invidiamo perchè avrà perso diversi chili in panchina oggi, di certo ci aiuterà a capire meglio. E’ andata così. Niagol ha giocato alla pari con l’avversario nei primi due set ma ha perso senza trovare il guizzo finale giusto. Poi nel terzo non ha più reagito. La Serbia va in finale. L’Italia rinvia di un anno il suo sogno di promozione. Domani ci aspetta la Turchia per la posizione 19 o 20.

Serbia (SRB) - Italy (ITA) 3 : 2
456 KARAKASEVIC, Aleksandar (SRB)    -    393 STOYANOV, Niagol (ITA)
6 : 11 16 : 14 11 : 6 11 : 5   3 : 1
458 PETE, Zolt (SRB) ranking 186    -    392 BOBOCICA, Mihai (ITA)
1 : 11 5 : 11 5 : 11   0 : 3
459 CREPULJA, Bojan (SRB) rank 365    -    395 TOMASI, Stefano (ITA)
10 : 12 9 : 11 11 : 7 8 : 11   1 : 3
456 KARAKASEVIC, Aleksandar (SRB)    -    392 BOBOCICA, Mihai (ITA)
7 : 11 11 : 9 11 : 8 12 : 14 11 : 4 3 : 2
458 PETE, Zolt (SRB)    -    393 STOYANOV, Niagol (ITA)
11 : 9 11 : 8 11 : 3   3 : 0

foto courtesy ITTF