Pietro Campagna trionfa all’EuroMiniChamps 18 anni dopo Leonardo Mutti
- Pubblicato: 31 Agosto 2025
Al 19° EuroMiniChamps l’Italia è tornata sul primo gradino del podio a 18 anni di distanza dalla prima vittoria, che era stata conquistata da Leonardo Mutti.
A compiere l’impresa al Nelson Mandela Sports Center di Schiltigheim è stato il 12enne Pietro Campagna (nella foto la premiazione), che era già stato finalista l’anno scorso e questa volta ha scalato un gradino, battendo nell’atto conclusivo per 3-2 (11-6, 5-11, 5-11, 11-5, 11-6) il giapponese Shusuke Shigeta.
L’azzurro ha recuperato da 1-5 a 9-5 e sul 10-6 ha sfruttato il primo set-point. Nel secondo parziale Campagna ha nuovamente inseguito (0-4), è risalito sul 3-5 e dal 3-9 al 5-9 e ha ceduto gli ultimi due punti.
Al ritorno al tavolo c’è stato equilibrio (5-5), poi Shigeta ha piazzato un risolutivo break di 6-0. Nella quarta frazione Campagna ha ribaltato la situazione dallo 0-2 al 3-2 e dal 3-3 ha comandato sul 5-3 e sul 7-4. Dal 7-5 è andato fino in fondo, rinviando il verdetto alla “bella”.
Dal 3-3 il toscano ha allungato sul 6-3, è stato riavvicinato (6-5) ed è ripartito (10-5). Ha concretizzato il secondo match-point e si è sdraiato a terra, in preda all’emozione e all’esultanza, prima di andare a prendersi il caldo abbraccio di papà Sauro, che lo ha guidato in panchina.
«Sono molto contento - commenta Pietro - della mia partecipazione a questa manifestazione così importante. Ci tenevo particolarmente, innanzitutto perché ho potuto svolgere un Camp, organizzato qui a Schiltigheim dall’International Table Tennis Federation. È stato molto impegnativo e ho potuto lavorare con i migliori Hopes selezionati dall’ITTF, europei e giapponesi. Già lo scorso anno avevo giocato molto bene ed ero arrivato in finale, però non ero riuscito a vincerla. Questa volta sono salito di settore, passando dai minicadet ai cadet, e sapevo che sarebbe stato molto difficile. Ho disputato un ottimo torneo e soprattutto le tre partite di oggi sono state durissime. Sono stato quasi sempre in svantaggio e sono riuscito a rimontare. Ci sono volute molta concentrazione e una grande fiducia nei miei mezzi. In finale ero molto tesi e non riuscivo a sciogliermi. Infatti nel primo set sono partito malissimo, indietro per 5-1, però ho recuperato, mettendo in fila una serie di punti, e ho prevalso. Nel secondo parziale il giapponese ha reagito bene, mentre io non ero affatto fluido e ho impiegato un po’ a ritrovare il mio gioco. Il quinto set è stato una lotta di nervi e sono molto felice di ciò che ho fatto fino alla fine. Il mio avversario è molto bravo e farà molta strada, però, intanto, ci siamo anche noi».
Molto soddisfatto anche papà Sauro: «Il Camp, che abbiamo effettuato dal 20 agosto, è stata un’ottima occasione di lavoro e di confronto. Al torneo ci aspettavamo che il livello fosse molto alto e così è stato. Pietro ha fatto uno step importante rispetto agli anni precedenti, fondamentalmente dal punto di vista della tenuta mentale. Nelle ultime gare è stato spesso sotto nel punteggio ed è stato molto impegnativo venirne fuori. Lui è stato bravo a capire la chiave del gioco e ha ribaltato le situazioni. Con qualche piccolo consiglio e incitamento da parte mia, ha fatto praticamente tutto da solo e questo è l’aspetto più confortante che ci portiamo a casa da questa esperienza. Complessivamente vorrei sottolineare che la spedizione italiana è stata molto positiva, perché dei dieci ragazze e ragazzi presenti, seguiti da tecnici, che sono stati anche loro costretti a delle belle maratone ben sei sono arrivati ai tabelloni, superando quattro fasi a giorni i maschi e tre le femmine. Si tratta di una gran nella notizia per la nostra Federazione e per le società di riferimento delle atlete e degli atleti».