WTT Feeder Panagyurishte 2025 Nicole Arlia e Miriam Carnovale seconde in doppioAl WTT Feeder Panagyurishte l’Italia è tornata a conquistare un podio nel doppio femminile. Nicole Arlia e Miriam Carnovale, teste di serie n. 2, all’Asarel Arena hanno infatti disputato la finale e hanno ceduto per 3-1 (3-11, 13-11, 3-11, 11-13) alla coreana Lee Zion e alla romena Elena Zaharia.

L’ultimo argento nella specialità risaliva al 20 gennaio 2022 ed era stato ottenuto da Giorgia Piccolin e Debora Vivarelli al WTT Feeder Düsseldorf II, successivamente il 24 novembre dello stesso anno Vivarelli e Arlia si erano classificate terze al WTT Feeder Düsseldorf III. Per Arlia è stata dunque la prima finale e il secondo podio da senior e per Carnovale la prima volta assoluta.

Lee e Zaharia sono subito volate sul 9-1 e sul 10-3 hanno sfruttato il primo set-point. Nel secondo parziale le azzurre dal 4-1 sono state raggiunte (4-4) e dal 6-4 superate (6-8). Hanno impattato (8-8) e hanno fronteggiato due palle set (8-10) annullandole. Hanno mancato la loro prima chance (11-10) e alla seconda (12-11) sono state efficaci.

Alla ripresa del gioco la coreana e la romena hanno nuovamente dominato, salendo dal 3-2 al 10-2 e concretizzando il secondo set-point. La partita si è messa ulteriormente in salita (0-5) per Arlia e Carnovale, che sono state bravissime a reagire (6-6). Sono anche passate a condurre (8-7) e dal 9-8 sono state soprassate (9-10). Hanno cancellato il match-point, non hanno capitalizzato un’opportunità per andare alla “bella” (11-10) e la seconda possibilità di chiusura delle avversarie (11-12) è stata decisiva.

«Siamo molto felici - commenta Arlia - perché è stata la nostra prima finale in un WTT Feeder. Era da tempo che provavamo questo doppio, con i tecnici Hugo Berger e Giuseppe Del Rosso, e i primi due tornei che avevamo disputato non erano finiti proprio bene. Non ci siamo scoraggiate e qui a Panagyurishte abbiamo visto ripagato il nostro impegno. Stiamo cercando di completarci a vicenda e pian paino stiamo cercando di capire cosa sia meglio per l’altra. Ritengo che la nostra coppia sia ottimamente proiettabile in futuro. Sono soddisfatta anche per il misto. Con Tommaso (Giovannetti, ndr) abbiamo battuto i romeni Movileanu e Zaharia, teste di serie n. 1, coppia competitiva e consolidata, e abbiamo perso nei quarti contro due giapponesi veramente forti. Anche con lui è stata una delle prime volte che ci siamo messi alla prova all’estero e dobbiamo iniziare a capirci, però il risultato è stato abbastanza confortante. Invece nel singolare, purtroppo, ho ceduto al primo turno per 3-0 all’austriaca Mischek. Non mi sentivo al 100% e ho provato a fare il possibile nelle condizioni in cui ero. Sono contenta di essermi riscattata in doppio».

Carnovale festeggia il suo primo podio internazionale assoluto: «Sono felice che sia arrivato. Con Nicole ci conosciamo da una vita e siamo insieme in Nazionale praticamente da sempre ed ero convinta che, per l’empatia che c’è fra noi, sarebbe potuta uscire una coppia interessante. Quest’anno, anche grazie al supporto degli allenatori, abbiamo iniziato a credere di più in un progetto rivolto al presente e al futuro, anche per l’introduzione dei doppi, femminile e maschile, alle Olimpiadi. Nei primi tornei facevamo un po’ di fatica a comprendere cosa fare per mettere l’altra nelle condizioni di rendere al massimo e i risultati sono stati un po’ deludenti. Qui siamo creciute e torniamo a casa da questo torneo con la convinzione che la nostra coppia possa funzionare. Ci sono, ovviamente, degli aspetti da aggiustare, sia tecnici sia tattici, però sono fiduciosa che il lavoro che stiamo facendo sarà ripagato da grandi soddisfazioni. Anche il riscontro del misto è stato positivo. Negli ottavi abbiamo eliminato i moldavi Ursu e Chiriacova ed è stato un successo contro pronostico. Con Fede (Vallino Costassa, ndr) siamo una coppia consolidata ormai da anni e abbiamo vinto parecchi campionati italiani giovanili. È una persona con cui mi trovo molto bene a giocare, come me in partita ci crede fino alla fine. Nei quarti sarebbe anche potuto andare meglio, se fossimo saliti sul 2-0 contro i giapponesi forse sarebbe stata un’altra partita. Comunque complessivamente mi sono divertita. Sono invece rammaricata per l’esito del singolare. Abbiamo svolto un bel periodo di allenamenti tecnici, fisici e mentali al Centro Federale di Terni, in vista dell’inizio della stagione, e avevo preparato bene la gara contro la kazaka Akasheva. Purtroppo la tensione a volte gioca brutti scherzi e mi sono sentita nervosa. Pensavo di poter andare avanti nel torneo e forse mi sono caricata un po’ troppo di pressione. Sarà un insegnamento per l’appuntamento di Olomouc e per i successivi, nei quali dovrò scendere in campo con la testa un po’ più libera, pensando solo al mio gioco e ai miei colpi migliori e adattandoli alle caratteristiche delle avversarie».