Danilo Faso: «Tre ori fantastici, adesso mi riposo un po’ a Disneyland»
- Pubblicato: 21 Luglio 2025
«Tre ori? Alla vigilia avrei firmato per due, so cosa significa giocare partite su partite a questi ritmi. Ne sono arrivate tre: meritate, non facili. Che bello! Grazie al team, ai tecnici, alla mia famiglia. Cosa farò adesso? Intanto mi riposo qualche giorno: andrò con i miei a Parigi a trovare gli zii, i cugini, con tappa fissa a Disneyland. Poi agosto sarà tostissimo e da lì si ricomincia».
Danilo Faso ha scritto un’altra pagina di storia: tre medaglie d’oro agli Europei Giovanili a Ostrava non capita a caso. Singolare, il doppio con Trevisan, a squadre con i Cadetti Under 15 allenati da Eric Angles. In Repubblica Ceca è stato uno sventolio di bandiere tricolori: 6 le medaglie azzurre totali.
Danilo, mettiamo in fila le tre medaglie d’oro? Partiamo dalla più difficile…
«Di sicuro la competizione a squadre. Eravamo teste di serie 1, ma contro la Turchia in finale ci sono stati passaggi delicati che abbiamo saputo superare con forza incredibile. Dietro metto il singolo: ultimo atto tiratissimo, sono riuscito a gestire i momenti chiave con reazioni immediate ogni qualvolta il turco Ocal provava a mettere la testa avanti. Quarto set al decisivo: lì sono stato davvero bravo, anche nel rimanere lucido a certi fattori ambientali. Più facile invece l’oro nel doppio con Francesco (Trevisan, ndr). C’è intesa, ci conosciamo da sempre. Basta uno sguardo tra noi».
Sabato, giornata di sfide importanti tra sedicesimi, ottavi e quarti, sei sceso in campo con qualche linea di febbre. Stanchezza?
«Credo di sì: stanchezza. Ho preso della Tachipirina, sapevo che avrei dovuto giocare almeno 4 gare e perlomeno 15 set. Ho tirato senza pensarci, è andata bene. Già al mattino della domenica, il grande giorno delle semifinali e delle finali, stavo già meglio. Un po’ di stanchezza fisica dopo giorni intensi di gare ci può stare, comunque passeggera».
Nel singolo sei il terzo azzurro di sempre a trionfare agli Europei Cadetti, dopo Giovanni Bisi (1975 a Zagabria) e Leonardo Mutti (2010 a Istanbul). Che ne pensi?
«Fa piacere essere accostato a Bisi e Mutti. Due epoche diverse, due grandi giocatori».
Siete maturati molto rispetto a un anno fa…
«Un gruppo preparato, quello azzurro, pronto a nuove sfide. Agli Europei 2024 vincemmo l’oro a squadre ed eravamo un anno sotto ai più grandi. Quest’anno, età giusta, siamo andati oltre, dimostrando che siamo cresciuti e che il lavoro paga».
Terzo oro, quello del singolo: il podio tutto tuo, le note dell’Inno di Mameli guardando la bandiera italiana. Di chi la prima telefonata appena terminata la cerimonia?
«Concluse le premiazioni ho ricevuto i complimenti via telefono da mia sorella Milena e da mamma Yulia. Papà era con me a Ostrava. Ci siamo stretti simbolicamente tutti insieme: 10 anni di sacrifici. Dedico soprattutto a loro, oltreché ai miei amici di sempre, queste medaglie. Mi piace il tennistavolo, non pesa allenarmi tutti i giorni».
Una squadra che guarda lontano questa dei Cadetti, con la guida tecnica di Eric Angles che vanta esperienze internazionali molto importanti…
«Il responsabile tecnico Angles ci ha trasmesso tanta tranquillità e ha permesso a noi giocatori di gestire al meglio ogni fase critica delle partite».
Adesso un po’ di meritato riposo…
«Due settimane di vacanza, divise tra Parigi e Palermo, con la famiglia. A Parigi staremo da zio Fabrizio, zia e dai cugini. Tappa fissa a Disneyland, dove lo zio lavora. In Sicilia invece tanto mare e relax. Nel capoluogo siciliano torneremo a vivere».
E poi?
«Poi si riparte. Agosto praticamente senza soste: dal 4 al 10 stage in Francia, dall’11 al 14 allenamenti a Saarbrucken in Germania, dal 15 al 19 raduno al Centro Tecnico Federale a Terni, dal 20 al 24 trasferta in Svezia per l’Europe Smash WTT».
Los Angeles 2028 è così lontana come meta?
«Non ci penso. Le Olimpiadi al momento restano un sogno. Ho tre anni davanti prima di Los Angeles, dovrò lavorare senza tanti voli pindarici. Tra due mesi compirò 15 anni, ho un lungo percorso davanti. Ci sono tante tappe da affrontare e superare prima di Los Angeles».